609252289Dopo i romanzi, un saggio, forte, esemplare, formativo e74589ce4c9b6a916a3d7e6d6139f8c67_L fondativo, capace di “Svelare il Giappone” (Giunti, pp.396, 2020, euro 19,00). Prezioso libro da aggiungere in biblioteca. Ce lo consegna  Mario Vattani, un diplomatico prestato alla letteratura. In realtà il libro-saggio in questione  non sembrerebbe  puntare il dito sul Giappone  “svelato” quanto sul “vissuto”, e a ben ragione, visto che Vattani vi entra dentro nelle argomentazioni quasi da sociologo, alla stregua di altri letterati che così fecero, come Rocco Scotellaro con il suo “Contadini del Sud”. E da sociologo descrive  il Giappone e le sue isole, l’arcipelago del Sol Levante  intriso di bellezza e mistero, di miti e  ritualità, il descrivibile e l’indescrivibile, il paese dove la religione è caratterizzata di seguaci di un unico e solo filone religioso, e che vive di una tendenza  che accomuna diversi elementi di varie religioni come lo Scintoismo (strettamente legato alla storia del Giappone con il culto degli antenati e della natura)  e il Buddismo ( con la venerazione del genere umano e di ogni essere vivente); ambmariovattaniVattani imprime alle pagine del libro-saggio lo svelamento di un Giappone che è anima e corpo, per cui lo straniero ( il gaijin), vale a dire ognuno di noi  che si accosta a quel mondo e a quel popolo  deve anzitutto capire  che non basta sapere, ma tentare di conoscere il Giappone lo si può solo attraverso due parole chiave  che sono “honne” e “tatemae”: “Honne rappresenta l’essere più profondo, quello privato, i sentimenti reali di una persona, ciò che essa prova davvero. Il tatemae al contrario è la facciata, il lato di sé che si mostra agli altri, la propria posizione rispetto al contesto generale”. Non è mario-vattani-con-la-moglie-1088563poco, perché qui nella conoscenza di un territorio e di un popolo,  quale è il Giappone,  Mario Vattani lo descrive  a mò di diario fin dalle prime righe del libro: “Si arriva in Giappone la mattina presto. L’aereo esce dalle nuvole, dei raggi di luce attraversano la cabina e si vede il mare. C’è un istante di esitazione, di vuoto, poi compaiono le isole. Accenno, pausa, esecuzione. Questo è il ritmo giapponese.” Qui in Giappone tutto è lento, tutto ha i suoi ritmi perché “ eseguire un’azione in modo  sbrigativo, con una sola mossa, è volgare  e animalesco. Può causare sorprese, creare malintesi”. C’è uno stretto legame tra la natura e la vita quotidiana, le stagioni qui si “fanno sentire” in tutti i sensi, e la scansione del tempo è sapientemente letta, così come delle stagioni e degli anni; ecco Vattani sulla natura: “ Visto dal cielo, il Giappone è sorprendente… il mare appare come uno sfondo lontano, un orizzonte tra il grigio e l’azzurro… la natura è sempre presente nella vita quotidiana giapponese, anche attraverso le figure degli ideogrammi…”. Stagioni, natura, fiori e frutta, il crisantemo imperiale, i fiori di ciliegio, i rami di salice. Il libro-saggio è scritto con una scrittura domestica e intrigante, semplice e vivace, dotta e mitica, bene si accompagna ai contenuti che descrivono la geografia e l’antropologia di questo popolo, le usanze, la cultura e la religione che da sempre si getta a capofitto nella natura.mario-vattani-con-la-moglie-yumiko-foto-di-bacco-1168007

Nelle  pagine  che si sfogliano come una sorta di diario, Mario Vattani   racconta e scrive: “Ho vissuto diversi anni in Giappone, e continuo a viverlo quotidianamente sia nel lavoro che nella famiglia, ma stavolta è stata una sfida affrontare un argomento così ampio. Ho scelto quindi di accompagnare i lettori in un viaggio ideale nel vero Giappone guidandolo in un percorso molto simile a quello che ho fatto io stesso, tema per tema, capitolo per capitolo. In Giappone ogni volta che si intraprende uno studio, o meglio una via, essa porta ad altre scoperte, le quali si moltiplicano ancora, come in un labirinto infinito” – spiega Vattani, che ha all’attivo una carriera Diplomatica alla Farnesina, che aggiunge: “è un percorso di svelamenti successivi, come quello delle pareti mobili delle case tradizionali giapponesi, i colori, i sapori, la natura, l’acqua, le divinità, le metropoli sconfinate, le fasi della vita, il ritmo dei movimenti, della danza, del teatro, l’arte, l’amore e l’ossessione, la sopportazione e la ribellione. Penso che alla fine svelare il Giappone significhi soprattutto svelare se stessi, scoprire nella propria immaginazione, nei propri sensi, qualcosa che non si conosceva fino al momento del contatto, anche ideale, con il Sol Levante. Perché il Giappone non è un luogo, è un mito”. E’ vero che il turismo corre verso questa terra mitica, lo so bene perché ho avuto per amici artisti giapponesi di chiara fama che vivevano anch’essi a Milano, vale a dire Keizo Morishita, da lui ho appreso molto di quella nobile e spirituale terra.  E’ anche vero che il Giappone è un mito, lì  vive un popolo fiero, cortese e riservato, attento alla propria cultura e ai suoi riti millenari. Quel mondo è molto lontano dal nostro, è molto lontano dal nostro vivere e dalle nostre osservanze  occidentali. Il libro di Mario Vattani  svela molto di quel popolo,  ne traccia, pagina dopo pagina,   ritagli e quadri quotidiani inaspettati, immagini fin troppo belle, svelate e dipinte,  tutto scorre fra eleganza, raffinatezza e bellezza. E’ un Giappone mai visto quello di “Svelare il Giappone”, lo consiglio a tutti, sorprenderà non poco.

Mario Vattani è nato a Parigi nel 1966 e ha studiato in Inghilterra. A ventitré anni ha iniziato la carriera diplomatica lavorando negli Stati Uniti, in Egitto, e soprattutto in Giappone, a Tōkyō, Kyōto e Osaka, dove è stato console generale. Appassionato della cultura del Sol Levante nelle sue più diverse forme, parla correntemente il giapponese e pratica il kendo. Ha scritto di Giappone e Asia per Il Foglio, Libero e altre testate nazionali. Ha pubblicato diversi romanzi: Doromizu. Acqua torbida (Mondadori, 2016), La via del Sol Levante (Idrovolante Edizioni, 2017) Al Tayar. La corrente (Mondadori, 2019).

Carlo Franza

 

 

 

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