Renato Barilli è uno storico dell’arte contemporanea. Studioso di significativa levatura, colto, aggiornato, presente negli apparati della critica e dell’arte contemporanea. E’ nato nel 1935. Preferisco definirlo grande anziano e non vecchio visto che come tutti i grandi anziani ha l’entusiasmo dei giovani. I giovani hanno molto da apprendere da queste figure. Renato Barilli, ottant’anni, è un collega, un amico fin troppo conosciuto, che si tuffa sul web in veste di blogger. Proprio così, il professore del DAMS dell’Università di Bologna e autore di Scienza della cultura e fenomenologia degli stili (1982), L’arte contemporanea (1984), L’alba del contemporaneo (1995), Maniera moderna e Manierismo (2004), Prima e dopo il 2000. La ricerca artistica 1970-2005 (2006), Storia dell’arte contemporanea in Italia. Da Canova alle ultime tendenze (2007) e Arte e cultura materiale in Occidente (2011), solo per citare alcuni libri, si butta nella prateria online per raccontare la sua storia, il suo trascorso, per tenersi ancora in attività, per recensire mostre, libri, per essere anche presente come critico militante. Ecco cosa mi scrive, lo riporto tale e quale, per intero: «Ormai arrivato a ottant’anni di età, mi trovo nella situazione di chi, per dirla con facile battuta, ha un grande avvenire alle spalle, ma un fosco presente. Dopo decenni di collaborazione a quotidiani e settimanali nazionali di grande prestigio, ora il carniere è vuoto, me ne sono andato da loro non trovandovi più le condizioni per sopravvivere, oppure ne sono stato “rottamato” per motivi talora incomprensibili. Sono del tutto scoperto sul fronte che pure è il più rispondente alle mie qualifiche professionali, della critica d’arte. Che fare, allora? Non resta che mettersi in privato, riversare in un blog (www.renatobarilli.it/blog)una mia bottiglia periodica affidandola al grande oceano informatico, chissà mai che qualcuno non la raccolga? E dunque, prometto che ogni lunedì, a partire da oggi, farò apparire in questo luogo tre articoletti, su temi civili, critica letteraria e infine una recensione o altri temi relativi alle arti visive. E dunque, buona lettura, miei pochi ma di sicuro esperti lettori». Caro Renato, so che leggi anche i miei articoli, i miei interventi, le mie recensioni, i miei scenari, le mie opinioni politiche sul quotidiano che ci vive addosso ogni giorno; ti ho sempre stimato per la tua grande e nutrita passione per l’arte contemporanea. Spesso hai anticipato i tempi. Oggi con il tuo blog ti metti ancora in gioco e vivi ancor più la sapienza della vecchiaia. Caro amico grazie.

Carlo Franza

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