La struttura sociale

È tutta questione di… saper giudicare. All’inizio di un nuovo anno accademico, il primo giorno di lezione, entrato in aula, ogni studente si guarda intorno alla ricerca di visi conosciuti e alcuni riescono a fare un cenno di saluto a un paio di amici. Individuata l’aula, all’interno della quale gli studenti si devono recare, per la prima lezione del corso programmato dall’ateneo (o dalle scelte che ogni studente ha compiuto nella compilazione del proprio piano di studi), si occupa un posto e si comincia a fare due chiacchiere con il compagno seduto accanto. Pochi minuti più tardi, entra in aula […]

  

Per chiarire

È tutta questione di… decenza. I dibattiti sull’immigrazione e sulla cittadinanza hanno lontane radici. I concetti di razza e di etnia non possiedono alcun fondamento biologico. Entrambi sono costrutti culturali, ossia vere e proprie convenzioni antropologiche. Ciò nonostante, queste costruzioni culturali esercitano una profonda influenza nelle pratiche di vita quotidiana umane: incidono sugli schemi di azione, sulla struttura sociale dei gruppi e contribuiscono al mantenimento delle perduranti disuguaglianze di potere e di risorse tra i diversi gruppi umani. In quest’ottica, più o meno consapevolmente, i termini di razza e di etnia sono parte della propria identità, perché influenzano la nostra […]

  

Putrefazione

È tutta questione di… sporcizia. Da alcuni millenni sappiamo perché continua ad essere efficace e in grado di metterci di fronte alle nostre responsabilità, la frase “chi è senza peccato, scagli la prima pietra”. Eppure, di fronte allo scandalo europeo (Panzeri, moglie e figlia), che si sta allargando sempre di più (Emma Bonino and & – nelle ultime ore anche Marc Tarabella), e che coinvolge il Qatar e il Marocco, nonché lo stesso Parlamento Europeo, è difficile reagire come se tutto questo fosse un “fulmine e ciel sereno”. Sono molti, e si ripetono le conferme scientifiche, gli studi che dimostrano […]

  

Come nasce la collaborazione?

È tutta questione di… fiducia. La ricerca del cibo è stata e continua ad essere fonte evolutiva importante, per noi, come per tutti gli esseri viventi. Proprio in riferimento a ciò, è verosimile pensare che i primi umani avessero bisogno di nuove opzioni. Una poteva certamente essere quella di nutrirsi con carcasse di bestie uccise da altri animali, ma poi, come sostiene l’antropologa Mary C. Stiner, dell’Università dell’Arizona, alcuni tra i primi umani (forse l’Homo heidelbergensis, circa 400.000 anni fa) iniziarono a ottenere più cibo attraverso una collaborazione attiva. Con essa, gli individui hanno sviluppato obiettivi comuni, lavorando in gruppi […]

  

Le cose e noi

È tutta questione di… bellezza. Nell’articolo precedente a questo, abbiamo visto che le cose del mondo, così come gli avvenimenti e le persone, diventano espressione della solidarietà che proviamo verso la realtà, affinché tutto quello che viviamo sia percepito come qualcosa di indispensabile per noi, per la nostra stessa identità. E lentamente, senza accorgercene, cominciamo a entrare nel mondo senza fare una grande distinzione fra ciò che siamo e come stiamo nel mondo, perché il nostro stare nel mondo dipende dalle relazioni d’amore che abbiamo saputo instaurare con tutti gli elementi che lo costituiscono. E quando questi elementi sono immagazzinati […]

  

Questo mondo

È tutta questione di… cognizione di sé. La nostra esistenza si dispiega nella dimensione fisica e sociale. Rispettivamente definibili, in ottica psico-antropologica, ambiente e territorio. Certo, rispetto a tutti noi, la responsabilità etico-culturale che il politico incarna nella progettazione di strumenti che agevolino la qualità della vita dei territori umani è maggiore. Anche se questo tipo di discorso è applicabile, forse, a tutte le attività umane, visto che tutti noi siamo inseriti in una dimensione culturale e sociale nella quale non possiamo escludere la presenza dell’altro, diverso da noi eppure sempre con noi. Dal punto di vista prettamente cognitivo, ciò […]

  

Scegliere il bene

È tutta questione di… educazione permanente. Quando la nostra mente, pur sapendo dove risiede il bene in riferimento ad una precisa circostanza, sceglie il male, lo fa per avere dopo la possibilità di pentirsene. Come potrebbe funzionare la coscienza umana se ogni azione fosse sempre frutto della propria volontà? Non potrebbe formarsi nessuna coscienza, perché la mente non avrebbe nessun termine di paragone. Facciamo un esempio. Come potrei io accorgermi che l’acqua è calda se per tutta la vita non faccio esperienza dell’acqua fredda? Sarebbe letteralmente impossibile, perché la mente non avrebbe la necessità di definire con un aggettivo qualificativo, […]

  

Ma guarda un po’!

È tutta questione di… ritorno al presente. Ho sempre sostenuto che si può ritornare sui propri passi, e lo si può fare con chiarezza pubblica, anche se, a volte, è un ritorno che si impone come necessario più che per scelta. È il caso della nostra cara Svezia, che dall’inizio della pandemia ha decantato al mondo la sua originalità rispetto alle misure anti zio Covid-19. Lo si legge qui. Da sempre esiste il mito nell’immaginario dei Paesi mediterranei (anche loro parte dell’Europa che desideriamo e che non avremo se non fra qualche secolo…) della qualità di vita che sperimentano le […]

  

Le Cinque Stalle

È tutta questione di… povertà mentale. Partiamo dalla lettura di questo articolo, e le considerazioni potrebbero essere molte. Voi tutti sapete, però, che tento di dare una spiegazione antropologico-mentale nelle mie riflessioni, ossia cerco di leggere i comportamenti umani, compresi quelli intellettuali, alla luce delle teorie dell’evoluzione e della mente, e secondo una prospettiva teleologica. Certo, la prospettiva è personale, anche se rinvenibile in alcuni aspetti in una scuola di pensiero definita darwinismo teista. Allora, ecco cosa penso rispetto alle vicende che stanno caratterizzando la vita di un Movimento para-politico italiano, i Cinque Stelle (ossia, Stalle), che sembravano essere il […]

  

Quale Gesù?

È tutta questione di… disperazione. Ne Il nome della rosa, Umberto Eco, fa dire, sul finale, a Jorge da Burgos, che “il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede”. Questa è considerazione che emerge in me, dalla lettura di questa notizia. In effetti, di fronte a queste manifestazioni di intelligenza umana (perché, certamente, gli autori, i creativi, di questo manifesto si ritengono al di sopra degli altri esseri umani religiosi cristiani) è spontaneo porsi una serie di domande. La prima: cosa sarà mai accaduto nella storia di questi autori di così grave, traumatico e […]

  

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