9788894274707Un  libro, duro, vero, angosciante e brutale, ma che dobbiamo assolutamente leggere. E’ storia contemporanea. Obertone scrive e traccia cosa succederà se in Francia non si troveranno delle soluzioni reali -dico reali e non politiche-  al problema dell’immigrazione in Europa (nonostante non ci sia giorno che Papa  Bergoglio non insista sull’accoglienza alla faccia dell’intero popolo cristiano colpito a morte in più parti del mondo). 1515082773111_1515082808.jpg--la_rabbia_dei_poliziotti_francesi__abbandonati_nelle_banlieue

In libreria da qualche mese il romanzo storico  francese “Guerriglia”, best seller in Francia, scritto da Laurent Oberton e pubblicato da SignsBooks. E’ il romanzo di questo scrittore classe 1984, laureato in Storia e Antropologia, giornalista e saggista, già autore di un libro, “La Francia Arancia Meccanica” che ha venduto oltre 120 mila copie.

Si racconta della Francia attuale, delle banlieue, dei ghetti in cui ogni giorno deve intervenire la pburqa_1130X565_90_Colizia. Bene, la trama parte da un sopralluogo della polizia in un quartiere periferico  multietnico che  si trasforma in una tragedia: un poliziotto chiamato per un’ emergenza, caduto in un’imboscata, perde il controllo e incomincia a sparare all’impazzata. La miccia si accende durante un controllo in uno dei quartieri più malfamati e ad alta densità musulmana della banlieue parigina dando inizio al giorno in cui tutto si incendiò, ossia alla guerra civile.

La periferia s’incendia e tutto il Paese si ritrova improvvisamente catapultato in una situazione drammatica. Le fiamme appiccate dagli immigrati si propagano di città in città e la Republique, la France,   alla fine esplode. Forze dell’ordine, autorità, giornalisti, cittadini, tutti vengono travolti dalla massa indefinita di chi abita le banlieue, travolti dal caos degli immigrati e dei terroristi. Interrotte immediatamente le reti dFrancia-donna-multata-per-niqabell’energia elettrica e idrica; non ci sono più approvvigionamenti, manca l’ordine pubblico, mancano i mezzi di comunicazione, mancano trasporti e soccorsi, l’ondata di rivolta e la guerriglia  si allarga anche alla campagna; la società va in frantumi e le città sono preda di atti di violenza cieca, saccheggi e incendi inarrestabili. I terroristi innescano azioni ad ampio raggio via terra, mare e cielo.
I  francesi, i cittadini che avevano sempre creduto a “libertè egalitè e fraternitè” privati di tutto e abbandonati a loro stessi, si ritrovano da soli a combattere corpo a corpo,  a vivere una carneficina che pare rimandare ad altri secoli, ad affrontare la guerriglia, termine quest’ultimo che dà il titolo al romanzo. Badate bene, non romanzo f2_b-kzdD-U1101178204535CDH-1024x576@LaStampa.itantascientifico  ma romanzo storico che i francesi già vivono sulla loro pelle. Il romanzo di Obertone  annuncia che la Francia, dalle periferie parigine al resto del Paese, sarà sconvolta dalle rivolte degli immigrati. Lo Stato, oggi, non sarebbe infatti in grado di fronteggiare una rivolta generalizzata che riuscisse a coinvolgere contemporaneamente quasi tutta la popolazione immigrata (di prima e seconda generazione). Accesa la “miccia”, ecco la deflagrazione, lo scoppio,  tutto brucerà, tutto crollerà in soli tre giorni.  Se, poi, qualcuno pensasse che la Francia non è l’Italia e che da noi, queste cose, non potrebbero mai accadere, beh,  non facciamoci troppe illusioni,  d’altronde propri ieri a Ferrara è successo qualcosa di simile.paris-banlieue-aubervilliers-protest-front-national-ap-img Il romanzo è composto da capitoli a volte brevi, a volte brevissimi, non  più lunghi di qualche pagina. Le 400 pagine sono incalzanti, pressanti, implacabili e ognuno porta con sé un incipit o aforisma legato a personaggi storici e contemporanei: in tutto 57 citazioni che sono un romanzo nel romanzo e che servono a rendere ancora più angosciante  questa storia. guerriglia-BanlieueIl guaio è che in Francia siano state percorse le stesse strade destinate ad una integrazione fallimentare che stiamo tentando anche da noi, come  il divieto di usare determinati vocaboli, la rinuncia a determinati simboli-la croce-, l’istituzione di uffici per l’individuazione sulla rete di post non politicamente corretti,  milioni di euro spesi per rendere l’inclusione più semplice, ed anche la realizzazione di case e moschee insieme a pioggia di contributi e sgravio di spese. Si meraviglia lo scrittore Obertone come la Francia buonista, la Francia della assoluta convinzione della impossibilità della non integrazione, la Francia che vuole a tutti i costi, e a costo di sottomettersi, essere amica dell’islam, ha finito per anestetizzare tutti i francesi  i quali  non sono più in grado nemmeno di vedere ciò che hanno di fronte. A questo si deve aggiungere l’insipienza, la mediocrità, la vigliaccheria delle classi dominanti al potere che hanno fatto sì che la Francia sia divenuta, come sostiene Obertone, incapace di ritrovare se stessa e non più in grado di opporsi alla violenza dei quartieri disagiati della banlieue.

Ancora più sconvolgente il fatto che quanto descritto in “Guerriglia”, pagine traumatizzanti, gli eventi infuocati, tutto è frutto e tutto si  basa  sul lavoro di studio, di investigazione e di previsione dei servizi di sicurezza francesi. Dopo due anni di lavoro a contatto con gli agenti dei servizi segreti e con gli esperti del terrore e delle catastrofi -e dunque ci pare anche una vera e propria inchiesta sociologica-  lo scrittore francese  Laurent Obertone firma un romanzo che a leggerlo sembrerebbe quasi impossibile, una catastrofe annunciata, un apocalisse a seguito di una guerra civile.

Carlo Franza

 

 

 

 

 

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