La prestigiosa Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano nobilmente diretta dal Prof. Roberto Favaro. Due concerti da non perdere.
“Ogni concerto dev’essere un’avventura intellettuale, deve intrattenere, confermare ma soprattutto sfidare” (Michael Tilson Thomas). E ancora: “Quando suoniamo stiamo partecipando alla creazione di un mondo e celebriamo questa creazione con il pubblico. Diventa una scultura di corpi in movimento” (Jim Morrison). Non bastano questi due eccellenti aforismi ad introdurmi al lavoro singolare e alla concertistica che la prestigiosa Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano nobilmente diretta dal Prof. Roberto Favaro va portando avanti. Nella “Repubblica”, il filosofo Platone dice che l’uomo incolto è colui che non è stato iniziato né alla musica né alla filosofia, e che perciò disprezza sia i discorsi sia l’arte dei suoni. Inoltre, parlando della storia greca, il filosofo sostiene che l’antica saggezza dei greci si è sempre interessata alla musica, forse perché essi credevano che gli Dei stessi fossero abili musicisti. Comunque un significato più concreto dato alla pratica musicale accomuna molte proprietà, come l’arte, l’intelligenza, la tecnica, il mestiere. In poche parole per Platone la musica non è solo estetica, ma è anche istruttiva e formativa. Da qui muovo per incorniciare due eventi che ci propone la Civica Scuola Claudio Abbado di Milano. Ai lettori ne offro gli svolgimenti.
Isole di suono
Rassegna musicale con gli studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado
all’Auditorium Lattuada
Venerdì 25 marzo 2022 ingresso libero – ore 21.00
Corso di porta Vigentina 15/a, MI
Tra musica e poesia
Andrea Vassalle, viola
Viviana Nebuloni, soprano
Isabella Pusineri, pianoforte
Gli studenti della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado propongono, aperta al pubblico e a ingresso libero, una serie di performance dedicate a diversi generi musicali, coerentemente con la vocazione della Civica, che accoglie nella sua vivace proposta formativa corsi di musica classica, antica, contemporanea, jazz, amatoriale. Una varietà che nasce dall’esigenza degli studenti di farsi conoscere dalla città di Milano e di mettersi in gioco con gusti, capacità, competenze, talenti personali. Gli appuntamenti della rassegna scaturiscono da una ricerca artistica condotta dagli allievi, con i propri docenti, singolarmente o in piccoli gruppi. I concerti hanno luogo a Milano presso l’Auditorium Lattuada in corso di porta Vigentina.
Incontri Musicali con l’Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado – XVII edizione
Sabato 26 marzo 2022 ore 16.00 – ingresso libero fino a esaurimento posti.
Milano, Castello Sforzesco, Sala della Balla, in collaborazione con il Civico Museo degli Strumenti Musicali di Milano
La fama della scuola vivaldiana in Europa
Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano
Antonio Frigé, direttore
Vivaldi, tra i massimi esponenti del barocco musicale, estende la sua fama oltre i confini italiani: è infatti considerato il più influente musicista in Europa della sua epoca. Lo dimostra l’appuntamento del 26 marzo dell’Orchestra Barocca della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado diretta da Antonio Frigé al Castello Sforzesco. Tutti i manoscritti dei concerti in programma sono stati ritrovati in importanti città europee: è il caso di Dresda per quanto riguarda il Concerto V op 2 per archi e basso continuo del bolognese Giuseppe Matteo Alberti, musicista che a Vivaldi si ispira e che spicca per il suo significativo contributo alla forma del concerto strumentale. Viennese, ma con radici vivaldiane, è poi la cantata La Fenice di Carlo Agostino Badia, che nacque forse a Venezia, ma che fu assunto dall’imperatore Leopoldo I come musik-compositeur alla corte asburgica. Decisamente misteriosi sono invece gli autori definiti con gli pseudonimi “Signor Braun” e “Signor Piarello”. Il primo è presumibilmente l’esecutore del concerto, il flautista: di quest’opera, in particolare, sono stati ritrovati due manoscritti, uno a Dresda e uno a Stoccolma, identici nella parte che riguarda il flauto e diversi in quella relativa all’orchestra, ma comunque sempre di matrice decisamente vivaldiana. E profondamente vivaldiano è anche il Concerto in do maggiore per flauto traversiere, archi e basso continuo, che chiude un programma raro e originale.
Carlo Franza