Una bellissima cittadina del Salento, Alessano, in provincia di Lecce, accoglie un evento internazionale. L’evento si tiene in quel nobile  Palazzo Sangiovanni, a facciata bugnata in tutto simile al Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Un capolavoro cinquecentesco.   Riparte con la seconda sessione di concerti il Festival Muse Salentine  2021, rassegna di musica classica ideata dal discografico belga Charles Adriaennsen, che ogni estate richiama nel Basso Salento un pubblico di appassionati provenienti da tutta Italia e dall’estero e si avvale della collaborazione di artisti internazionali.

Cinque appuntamenti, dal  6 al 10 settembre 2021, appositamente programmati in un periodo di maggiore pacatezza in cui, passata la frenesia della stagione turistica balneare, il Salento riscopre la sua abituale tranquillità e le temperature miti e gradevoli. Gli amanti della musica, dunque, possono maggiormente apprezzare un programma che prevede componimenti da Camera, repertori vocali e Musica Antica. Muse Salentine accoglie tra il suo pubblico i turisti stranieri che si trattengono in Puglia fino alla fine della stagione ed anche gli appassionati giunti appositamente da Francia, Belgio, Svizzera ed Olanda per assistere ai concerti. La musica, in questa particolare stagione, diventa quindi uno strumento di crescita per il territorio, incrementando un turismo più colto e raffinato che dona un rinnovato impulso all’economia regionale. ”Abbiamo voluto destagionalizzare la manifestazione – spiega Charles Adriaenssen – proprio per favorire la crescita di un flusso turistico diverso, pronto a scoprire le potenzialità del patrimonio culturale, artistico ed architettonico della terra salentina, che non è solo mare, sole e buon cibo, ma molto altro”.

”Volevamo avviare un processo di crescita culturale ed artistica del territorio, portando un’impronta internazionale, cosmopolita che credo mancasse – continua Adriaenssen -. Abbiamo fatto conoscere, e continuiamo a farlo, la musica classica ad un pubblico che forse era poco abituato ad apprezzare questo genere. Negli anni stiamo notando un progressivo avvicinamento anche da parte dell’audience locale al nostro festival, oltre alla numerosa presenza di stranieri che ci ha caratterizzato sin dall’inizio. Ultimamente abbiamo avuto parecchie richieste di spostare la manifestazione in contesti più grandi, ma almeno per il momento vogliamo continuare a restare in questa zona, ci siamo resi conto che assieme alla cultura portiamo anche un certo incremento economico, dando lavoro alle strutture ricettive, ai ristoranti, ai negozi e questo è importantissimo”.

La manifestazione riparte dopo il successo della prima sessione, che ha registrato il tutto esaurito nelle tre serate di agosto. La sala concerti di Palazzo Sangiovanni, in piazza Castello 3 ad Alessano, si conferma l’abituale bellissima cornice delle performance che cominciano tutte alle ore 20.

Ecco in dettaglio il calendario.

Il 6 settembre 2021 è di scena Anthony Romaniuk che alterna tre strumenti: il pianoforte, con  opere di Béla Bartók, Mozart, Beethoven, Bach, Federico Mompou, György Ligeti, George Crumb e Dmitri Shostakovich, il clavicembalo, con brani di William Byrd, Johann Sebastian Bach, Jean-Philippe Rameau ed una composizione dello stesso Romaniuk, ed il piano elettrico Fender Rhodes con un repertorio di Chick Corea e Bach.

La singolare voce artistica del tastierista Anthony Romaniuk deriva dalla sua incessante esplorazione di una vasta gamma di stili musicali. Talento naturale nell’essere un poliglotta della musica, la sua formazione classica è completata dall’abilità improvvisativa, che gli consente di attraversare i confini tra i generi. Grande appassionato di jazz durante la gioventù trascorsa in Australia, ha studiato pianoforte classico a New York (Manhattan School of Music), ha trascorso diversi anni specializzandosi in musica antica (clavicembalo e fortepiano nei Paesi Bassi) e, dopo gli studi, ha continuato il suo percorso nell’ambito dell’improvvisazione, dell’indy rock e della musica ambient/elettronica. Come concertista classico, il suo repertorio spazia da Byrd a Bach, Beethoven, Chopin e Brahms (spesso su strumenti storici), a Ligeti, Crumb ed alla musica contemporanea. Suona regolarmente con la violinista Patricia Kopatchinskaja ed il tenore Reinoud Van Mechelen ed è anche uno dei componenti principali di Vox Luminis. Altre collaborazioni degne di nota includono il lavoro con i violoncellisti Peter Wispelwey e Nadège Rochat, con l’Australian Chamber Orchestra, la Seattle Symphony Orchestra ed il gruppo rock danese Efterklang. Si è esibito in numerose ed importanti sale da concerto europee, tra cui Wigmore Hall (Londra), Salle Gaveau (Parigi), Concertgebouw Amsterdam, Berliner Konzerthaus, Bozar (Bruxelles) ed al Menuhin Festival (Gstaad), ha inoltre frequenti impegni negli Stati Uniti e in Australia. La sua registrazione di debutto come solista, “Bells”, pubblicata da Alpha Classics nel 2020, mostra il suo approccio nei confronti della combinazione di repertorio ed improvvisazione, ed utilizzando i timbri di quattro strumenti a tastiera, valica consapevolmente i confini dell’ortodossia classica.

