imageUna mostra che image1ci mancava. E gli italiani in fila per non perdersi nessun frammento. Oggi per fortuna è stata messa in atto a  Forte dei Marmi, al Museo della satira.images6 E visto che nel passato qui  sono passati i condottieri della politica italiana con mostre analoghe, tipo ‘Craxeide’, ‘Berlusconeide’, ‘Napolitaneide’, questa in corso dal titolo “Renzeide” celebra il premier “social” che non ama la satira e l’ironia sui social quando c’è di mezzo lui. E’ successo che taluni  fra i più celebri disegnatori satirici italiani hanno preso di mira il presidente-segretario del PD. Ne è nata una “Renzeide”, ovvero la vera storia del politico Renzi, a segnare per l’appunto l’ascesa del sindaco che da Rignano fiorentino in index2quel di Firenze è arrivato a Palazzo Chigi non si sa come, o meglio   sgomitando, rottamando, cestinando, scazzottando, ecc. ecc. La mostra assolutamente da non perdere  – ma le visite già documentano la presa d’assalto-  è stata inaugurata nella   sede ristrutturata del Museo della Satira, nel Forte di Leopoldo I a Forte dei Marmi.marcomengoli-jobsactimages44 Una serie significativa di  disegnatori italiani hanno messo sotto la propria lente satirica le imprese, le promesse, le avventure politiche di Renzi, le parole, i discorsi, le bugie, le gaglioffate, le sbruffonate,   quello che è sotto gli occhi degli italiani da qualche tempo e che gli italiani ormai non sopportano più. E di satira da vedere proprio tanta, satira edita e inedita. A presentare inimages77 catalogo le opere, i disegni,  è Marco Damilano secondo il quale “con Matteo Renzi la rappresentazione benevola e solare che ogni potere vuole dare di sé si è fatta, definitivamente e grazie anche al dominio dei social network, compiuta l43-matteo-renzi-fiducia-140224150813_bigautorappresentazione. Raffigurazione che non accetta mediatori, che si fa da sé”. Ci siamo chiesti: verrà Renzi a vedere la mostra? Ne dubito molto, anche se è stato lo stesso Museo a passare l’invito al premier italiano e fiorentino, perché  -è  stato detto in una nota-  persino  Ethel Barrymore, attrice americana di fine ‘800, diceva  che “Si cresce davvero la prima volta che si ride di se stessi”. Vi assicuro che la mostra è spettacolare, i disegnatori di graimages88nde acume, la satira stridente. Parole e personaggi, e più ancora il Renzi “tutto mi”,  sono colti nella loro giornaliera politica del fare che non fa.  Tra i disegnatori in mostra anche Altan, Giannelli, Vincimages66ino e molti altri. Vauro, ad esempio, mostra Verdini nascosto dietro la scrivania di Renzi a Palazzo Chigi all’arrivo dei carabinieri.  

Nei disegni esposti, molti inediti, così Marilena Nardi, in copertina del catalogo, disegna  Renzi seduto regalmente sul proprio nome, moderno granduca di Toscana, con corona e scettro fiorentino; il Renzi di Bucchi pensa, come Modugno, “che un sogno così non ritorni mai più”; Benny lo rappresenta  nei panni di Lorenzo il Magnifico; Bobo di Sergio Staino ammette ormai rassegnato che Renzi sia il nostro petrolio: “Dobbiamo usarlo cercando di limitarne i danni dandosi da fare per sostituirlo al più presto con le energie rinnovabili”; Biani lo raffigura come Dorian Gray, che nello specchio vede Berlusconi; l’Istituto Lupe, gruppo di satirici popolari sul web, lo rappresenta in miriadi di fotomontaggi tra cui Renzi-sfinge di Cheope. E potrei continuare a significare decine e decine di vignette non solo sorprendenti, ma addirittura capitoli di storia, di quella storia del presente che segna Renzi a Palazzo Chigi, storia  che ha già stancato tutti; badate bene che questa è  una storia così vera che più vera non si può, da mettere in cantina proprio con  l’autunno.

Carlo Franza

 

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