Ecco una serie di mostre personali di Claudio Malacarne (Mantova 1956) che si sono tenute e si terranno in Europa, la prima a Monaco di Baviera tra marzo e aprile, poi in Maggio nuova mostra personale a Coburgo presso la Galleria Spath, e ancora a maggio al MAC di Crotone. E’ l’interesse verso il tema del mare, dei mari d’Italia e delle coste che avvolgono la nostra penisola, cantati e decantati con i colori e la materia da Claudio Malacarne. Dipinge il mare da sempre, ne ha fatto un cavallo di battaglia, una battaglia anche sociale, di salvaguardia del sistema ambientale, della natura incontaminata. E di questi tempi è lodevole che un artista combatta con il suo lavoro di pittore e intellettuale serio per un’idea di salvaguardia del mondo. Malacarne dipinge il mare, ma dipinge ancor più spesso bagnanti in acqua, gruppi al bagno, ragazzi che giocano in acqua, mareggiate, acque limpide; per un pittore ciò è cosa difficilissima, e questo è molto indicativo. Lo fa con una materia,un colore e una luce poco romantici, tratti e dati che appartengono sicuramente a un secolo ormai lontano, l’Ottocento, cui la scuola napoletana fu maestra prima e dopo la lezione di Vincenzo Ciardo all’Accademia di Belle Arti della città partenopea. Per Malacarne bastano pochi tocchi di verdi e di azzurri per dare corpo e limpidezza alle acque, immobili eppur mosse da bracciate, apnee, spruzzi vari e altro, sotto il sole cocente che incendia di luce ogni cosa. Le figure rappresentate, nuotatori, giocatori, bagnanti, famiglie, sono parte integrante di un paesaggio mediterraneo tutto italiano; che sorprende per una sorta di gioia pacificata che convive con un clima di atteso misticismo quasi francescano. Claudio Malacarne sa bene come rappresentare, descrivere e fermare il nuovo paesaggio italiano, il paesaggio marino colto tra la terraferma e l’infinito, ne coglie sicuramente la parte migliore e ci dà una lezione ambientale di sorprendente attualità.

Carlo Franza

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