Aperta Manifesta 12 a Palermo. L’arte internazionale sbarca in Sicilia.
Manifesta, la Biennale nomade europea, nasce nei primi anni ’90 in risposta al cambiamento politico, economico e culturale avviatosi alla fine della guerra fredda e con le conseguenti iniziative volte a facilitare l’integrazione sociale in Europa. Sin dall’inizio, Manifesta si è costantemente evoluta in una piattaforma per il dialogo tra arte e società in Europa, invitando la comunità culturale e artistica a produrre nuove esperienze creative con il contesto in cui si svolge. Manifesta è un progetto culturale site-specific che reinterpreta i rapporti tra cultura e società attraverso un dialogo continuo con l’ambito sociale.
Manifesta è stata fondata ad Amsterdam dalla storica dell’arte olandese Hedwig Fijen, che ancora oggi la guida. Ogni nuova edizione viene avviata e finanziata individualmente, ed è gestita da un team permanente di specialisti internazionali. Il team di Manifesta 12 lavora dai suoi uffici di Amsterdam e Palermo, ed un ufficio di prossima apertura a Marsiglia. Diretta da Hedwig Fijen e Peter Paul Kainrath, la squadra permanente è composta da Tatiana Tarragó, Paul Domela, Esther Regueira, Yana Klichuk, Asell Yusupova, Marieke van Hal and Mikaela Poltz, nonché dal direttore generale di Manifesta 12 Roberto Albergoni e dalla coordinatrice Francesca Verga. Nel prossimo decennio, Manifesta si concentrerà sulla propria evoluzione da autorevole biennale d’arte contemporanea a piattaforma europea interdisciplinare volta a esplorare e catalizzare un cambiamento sociale positivo in Europa attraverso la cultura contemporanea. La Città di Palermo è stata selezionata dal comitato di Manifesta per la sua rilevanza su due principali temi che identificano l’Europa contemporanea: migrazione e condizioni climatiche, e sull’impatto che queste questioni hanno sulle nostre città. Le diverse stratificazioni e la fitta storiografia di Palermo – occupata da diverse civiltà e culture con forti legami e connessioni con l’Africa del Nord e il Medioriente negli ultimi 2000 anni – hanno lasciato le loro tracce nella società multiculturale, localizzata nel cuore dell’area mediterranea.
“Manifesta 12 a Palermo è una grande sfida per ripensare a come gli interventi culturali possano avere un forte ruolo nell’aiutare a ridefinire uno dei più iconici crocevia del Mediterraneo della nostra storia, all’interno di un lungo processo di trasformazione. Manifesta 12 vuole affrontare diverse interrogativi tra cui: la partecipazione dei cittadini alla governance della Città, e come riconoscersi cittadini e riappropriarsi della Città. Le questioni migratorie della città sono emblematiche di una più ampia situazione di crisi che l’intera Europa si trova ora a fronteggiare.” – Hedwig Fijen, Direttrice di Manifesta.
“Avere Manifesta 12 a Palermo nel 2018 è un’opportunità fantastica per la città per rafforzare la sua identità locale e internazionale. É un’opportunità per l’Europa per apprezzare il significato della sua dimensione e identità Mediterranea e Mediorientale: Palermo ha portato Manifesta nel Mediterraneo e il Mediterraneo in Europa. Manifesta 12 è un’opportunità per celebrare Palermo nella sua essenza: un laboratorio per l’arte e la cultura. La città è capace di rinnovare se stessa e costruire il proprio futuro” – Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo
“Siamo onorati di lavorare con la Città di Palermo per l’edizione di Manifesta 12. Nel clima politico corrente, la storia e il carattere di Palermo fanno della città un laboratorio ideale per re-immaginare, da una prospettiva mediterranea, i valori liberali che condividiamo, e toccare questioni cruciali del presente e del futuro della città europea. A livello personale, essendo italiano e siciliano, e avendo come molti della mia generazione lavorato per diversi anni all’estero, mi sento particolarmente onorato di poter contribuire a questa edizione di Manifesta.” – Ippolito Pestellini Laparelli, Manifesta 12 Creative Mediator; Architetto; OMA.
