La Galleria delle Arti di Città di Castello (PG), fondata nel 1976 da Luigi Amadei, presenta, dal 18 settembre al 18 novembre 2021, la mostra personale di Omar Galliani, “Da e per Raffaello”, con un testo di Italo Tomassoni.

Un confronto inedito tra due artisti poco più che ventenni: da un lato il Maestro urbinate, che in gioventù, nel 1504, lavora allo “Sposalizio della Vergine” per Lodovico Albizzini, nella cappella San Giuseppe della Chiesa di San Francesco a Città di Castello

(dipinto ora conservato alla Pinacoteca di Brera); dall’altro il Maestro del disegno italiano, che negli anni dell’Accademia di Belle Arti si ispira al divin pittore, sedotto dalla “trascendenza dispotica di una bellezza inaccessibile e irraggiungibile”, con particolare riferimento al “Ritratto di dama con liocorno” della Galleria Borghese.

“Galliani -scrive il collega Italo Tomassoni – tesaurizza quell’immagine, la estrapola dal contesto e l’affida alla magia dialogante del suo disegno. Ispirato da quella perfezione e spinto da un cortocircuito istintivo, crea, a partire dal ’77, una sequenza compositiva che intitola “Da e per Raffaello” in cui la bellezza apre i sentieri incrociati della seduzione e della rimozione. Quella bellezza, che esalta la distanza dal XX secolo, rivela l’energia e la fascinazione di un passato che non si è mai estinto”.

“Cosa porta in dono al mondo Raffaello con la felicità delle sue Madonne, dei suoi Santi, dei suoi manti azzurri o color porpora? – si chiede Omar Galliani. Porta l’estasi della bellezza a rispecchiarsi su se stessa nel desiderio terreno di sconfiggere l’orrore, la ferita ancestrale tra Bene e Male di cui siamo vittime nel tempo. La scommessa della bellezza ha in lui inizio e epilogo. In quegli anni d’Accademia i miei disegni nel doppio contatto o nella lama dell’unicorno che ferisce un disegno cercavano una rivincita, un rilancio di quell’antica scommessa nel presente”.

La Galleria delle Arti, che già nel 1983 e nel 2020 aveva promosso due progetti inediti dedicati a Raffaello, prosegue questo percorso con l’esposizione di una selezione di opere giovanili di Omar Galliani, mai presentate prima, tutte realizzate tra il 1977 e il 1983. Lavori in cui si riconosce il seme di una ricerca inconfondibile, estremamente poetica ed evocativa, che ha portato e continua a portare l’arte e la cultura italiana nel mondo.

“La passione creativa dell’artista – conclude il collega Italo Tomassoni – si è insediata per dare figura allo spazio saturo della modernità. Ha confrontato la realtà del presente con la storia, senza permettere che le regole della forma si lasciassero ridurre a un sistema accademico e lasciando che rappresentazioni distanti si incrociassero senza mai elidersi. Come nella sequenza di “Da e per Raffaello”, l’opera di Galliani prova che ogni immagine si alimenta di una molteplicità. E dimostra anche come ogni immagine non è mai separabile da una molteplicità che è in contatto perenne con la storia”.

Carlo Franza

 

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