Georg-Baselitz-al-Palazzo-delle-Esposizioni-630x420Soldati, Pastori, Ribelli, Partigiani, Pittori, Pittori moderni, Rossi, Bianchi sono gli Eroi e i Nuovi tipi dipinti da Georg Baselitz tra il 1965 e il 1966 in completa solitudine e immerso in un vero e proprio furore espressivo. Per la prima volta una grande mostra monografica a Roma al Palazzo delle Esposizioni, fino al 18 giugno 2017  riunisce un cospicuo numero di questi dipinti considerati una sorta di manifesto della pittura di Baselitz e una pietra miliare della storia dell’arte contemporanea. Cresciuto nella Germania Democratica e trasferiGeorg-Baselitz.-Glie-Eroi-Palazzo-delle-Espsizioni-Roma-2017-veduta-della-mostra-12-696x464tosi nella Germania Federale prima della costruzione del Muro di Berlino, l’artista lavorò a questo ciclo appena ventisettenne di ritorno dal soggiorno a Firenze, dove aveva trascorso sei mesi grazie a una borsa di studio. Condotti con una pittura vigorosa, in cui il colore, il segno e la figura raggiungono una forte intensità, quasi sfidandosi a vicenda, i dipinti offrono una figura del tutto inedita di eroe. In contrasto con l’immagine positiva legata alla retorica e alla propaganda bellica e postbellica, gli Eroi di Baselitz mostrano fragilità, precarietà, contraddittorietà.
Colossi in uniformi lacere, si stagliano, frontali, su uno sfondo dGeorg-Baselitz.-Glie-Eroi-Palazzo-delle-Espsizioni-Roma-2017-veduta-della-mostra-8i macerie, feriti e vulnerabili. Questo sentimento di disperazione, tuttavia, è attenuato dall’immagine di un medicamento, dalla presenza di un utensile, la tavolozza del pittore ad esempio, o dal gesto di raccogliere nella mano un piccolo carro o un lembo di paesaggiGeorg-Beselitz-6-336x420o come a proteggere i semi di futura coltura. Un tragico fallimento o un segno di speranza: un’ambiguità preziosa, espressa da un giovane nato in Germania prima della caduta del nazionalsocialismo, che ha visto il suo paese diviso in due mGeorg-Beselitz-8-317x420età, in contrasto tra loro, senza riuscire a riconoscere in alcuna delle due un valido modello sociale.
Oltre a buona par
te dei dipinti del ciclo degli Eroi o Nuovi tipi, la mostra raccoglie una selezione di disegni e di xilografie dello stesso soggetto e i primi esemplari dei quadri cosiddetti “fratturati” del 1966 dove l’artista sperimenta una riorganizzazione dell’immagine che precede la stagione dei dipinti capovolti. Infine, con l’idea di tracciare un’ideale continuità tra il passato e il presente, la mostra si conclude con una selezione dei dipinti del ciclo Remix, ai quali Georg Baselitz ha iniziato a lavorare nel 2005, riferibili alla serie degli Eroi e dei Nuovi tipi datati 2007 e 2008. La mostra è stata ideata dallo Städel Museum di Francoforte e realizzata in collaborazione con il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Moderna Museet di Stoccolma, il Museo Guggenheim Bilbao. “Negli Eroi -scrive Max Hollein nel catalogo della mostra-  risiedono il simbolo dell’adolescenza e le tematiche del dolore, della consapevolezza della propria colpa, della ribellione e della speranza in un mondo concepito come estraneo, sbagliato o mutilato”. “Sono stato messo al mondo in un ordine distrutto” -ha dichiarato Baselitz in una intervista del 1995- in un popolo distrutto, in una società distrutta. E non volevo introdurre un nuovo ordine. Avevo visto fin troppi cosiddetti ordini”. Con i suoi Eroi, ciclo seminale e fortemente criticato al suo primo apparire, l’artista ha svelato la natura ambigua del presente, dando forma e immagine a un sentire tragico, capace di scardinare i miti del passato, ma anche di compromettere l’ottimismo del miracolo economico postbellico.

Carlo Franza

 

Tag: , , , , , , ,