La maggiore ambizione di Manifesta 12 è lavorare in modo interdisciplinare accanto alle comunità locali in modo da ripensare le infrastrutture architettoniche, urbane, economiche, sociali e culturali della città. Manifesta 12 può analizzare il ruolo importantissimo che ogni intervento culturale ha nel permettere ai cittadini di riconoscere le proprie responsabilità e i propri diritti. Manifesta 12 a Palermo, aperta fino al 4 novembre 2018, può agire da incubatore supportando le comunità locali attraverso diversi interventi culturali: per ripensare la città nelle sue strutture socio-economiche e culturali, usando il profilo esistente della civitas come piattaforma per il cambiamento sociale. All’inizio degli anni Novanta l’Europa viveva un periodo di profondo mutamento politico con la fine dell’Unione Sovietica e l’inizio di un momento potenzialmente straordinario per il vecchio continente. L’integrazione europea era il mantra che tutti sognavano da anni e anche l’arte trovò il suo momento transnazionale con la fondazione, nel 1993, della biennale nomade europea per mano della storica dell’arte olandese Hedwig Fijen che tutt’ora la dirige.
Giunta alla sua dodicesima edizione, Manifesta sbarca oggi a Palermo dove, fino al 4 novembre, conquista chiese, palazzi, piazze e interi quartieri travolti dalla creatività espressa in varie forme da artisti, scrittori e architetti provenienti da tutto il mondo. Un sistema diffuso di mostre che coinvolge venti sedi, circa 50 tra artisti e collettivi, e una girandola di eventi collaterali che invitano chiaramente a scoprire Palermo un poco alla volta. Il progetto curatoriale di questa edizione è poi quanto mai importante in questo momento storico: Il Giardino Planetario. Coltivare la coestistenza parte infatti dal sincretismo culturale, artistico, storico e botanico di Palermo che ha sempre avuto un’indole votata all’accoglienza e all’ibridazione. Questo straordinario Giardino si compone di tre sezioni: Garden of Flows che esplora il concetto di tossicità nella vita delle piante e la botanica in relazione alle risorse del pianeta e al bene comune globale; Out of Control Room che ha come obiettivo quello di restituire tangibilità al mondo virtuale digitale; City on Stage che invece punta proprio alla comprensione della natura stratificata di Palermo incoraggiandone una lettura critica contemporanea. Per ciascuna sezione cambiano le location che, in questa Manifesta, fanno spesso la parte del leone. Tra quelle da non perdere l’Orto botanico dove il colombiano Aberto Baraya propone il suo orto siciliano ideale, mentre il toscano Leone Contini ne avvia uno sperimentale. A Palazzo Butera, straordinaria architettura barocca sul Foro Italico per anni abbandonata e ora tornata al suo originale splendore, sono esposte affascinanti installazioni dedicate al sincretismo floreare proprio della Sicilia opera della brasiliana Maria Theresa Alves, il film in 16mm del torinese Renato Leotta, la video installazione incentrata sul valore della memoria e sul potere evocativo della botanica dello svizzero Uriel Orlow e le fotografie del russo Sergey Sapozhnikov. E poi ancora focus sulle migrazioni e sull’identità a Palazzo Ajutamicristo, mentre di integrazione e violazioni dei diritti dei migranti si parla, attraverso l’arte, al Palazzo Forcella De Seta. Quartier generale di Manifesta 12 il Teatro Garibaldi dove lo scrittore e sceneggiatore palermitano Giorgio Vasta e il collettivo Wu Ming 2 propongono entrambi una narrazione della città: il primo con un podcast, il secondo con un percorso interattivo e urbano legato al periodo del colonialismo italiano. Sempre nel Teatro un calendario di proiezioni a ingresso libero che sarà proposto anche all’arena cinematografica La Sirenetta a Mondello riaperta dopo anni di abbandono. Infiniti anche gli eventi paralleli e collaterali realizzati in collaborazione con artisti locali, musei, istituzioni e professionisti del settore che rendono ancora più partecipata questa Manifesta palermitana.
Da non perdere le visite guidate accompagnate dai cosiddetti Giardinieri che indicheranno la strada ai visitatori di questo straordinario, complesso e imperdibile Giardino Planetario.
Il programma pre-biennale ha inizio dalla costruzione di un processo che porti all’attuazione di un quadro teorico sostenibile e alla definizione dei parametri del processo di rivitalizzazione della città. In questa fase, Manifesta vuole attivare le comunità di Palermo nell’identificazione della sua missione e obiettivi, così come le sfide, le aspettative e i possibili esiti di Manifesta 12.
Carlo Franza