Strepitosa la 41esima Fiera d’Arte di Bologna.Un appuntamento che ha portato l’Italia a primeggiare con i grandi centri internazionali.
Strepitosa e “nuovissima” la 41esima edizione di Arte Fiera a Bologna, appena conclusa. Bellezza, novità e creatività hanno reso il capoluogo emiliano protagonista della scena artistica nazionale.
Quest’anno cinque sezioni e 178 espositori, di cui 153 gallerie, hanno disegnato la mappatura dell’evento fieristico diretto da Angela Vettese. Primato della qualità, attenzione alle realtà artistiche emergenti e alle produzioni indipendenti, coerenza del progetto espositivo sono state le parole d’ordine dell’edizione 2017.
Con una versione rinnovata, confermando la propria identità di fiera d’arte italiana maggiormente consolidata e ricca di storia, ecco che proposte moderne e contemporanee si sono mescolate nella Main Section come nei Solo Show, mentre Nueva Vista ha offerto una rilettura critica di opere e artisti meno noti al pubblico mainstream, Fotografia ha lanciato uno zoom sulla tecnica e Special Projects ha portato in fiera e nei musei bolognesi la dimensione della performance. Fra i nuovi progetti, l’esperimento di ricerca in collaborazione con Master in Photography, per uno sguardo sul mondo dell’arte e della fotografia indipendenti, e Genda – The body is a packaging, spazio espositivo e luogo di condivisione di esperienze internazionali. Durante i tre giorni della fiera per il quinto anno l’intera città ha ospitato anche il ricco programma di mostre, eventi, iniziative culturali di Art City Bologna. Musei aperti per proposte speciali, inaugurazioni, interventi site specific, performance e rassegne fra cinema e video arte, fino all’Art City White Night del 28 gennaio, quando l’arte ha contagiato ogni vicolo e osteria del capoluogo emiliano. “Sono stato un assiduo visitatore di Arte Fiera – ha dichiarato Franco Boni, Presidente di BolognaFiere – e quest’anno, alla mia prima Arte Fiera da Presidente di BolognaFiere, ho potuto toccare con mano la grande energia che questa manifestazione mette in circolo, mobilitando attorno alla Fiera tutta la città e le sue Istituzioni. Sono anche particolarmente felice che la mia prima Arte Fiera coincida con l’insediamento del nuovo Direttore Artistico, Angela Vettese, che ha delineato i confini di un’Arte Fiera fortemente rinnovata. Colgo l’occasione per ringraziare il lavoro dei precedenti Direttori artistici perché il loro contributo è stato essenziale per accreditare la manifestazione nel circuito internazionale delle Fiere dedicate all’arte moderna e contemporanea”.
La prima novità di Arte Fiera 2017 è stata la nuova veste grafica, completamente rinnovata, che ha puntato a mettere in evidenza ciò che da sempre contraddistingue il fare artistico: da un lato la natura nelle sue molteplici forme, dall’altro la capacità umana di circoscriverla e ripensarla, accettandone con flessibilità mentale anche i lati più perturbanti.
Non posso tralasciare come fra gli Stand di Arte Fiera Bologna in bell’evidenza e da notare quello della Galleria Antonio Battaglia che è stato uno dei più visitati, vi erano opere di Gottardo Ortelli, Aldo Spoldi, Armando Marrocco, Riccardo Guarneri, Mattia Moreni, Mario Raciti, Angelo Cagnone , Giulio Turcato, Hans Hartung, Georges Mathieu e altri. Armando Marrocco e Riccardo Guarneri, portati anche da altre preziose gallerie, sono stati gli artisti che maggiormente hanno trovato consensi sia dalla critica che dal collezionismo.
Ecco le sezioni
Arte Fiera 2017 si è sviluppata in due grandi padiglioni del Quartiere fieristico di Bologna in cui si articolava la proposta delle 153 Gallerie espositrici. Vi abbiamo trovato una MAIN SECTION e una serie di SOLO SHOW, scelte entrambe dal direttore artistico e da un Comitato di selezione composito. I galleristi coinvolti nel Comitato, equamente distribuiti per i loro interessi nel moderno e nel contemporaneo nonché per la loro provenienza territoriale, sono stati: Laura Trisorio, Studio Trisorio, Napoli; Marco Niccoli, Galleria Niccoli, Parma; Massimo Di Carlo, Galleria dello Scudo, Verona, Alessandra Bonomo, Galleria Alessandra Bonomo, Roma. A ulteriore garanzia della qualità delle proposte, sono state coinvolte figure estranee al mercato dell’arte: il curatore Roberto Pinto (Docente di Storia dell’Arte Contemporanea, Università di Bologna) e la storica dell’arte Maria Grazia Messina (Docente di Storia dell’Arte Contemporanea, Università di Firenze e Presidente del Comitato Tecnico Consultivo Arte e Architettura contemporanee Periferie Urbane, Ministero dei Beni Culturali e del Turismo). Arte Fiera mercato ha trovato una piccola sezione di nuove proposte a cura di Simone Frangi, intitolata NUEVA VISTA e dedicata ad artisti meritevoli di una rilettura critica e non necessariamente giovani.
