La vivienda, la casa degli spagnoli cui toglie il sonno e regala molte preocupazioni. Per chi vuole comprare, vendere, investire o affittare il 2021 vedrà il mercato immobiliare iberica in calo, con prezzi più bassi sia per chi acquista o affitta. La pandemia ha lasciato il suo segno anche in testa frangia importante dell’economia. Il dibattito sull’opportunità o meno di diminuire i prezzi delle case è tornato a imperare. Una prima istantanea fa capire che la pandemia di coronavirus non è arrivata in punta di piedi in questo settore, che sta affrontando un calo delle vendite, dei prezzi – anche degli affitti.

Un cantiere nella periferia di Madrid. Nel 2021 per l’effetto della pandemia i prezzi delle case e degli affitti subiranno una sensibile contrazione, ma i dati e i volumi sono ben lontani dalla grande crisi del 2008-2012 quando gli immobili si svalutarono fino al 70%.

La discesa dei prezzi continuerà nel 2021, anche se questa volta gli effetti di questa crisi non saranno così esplosivi come quelli del 2008-2012 che hanno mandato per aria banche e case costruttrici, oltre a intaccare tutto il terziario dalla vendita di elettrodomestici e mobili. “L’aggiustamento sarà meno intenso e duraturo”, afferma Félix Lores, economista di BBVA Research, che ricorda che il prezzo è ancora lontano dai livelli massimi del 2008 e che lo sforzo per accedere a una casa è anche molto inferiore (alla fine del 2019 la spesa ha toccato 30% del reddito familiare). “Nemmeno le banche tendono a concedere prestiti e mutui nella stessa misura, che è stata l’origine della bolla”, aggiunge Juan Carlos Amaro, professore presso il Dipartimento di Economia, Contabilità e Finanza presso Esade. E prima dell’inizio della pandemia, non c’erano chiari segni di sovradimensionamento nel mercato immobiliare, riconosce la Banca di Spagna nel Rapporto sulla stabilità finanziaria autunnale.