Riccardo Gusmaroli e le nuove ritualità dell’arte. Alla Galleria Violarte di Galliate-Novara una preziosa mostra di un artista in pole position.
La galleria Violarte di Galliate (Novara), diretta da Vittorio Viola, e da sempre attenta nella scelta e nella selezione di artisti di primaria importanza nazionale e internazionale, proponendosi anche con uscite istituzionali prestigiose italiane ed europee, ha impaginato negli spazi della sua vivace officina d’arte la mostra personale di Riccardo Gusmaroli(Verona 1963), con un prezioso catalogo e testo che ne attualizza il lavoro esposto. Gusmaroli è oggi una figura di primaria importanza nello svolgersi e nella ritualizzazione dell’arte contemporanea, capace com’è stato di imporsi fra gli emergenti e i nuovi-nuovi a motivo di una sua natura sperimentale. La mostra presenta opere grandi e piccole, carte geografiche e vortici, mappe e carte nautiche, sono queste solo una parte del suo onnivoro lavoro artistico che si espande con altri capitoli in un universo immaginario che va dalle uova ai fori, da vulcani e stelle alla scultura come gioco e ai cruciverba in movimento, fino all’ omaggio a Fontana e alla decorazione in pittura che rispolvera la natura nel suo formarsi continuo, e dunque autentico sperimentatore in vari campi della creazione. Finalmente Con Gusmaroli ritroviamo un artista che rinnova e porta avanti quella linea dell’arte, tra secondo e terzo millennio, che fa ritrovare l’intenzionalità di nomi come Fontana – ecco il suo Tributo a Fontana- Piero Manzoni e Alighiero Boetti. L’arte rivive con Gusmaroli l’intreccio della concettualità con la ludicità, la razionalità delle cose e del mondo con la poesia e il gioco, tant’è che l’intero suo viaggio e percorso pare acquisire lo stato di atto senza finalità, con il desiderio di lavorare però in uno stato di gioiosa affermazione della vita. Un’arte che trasuda di intuizioni e ricerche, che fa ritrovare il pensiero di Einstein sul fatto che “non vi sono punti fissi nello spazio” e persino elementi tratti dal pensiero orientale Zen e da una certa tradizione d’avanguardia come il Dadaismo. Gusmaroli crea ed elabora un certo numero di carte nautiche, ma anche carte geografiche che lasciano leggere le regioni d’Italia come la Lombardia, la Sardegna, l’Emilia Romagna; terra e mare vengono strutturati e organizzati per determinare un “suo” ordine, il numero di ripetizioni nonché le relazioni e le direzioni nello spazio. Opere performative e quasi teatrali, visto che minuscole barchette e aeroplanini di carta si materializzano in un viaggio immaginario. Esperienze che partono e si sostanziano dagli stessi materiali primari in un constante richiamo a quell’energia, fisica e mentale, -vedi i vortici- a cui essi sottendono, e che declinano geometricamente un giocoso cinetismo. La mostra svela e chiarisce il centro della ricca e poliforme attività di Gusmaroli, dove l’arte e le opere si legano e si comprendono se inquadrate in una concezione di esperienza estetica, ma anche come produzione di cultura attraverso nuovi linguaggi così come espresso dalle neoavanguardie. Anche le monocromie dei vortici, inalberati tra mare e cielo, dai viola ai rossi, dai bianchi ai neri e oltre, sono proprio il segnale di una mitografia della modernità.
Carlo Franza