Il 7 settembre 2021 il pianista Scipione Sangiovanni ed il chitarrista Riccardo Calogiuri interpretano opere di Castelnuovo Tedesco, Domenico Scarlatti, Jean-Philippe Rameau, Isaac Albéniz, Manuel De Falla, Enrique Granados e Astor Piazzolla.

Scipione Sangiovanni è uno dei giovani pianisti più premiati nelle competizioni musicali internazionali, dal Rina Sala Gallo di Monza al op of the world di Tromso. Ha suonato presso il Mozarteum di Salisburgo, il Palau de la Musica di Barcellona, la Salle Cortot di Parigi, la Sala Verdi ed il Teatro alla Scala di Milano e la Carnegie Hall di New York. Elogiato dal BBC Music Magazine e da France Musique, le sue registrazioni sono trasmesse da Radio Catalunya, BR-Klassik, Radio Vaticana, Radio 3 e Radio Classica. Ha collaborato col pianista Francesco Libetta e lo chef Enrico Bartolini. Docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Lecce, Sangiovanni è un artista Kawai dal 2010.

Nato a Lecce nel 1990, Riccardo Calogiuri comincia lo studio della chitarra all’età di cinque anni con la docente Gabriella Lubello, sotto la guida della quale si diploma nel 2008 presso il conservatorio “N. Piccinni” di Bari con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Presso lo stesso conservatorio nel 2012 consegue la laurea di secondo livello in Discipline Musicali, con la votazione di centodieci e lode sotto la guida di Nando Di Modugno. Si perfeziona presso l’Accademia Chigiana di Siena con Oscar Ghiglia, e con Lorenzo Micheli presso il conservatorio di Lugano, in Svizzera. Svolge in Italia ed all’estero un’intensa attività concertistica che lo porta ad esibirsi nell’ambito di importanti festival, quali l’International Guitarfestival of Great Britain ed il festival Andrès Segovia di Madrid, e presso la Pepperdine University di Malibù, negli Stati Uniti. Nel 2010 ottiene il premio “chitarra d’oro” nel XV Convegno Internazionale di chitarra di Alessandria, come giovane promessa. E’ vincitore di 20 primi premi in concorsi nazionali e di 8 primi premi in concorsi internazionali, tra cui spiccano il “M. Quintieri”, l’ “A. Diaz” (Carora-Venezuela), il concorso di Gargnano e quello di Fiuggi. Vanta un 2°posto al Pujol di Sassari, a Mottola ed a Veria (Grecia) ed un 3°posto all’Andrès Segovia di Linares (Spagna), al Julian Arcas di Almeria (Spagna), allo Stefano Strata di Pisa e all’Alvaro Mantovani di Follonica. Ha inciso cinque cd per varie etichette.

L’8 settembre 2021 è la volta del pianista Sergei Redkin che propone ”Pictures at an exhibition” di Modest Mussorgsky e la Sonata per pianoforte n. 7 di Sergei Prokofiev.

