“La Bella Principessa” di Leonardo. Il dipinto, ritratto di Bianca Sforza, capolavoro del genio fiorentino, ritrovato ed esposto a Urbino, diviene il caso e l’evento dell’anno 2014.
Da pochi giorni la ” Bella Principessa”, un capolavoro leonardesco esposto al pubblico nel Salone del Trono a Palazzo Ducale di Urbino, ha superato i 5 mila visitatori, e moltissime sono già le telefonate – anche dall’estero – per chiedere informazioni e annunciare visite nelle prossime settimane( Urbino, Salone del Trono| Palazzo Ducale 6 dicembre 2014- 18 gennaio 2015, da martedì a domenica: dalle 8,30 alle 19,15- lunedì: dalle 8,30 alle 14,00). Ci ha confermato l’illustre collega Prof. Martin Kemp che “per quanto notevoli siano stati i risultati formali raggiunti da allievi, assistenti e colleghi di Leonardo, nessuno di loro mostra di essere riuscito a combinare come lui la squisita abilita manuale, l’uso sperimentale dei materiali, l’acume d’osservazione e la straordinaria sensibilità per la fisicità dell’incarnato, dei capelli e dei nastri. Possiamo ora apprezzare appieno come e perché egli abbia dato vita a questo capolavoro intimo e altamente innovativo nel ritrarre l’amata figlia del duca Ludovico, nonché giovane sposa di Galeazzo Sanseverino. E questo capolavoro è ora pronto a occupare un posto speciale nell’eccezionale corpus delle opere dell’artista”.
La ‘Bella Principessa’ è un ritratto di dama dipinto su pergamena, asportato da un codice miniato del ‘400 conosciuto come “La Sforziade”, un libro che dalla Corte degli Sforza a Milano arrivò a Varsavia, dove ancor oggi è conservato nella biblioteca nazionale polacca. Il dipinto, applicato su un supporto ligneo, passò a un’asta di Christie’s a New York come opera di un artista tedesco del XIX secolo e fu poi ceduto per circa 20 mila euro al collezionista canadese Peter Silverman, che è stato presente all’inaugurazione della mostra.
Con l’attribuzione a Leonardo, confermata da diversi e accreditati studiosi (tra i quali Martin Kemp, curatore del catalogo della mostra) la sua quotazione è salita a 107 milioni di euro. Dopo Urbino, l’opera verrà esposta a Milano, a Palazzo Bagatti Valsecchi, durante l’Expo e ancora prima a Roma, in un Palazzo comunale sempre a Piazza Navona di fronte a Palazzo Braschi, dove non era stata accettata senza verifica dell’autenticità dell’autore. Oggi, con l’attribuzione al genio di Vinci consolidata possiamo vedere questo ritratto (chiamato da Martin Kemp “La Bella Principessa”) in anteprima ad Urbino e successivamente nel contesto dell’EXPO 2015 a Milano.
“L’opera – ha ricordato il collega Vittorio Sgarbi, che è anche assessore comunale a Urbino – è stata scoperta da eminenti studiosi come Mina Gregori, che si è accorta che è stata disegnata con la mano sinistra (d’altronde Leonardo era mancino)”. “Dalla prima impressione ho capito che il nome di Leonardo non era sprecato – ha confermato la Gregori -, un meraviglioso profilo in chiaroscuro che lo mette in evidenza e con la grande chioma racchiusa dentro i nastri. Siamo di fronte a un grande acquisto di Leonardo”.
Il dipinto ritrovato di Leonardo da Vinci ritorna, a circa 500 anni di distanza, in Italia e viene finalmente esposto agli occhi del grande pubblico. Il ritratto di dama in pergamenata, asportato dal volume del ‘400 conosciuto come La Sforziade, è stato definito il più intrigante giallo della storia dell’Arte. Un libro che va dalla corte degli Sforza a Milano sino a Varsavia (dove oggi è conservato), un dipinto al suo interno che viene misteriosamente asportato, viene ritrovato ed è destinato a passare tra le mani di alcuni collezionisti che, con l’ausilio di sempre più numerosi e accreditati studiosi ed esperti e ai più avanzati istituti di indagine tecnologica cominciano a formulare l’ipotesi sempre più convinta che si tratti di un dipinto di Leonardo e quindi della sua attribuzione. Quando poi c’è stata l’inaugurazione anche alla presenza dell’attrice Gloria Guida, testimonial dell’evento, Sgarbi ha quindi presentato le prossime iniziative per far tornare Urbino capitale di un nuovo Rinascimento: una esposizione di Lorenzo Bonechi al pianoterra di Palazzo Ducale; un’«Adorazione dei Pastori» di Tintoretto dal 19 dicembre nell’Oratorio di San Giuseppe; una serie di iniziative tra arte, musica e poesia dedicate a Tonino Guerra e Paolo Volponi.
Un evento senza pari, è da qui, da queste coraggiose mostre che va ricostruita la grandezza dell’arte italiana, ed è da qui che dobbiamo guardare al futuro della nazione.
Carlo Franza