Non meno interessante la sezione di FOTOGRAFIA, curata da Angela Vettese. “L’analisi attenta e severa degli esperti ha portato alla scelta di una edizione della fiera più compatta, con un numero minore di partecipanti rispetto al passato nonostante l’aumento delle domande di ammissione. Arte Fiera intende proporsi come un luogo di esposizione e vendita di arte moderna e contemporanea, che si è deciso esplicitamente di presentare mescolate tra loro, e al contempo come sede di proposta e di riflessione su temi e linguaggi di stringente attualità”, così il commento del nuovo direttore artistico Angela Vettese.
Una nuova sezione dal titolo Special Projects, a cura di Chiara Vecchiarelli, ha portato la performance in fiera, al MAMbo e nei musei scientifici della città con una serie di artist lectures – opere in forma di conferenza, lezione e visita guidata – articolata in Time Specific Artist Lectures, che hanno declinato il rapporto tra il contemporaneo e la storia dell’arte proponendo un dialogo temporale tra opere e una serie di Site Specific Artist Lectures, in cui il dialogo si è mosso invece tra le opere e le collezioni dei musei scientifici della città.
Arte Fiera 2017 ha intrapreso anche un esperimento che ha messo mette in luce il mondo indipendente della fotografia e dell’arte, nel tentativo di non tracciare un confine tra le discipline ma di trovare tra queste uno spazio di condivisione. L’esperimento ha inteso proporre all’interno di una consolidata fiera d’arte un momento dedicato alla produzione e alla discussione rivolta a esperti del settore, autori e studenti. Il pensiero che ha orientato lo sguardo a questo settore della produzione, all’interno del mondo dell’arte, della fotografia e dell’editoria, è stato guidato dall’idea che nella storia più recente buona parte del dibattito è provenuto dagli spazi indipendenti e underground. E per cercare di trasformare questa posizione in un prodotto visibile con il quale il pubblico è potuto interagire, Arte Fiera ha scelto quattro momenti:
Mostra GENDA – THE BODY AS PACKAGING, Genda è un progetto editoriale indipendente e curatoriale, è una rivista con una doppia redazione in Italia e in Cina ed è edito da A+Mbookstore. Ha raccolto contributi di artisti cinesi e occidentali nella ricerca di produrre e verificare l’esistenza di un reciproco dialogo.
PRINTVILLE, è il bookshop che ha inteso mostrare le produzioni contemporanee italiane e straniere più attuali nel mondo dell’arte e della fotografia, produzioni che provengono per la maggior parte da editori indipendenti, che, in genere, lavorano in piccoli team e con tirature di stampa che raggiungono al massimo i 500 esemplari.
TALKS, autori, curatori, editori, galleristi e collezionisti hanno discusso la questione del progetto contemporaneo; come le collaborazioni, le traduzioni e i linguaggi della produzione indipendente hanno trovato spazio all’interno delle istituzioni e del mercato.
AGENDA INDEPENDENT è stata una mostra che ha presentato le opere di Franco Ariaudo, Alessandro Calabrese, Stefano Canto, Feng Chen, Kenta Kobayashi, Giuseppe De Mattia, Pedro Hernandez, Joanna Piotrowska, e Alberto Sinigaglia.
Con il tentativo di mappare una serie di esperienze riconosciute come fondamentali all’interno del panorama artistico contemporaneo, la mostra è nata dall’incontro tra alcune gallerie italiane ed internazionali, accomunate da una stessa particolare sensibilità ed attenzione nei confronti della fotografia e dei suoi recenti sviluppi. Selezionate sulla base della qualità della loro ricerca, Capsule, Colli Independent, G/P Gallery, Madragoa, Materia, Metronom, Pedro Alfacinha e Viasaterna, sono state invitate a prendere parte a un’esposizione che da un lato si pone come una vera e propria ricognizione per indagare le sempre più frequenti contaminazioni tra la fotografia e gli altri linguaggi dell’arte, e dall’altro mira a rendere prova della positiva frammentazione di uno scenario decisamente unico.
