Gimostre: a Como Giovanni Gastel per il piccolo principeovanni Gastel ritorna, a distanza di pocgastel-1000x600o più di un anno, a Como, in una veste inedita. Infatti, non come fotografo del mondo patinato della moda e del sogno, ma nel particolare ruolo di Autore della Mostra dal titolo “Giovanni Gastel per il Piccolo Principe” sul disagio sociale, curata da Maria Cristina Brandini, realizzata dal Piccolo Principe Società Cooperativa Sociale Onlus, in collaborazione con il Comune di Como, Settore Cultura e 365 giorni d’Arte e con il contributo della Casa Vincenziana Onlus, sede di Como. L’esposizione dell’Artista, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo,  è visitabile fino  al 27 ottobre al Palazzo del Broletto, con apertura gratuita al pubblico tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 22.00.

E’ una Mostra dal tema scottante e molto complesso, dedicato all’ “infanzia violata”.giovanni-gastel-per-il-piccolo-principe-163702.660x368La mostra acquista ancor più valenza alla luce del Caso Bibbiano scoppiato da poco  e che ha lasciato scoprire come agiscono i ladri di bambini. Sono esposte 28 fotografie in cui l’Autore, dopo un’attenta ed amorevole conoscenza personale, ha ritratto bambini ed adolescenti di età varia, appartenenti alla Comunità del Piccolo Principe di Busto Arsizio, efficace simbolo di una delle migliaia delle cosiddette  “casa- famiglia” sparse sul territorio, che accolgono creature tolte, dai Tribunali dei Minori, alle proprie situazioni familiari perchè, appunto, abusate o maltrattate o comunque non curate idoneamente. Gastel si è trovato catapultato dal suo mondo fatto di bellezza e benessere ad una realtà costituita da dolore, profonda sofferenza, ingiustizia. Racconti così degradanti da non poter credere che siano veri. Un intreccio di violenza, indifferenza, ignoranza, abbandono, mancanza assoluta dei valori etici e morali che minimamente siamo tutti chiamati a rispettare. Ogni giovane ritratto ha il volto coperto con le proprie mani, cioè, come spiega Giovanni Gastel testualmente: “…giovani che celano la parte per noi più rappresentativa. Perchè questa scelta? Certo perchè nascondersi è il primo istintivo gesto per sottrarsi alla violenza nel tentativo di non vedere, di oscurare l’inguardabile, di difendere la parte in cui tutti identifichiamo noi stessi”.giovanni-gastel-piccolo-principe-164639.660x368 Ventotto giovani diversi, ventotto pose diverse, ventotto struggenti e commoventi racconti che completano l’immagine di appartenenza, scritti, con delicatezza quasi poetica, dalla fondatrice e responsabile della Comunità il Piccolo Principe, Patrizia Corbo.

A corredo della Mostra, tre incontri aperti al pubblico: il primo, proprio in occasione dell’inaugurazione, si terrà il 5 ottobre alle 15.30 con i seguenti relatori: Patrizia Corbo: “La Comunità educativa, luogo di affetti e pensieri”. Giovanni Fulvi: “ L’essenziale è invisibile agli occhi. Accogliere i fanciulli e vederli con il cuore”. Giovanni Gastel “ La mia Fotografia: dal sogno al disagio. In attesa di redenzione”; Stefano Serra Capizzano: “L’Università dell’Insubria solidale con il talento di studenti meritevoli ed il suo ruolo di ascensore sociale” Cosimo Andrea Vestuti : “Comunità educativa per minori: Importanza, finalità e risultati”. Dibattito moderato da Maria Cristina Brandini, curatrice della Mostra.

Il secondo incontro, venerdì 18 ottobre alle 15.30, sarà interamente dedicato alla Comunità Gli Olivi (Casa Vincenziana Onlus Como), con le esperienze e le testimonianze di: ANITA CIVETTA, educatrice: “Educatore professionale: trasformatore dell’ordinario in straordinario in comunità educativa” ANNA CURTALE, psicoterapeuta infantile: “ infanzia e trauma: l’irriducibile forza riparativa della relazione”. giovanni-gastel-piccolo-principe-164640.660x368PAOLA STRAMIGIOLI, educatrice: “La relazione educativa tra attrazione ed estraneità”. GLORIANA VALSECCHI, coordinatrice: “Luoghi per stare, luoghi per passare”
ALBERTO VILLA, assistente sociale: “ Per crescere servono radici”.