Nato nel 1991, Redkin viene da Krasnoyarsk, in Siberia. Ha iniziato a studiare pianoforte all’età di sei anni presso l’Accademia Statale di Musica, prendendo molto presto anche lezioni di improvvisazione e composizione. Nel 2004 si è trasferito a San Pietroburgo, proseguendo la sua formazione presso il Conservatorio Rimsky Korsakov, inizialmente nella scuola speciale per i più dotati; a partire dal 2009 è diventato uno studente regolare nella classe di Alexander Sandler. Ha continuato a perfezionarsi nella composizione sotto la guida di Alexander Mnatsakanyan, uno degli ultimi allievi di Shostakovich. Con una borsa di studio della House of Music di San Pietroburgo, dal 2011 Redkin ha preso parte più volte all’International Piano Academy Lake Como, collaborando con musicisti come Dmitri Bashkirov, Peter Frankl e Fou Ts’ong. Nel 2012 ha vinto il Concorso Pianistico Internazionale Maj Lind di Helsinki, nel 2013 il Concorso Internazionale Prokofiev di San Pietroburgo e nel 2015 la Medaglia di bronzo al Concorso Internazionale Tchaikovsky di Mosca. Successivamente Valery Gergiev lo ha ingaggiato per esibirsi con l’Orchestra Mariinsky a Parigi, a New York ed in Messico e lo ha invitato a partecipare ad una maratona di Prokofiev come parte del suo MPHIL 360° Festival a Monaco di Baviera, dove, nel novembre 2016, Redkin ha interpretato le ultime due sonate per pianoforte del compositore. È apparso in recital e come musicista da camera a Mosca, San Pietroburgo ed in varie altre città russe, in Germania, Austria, Francia, Polonia, Finlandia, Svezia e Svizzera. Il suo curriculum nella stagione 2016-17 include spettacoli all’Hofburg di Vienna, all’Auditorium Nazionale di Madrid, al Théâtre des Variétés di Monaco ed al prestigioso Festival di Lucerna in Svizzera. Dal 2017 è artista in residenza presso la Music Chapel sotto la guida di Louis Lortie. Nel 2021, Sergei ha vinto il secondo premio al Concorso pianistico Queen Elisabeth.

Il 9 settembre 2021 il violoncellista Mauro Valli interpreta Suites di Bach e di Gabrielli.

Nato a Sant’Agata Feltria, lo stesso paese che ha dato i natali ad Angelo Berardi, discende dalla grande scuola di Camillo Oblach, il leggendario violoncellista prediletto da Toscanini per il suo magico suono di velluto. Da circa trent’anni si dedica esclusivamente alla musica antica, collaborando con alcuni fra i più importanti specialisti al mondo.
Membro fondatore e violoncello solista dell’Accademia Bizantina, ha militato per oltre vent’anni in questo gruppo contribuendo in modo decisivo alla sua affermazione internazionale. E’ primo violoncello de “I Barocchisti” di Lugano ed è chiamato regolarmente come primo violoncello nell’Orchestra Barocca del Teatro alla Scala di Milano. Collabora regolarmente con Maurice Steger che è considerato il più importante virtuoso solista di flauto dolce al mondo. Definito dal celebre Anner Bylsma un maestro degli abbellimenti, Mauro Valli ha inciso come solista concerti di Vivaldi e Leo, le Sonate per violoncello di A. Scarlatti, l’Offerta Musicale e L’Arte della Fuga di Bach.

Insegna Musica da camera presso il Conservatorio di Bologna e tiene regolarmente master class di violoncello barocco presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. L’incisione delle Sei Canzoni di Angelo Berardi ha strappato commenti entusiastici. In particolare il violoncellista palermitano Giovanni Sollima ha manifestato emozione, entusiasmo e ammirazione sconfinata per l’interpretazione. La sua più recente incisione discografica edita da Arcana è l’integrale delle Suites di Bach e dei Ricercari di Gabrielli.

Il 10 settembre 2021 il violinista Giuliano Carmignola esegue le Suites di Bach.

La rivista Gramophone l’ha definito ‘Il principe dei violinisti barocchi’, le sue interpretazioni sono caratterizzate da una grande passione e da un approccio introspettivo ricco di fantasia  e libertà.  Carmignola inizia la carriera come solista sotto la guida di direttori d’orchestra quali Abbado, Inbal, Maag e Sinopoli esibendosi nelle più prestigiose sale da concerto di Europa e del mondo. Collabora poi con Benedetti Michelangeli, Gatti, Marcon, Hogwood, Pinnock, Bolton, Norrington, Egarr, Antonini, Dantone, Brüggen, Koopman e le principali orchestre classiche e barocche europee. Le produzioni discografiche più numerose sono realizzate per Sony Classical e Deutsche Grammophon. Le sue ultime registrazioni: Sonate & Partite BWV 1001-1006 di J.S. Bach (DG-2018) e  ”Sonar in Ottava – Doubles concertos for violin and violoncello piccolo di J.S. Bach e A. Vivaldi” (Arcana-Outhere Music). Negli anni ha affiancato all’attività concertistica le docenze presso l’Accademia musicale Chigiana di Siena e l’Hochschule di Lucerna. È Accademico della Reale Accademia Filarmonica di Bologna e Accademico di Santa Cecilia.

Carlo Franza

 

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