ART CITY Bologna, il programma di mostre, eventi e iniziative culturali nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per offrire nuove opportunità di scoperta e conoscenza del patrimonio artistico diffuso attraverso la contaminazione con il contemporaneo. Pensate che sabato 28 gennaio è tornata l’Art City White Night, la Notte bianca dell’Arte con centinaia di iniziative e migliaia di visitatori in città per una notte dedicata all’arte unica in Italia.
VIVA L’ITALIA a cura di Mark Nash
La rassegna cinematografica Viva l’Italia, nella sala mostre del Museo Civico Archeologico e curata da Mark Nash, ha rivisitato l’identità nazionale attraverso una serie di proiezioni di lungometraggi che trattavano temi come i conflitti politici, sociali e personali con un approccio inedito. I film selezionati presentavano e criticavano l’“Italia” manifesta. Non l’Italia da unificare in fretta di Viva L’Italia di Roberto Rossellini (1961), ma l’Italia della fine degli anni ’60 e dell’inizio degli anni ’70 di Bertolucci, Pasolini e altri, quando gli eventi di Parigi del 1968 erano ancora molto attuali. Per la consolidata tradizione che Bologna ha costruito nell’immaginazione e nelle realizzazioni che vanno verso nuove forme sociali, politiche (comunismo) o individuali (femminismo, psicanalisi, emancipazione di gay e lesbiche), questa selezione di opere cinematografiche è da considerarsi anche come una sorta di immaginario psichico della città.
SPECIAL PROJECTS: Brillante l’operazione, per aver intrecciato un’intensa relazione con gli spazi in cui sono stati inseriti Site Specific Artists Lectures, Time specific Artists Lectures, il programma di artist lectures ideato e curato da Chiara Vecchiarelli che ha portato l’esperienza dell’artist lecture a Bologna. L’artist lecture – o conferenza d’artista – è un’opera performativa che utilizza i dispositivi della conferenza, della visita guidata e della lezione come mezzi artistici. Il programma ha presentato una serie di Special Projects: Time Specific Artist Lectures, ovvero performance specifiche in relazione al tempo, che declinano il rapporto tra il contemporaneo e la storia dell’arte alla luce di un dialogo interno alle opere, e Special Projects: Site Specific Artist Lectures, performance pensate per entrare in dialogo con le collezioni, i luoghi e i dispositivi di organizzazione del sapere dei musei scientifici della città. Ciò è avvenuto nei musei scientifici della città, tra cui il Museo di Palazzo Poggi, il Museo della Musica, il Museo Geologico “Giovanni Capellini”, il Museo delle Cere anatomiche “Luigi Cattaneo” e il Teatro Anatomico dell’Archiginnasio. Insieme al MAMbo e al padiglione di Arte Fiera, questi luoghi preziosi hanno trovato animazione dalle performance di Walter Benjamin, Julie Béna, David Bernstein, Roberto Fassone, Chiara Fumai, Gabriel Lester, Olof Olsson e Giulio Squillacciotti.
CORPO SENSIBILE negli spazi della Collezione Permanente del MAMbo. Barlumi del documentario, a cura di Marco Bertozzi, ha presentato un ciclo di otto presentazioni, declinate nel formato della proiezione accompagnata da talk, per indagare le forme al confine fra video arte e cinema documentario. Una frontiera porosa, esplorata da giovani autori italiani nell’idea di film come performance, luogo in cui l’apparenza del reale si carica di lacerazioni e slittamenti autobiografici, sino a produrre sguardi originali, capaci di questionare l’apparenza realistica delle immagini. Gli artisti invitati sono stati Milo Adami (Roma, 1981), Virginia Eleuteri Serpieri (Roma, 1974), Luca Ferri (Bergamo, 1976), Riccardo Giacconi (Tolentino, 1985), Chiara Malta (Roma, 1977), Caterina Erika Shanta (Landstuhl, 1986), Cosimo Terlizzi (Bitonto, 1973), Danilo Torre (Catania,1978).
Un evento, dunque, di impegno, ricerca, storicità, mercato, collezionismo, novità, di artisti emergenti e grandi nomi in ascesa con opere magistrali, fra tutti ripeto hanno trovato illuminato consenso gli “intrecci” e le opere degli anni Sessanta di Armando Marrocco e la pittura aniconica di Riccardo Guarneri scandita da variazioni luminose.
Carlo Franza