E a chiusura della Mostra, domenica 27 ottobre ore 15.30 , incontro suggestivo tra Donne, Elisabetta Broli: “Pornografia calamità ignorata”; Amalia Onnis: “Volontariato: disposizione dell’anima; ispirazione del senso civico”; Patrizia Corbo:” Flash! L’arte di illuminare l’oscurità dell’uomo”;Maria Cristina Brandini: “Fotografia: passione e stato di necessità. Emozioni della curatrice”:

Un programma che riunisce differenti, autorevoli voci sul tema della Mostra, come afferma la curatrice Maria Cristina Brandini : “è sempre una gioia immensa curare una Mostra di colui che considero, a tutti gli effetti, il mio straordinario e paziente Maestro, Giovanni Gastel. Da lui ho imparato tantissimo. Ma questa esposizione è davvero un evento molto speciale. Affronteremo un argomento, complesso e delicatissimo, dal punto di vista culturale, ma naturalmente non tralasciando l’aspetto umano e sociale. Ed è per questo che, oltre alle commoventi immagini dei fanciulli della Comunità del Piccolo Principe, fotografati con eccezionale sensibilità dell’Artista (corredate dalle relative storie scritte, con delicatezza poetica, da Patrizia Corbo) , ho voluto preparare tre incontri per offrire al grande pubblico esperienze e testimonianze diverse, che toccano un po’ tutti i punti focali di questo scottante tema. Un grido di aiuto e solidarietà per queste creature sfortunate, che spezzi l’indifferenza ed il timore davanti ad una realtà purtroppo diffusa ma molto spesso celata”.giovanni-gastel-piccolo-principe-164642.660x368
Contestualmente alla Mostra, è stato bandito il Concorso nazionale ed internazionale di fotografia “L’Onda Nuova”, ideato e curato da Maria Cristina Brandini e totalmente realizzato dalla Casa Vincenziana Onlus – Como, per dare la possibilità a talenti italiani o stranieri in ambito fotografico di presentare le loro opere. Ai tre vincitori (Giuria tecnica presieduta da Giovanni Gastel) è stata concessa l’opportunità di esporre i propri lavori durante la Mostra di Gastel, al Broletto. Come afferma Cosimo Andrea Vestuti, presidente della Casa Vincenziana Onlus Como: “ Oltre a premi in denaro, libri, targhe e pergamene ricordo, abbiamo pensato che per un fotografo bravo ma non ancora noto, il miglior riconoscimento fosse quello di poter vedere esposte la proprie immagini accanto a quelle di un famoso Grande Artista. Un’occasione unica anche per essere visti da un vasto pubblico”.
Giovanni Gastel (Milano 1955) è tra i più grandi fotografi italiani, con fama a livello internazionale. Le sue mostre, in Italia e all’estero, riscuotono, da sempre, grande successo di pubblico e di critica. Nipote di Luchino Visconti, discendente della potente e storica famiglia Visconti-Erba, fin da piccolo inizia a mostrare la sua vocazione artistica come attore teatrale e poeta. Negli anni Settanta avviene il suo primo contatto con la fotografia e, dopo una lunga gavetta da autodidatta, si avvicina al mondo della moda. Da quel momento inizia a collaborare con le riviste internazionali più prestigiose (ad oggi annovera più di 140 copertine): Vogue, Vanity Fair, Glamour, Donna, Amica, Elle, Rolling Stone e altro. Sue sono molte delle campagne pubblicitarie dei più famosi brand nazionali ed internazionali: Dior, Krizia, Trussardi, Tod’s, Acqua di Parma, Samsung, Hogan, Aldo Coppola solo per citarne alcuni. Nel 1997 la Triennale di Milano gli dedica la prima personale curata da Germano Celant. Nel 2002 riceve l’Oscar per la fotografia e nel 2013 viene nominato Presidente del’A.F.I.P e tuttora ricopre, con ottimi risultati, questa prestigiosa carica. Nel 2016, per celebrare i suoi 40 anni di carriera, il Comune di Milano organizza una mostra antologica curata da Germano Celant, al Palazzo della Ragione. E’ membro permanente del Museo Polaroid di Chicago ed è Membro CdA del Museo della Fotografia della Triennale di Milano.

 Carlo Franza

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