La mostra dal titolo “Preziosità del simbolo” dell’artista MOKHTAR JELASSI rientra in un progetto artistico internazionale, “NUOVO ATLANTE DELLE ARTI”, da me ideato e diretto per la FONDAZIONE ATM di MILANO, istituzione attestata internazionalmente, che focalizza l’attenzione su talune figure in progress della nuova stagione artistica europea.  L’esposizione riunisce un certo numero di opere, capaci di campionare il percorso singolare di questo illustre artista italiano. All’inaugurazione ci saranno i saluti del Presidente della Fondazione ATM Giuseppe  Natale del Dott. Francesco Caroprese Vicepresidente  dell’Ordine dei giornalisti della Lomabradia e una  mia prolusione,  curatore della mostra.

Dagli anni Ottanta del Novecento a Milano Mokthar Jelassi   conosce bene il mondo artistico di Brera, lo ha vissuto frequentando artisti di chiara fama, docenti dell’Accademia di Brera, collezionisti come  Giuseppe Zecchillo  e non solo, ma da quest’ambiente  ha annusato  il clima festoso  e innovativo dell’avanguardia che nella città di Milano  dal secondo dopoguerra in poi  si è  portato avanti, donando all’Italia, all’Europa e al mondo intero,   preziosi e intellettuali  accadimenti.   Dopo aver esposto a Milano, a Firenze, a Berlino, eccolo nuovamente a Milano, ora alla Fondazione ATM nel Progetto “Nuovo Atlante delle Arti – Otto”. L’artista non movimenta la fantasia e l’idealismo, costruisce il suo percorso con la storia, semmai poi tradotta in simbolo, ma è sempre la storia e la realtà a configurare la sua visione del mondo, l’attualità del presente. Opere radicate alla storia, agli eventi, al costume, alla società, alla globalizzazione. Il nostro artista ha guardato a vari grandi dell’arte contemporanea, da Baj ad Arman, per citarne alcuni, proprio per l’uso imponente di scarti che articolano le sue icone aniconiche e danno una contrapposizione estrema di assenza e presenza degli oggetti che trovano una situazione spaziale di  gran lunga aristocratica  e per di più costruiscono un flusso di cose  che arrivano a formare un insieme visibile e invisibile, materiale e immateriale, tanto da racchiudersi spesso in una sigla che è il punto interrogativo.  Talvolta la sigla interrogativa si umanizza organizzandosi come un ambiente architettonico, e seppure in grande libertà, ne compone diverse ramificazioni, sicchè gli oggetti perdono la loro funzione e si affermano come entità sempre riconoscibili, partecipi di una crescita e di forme che eruttano dalla sua testa creativa. L’effetto di miscellanea caotica e casuale che Mokhtar Jelassi getta sulle superfici da costruire comporta l’immersione, la percezione di un nuovo modo di guardare cose e oggetti, come una costruzione che si fa monumento all’effimero che ci ingloba e rende tutto ancor più interrogativo. Ancora una volta senza retorica, ecco il trionfo del new-pop”.

Un capitolo recente racconta il tema della demografia, della mancanza di nascite in Europa, ecco il senso della sequenzialità di culle vuote che appaiono in taluni lavori, uno status realista di un vivere bloccato dalla storia e dal costume contemporaneo, che si fa motore di una svolta e di un futuro tutto da costruire.

Mokhtar Jelassi è nato a Tunisi nel 1964, figlio di un attachè d’Ambasciata, per ragioni di lavoro del padre si è spostato nei diversi stati europei dove ha frequentato le scuole internazionali e imparato varie lingue. E’ proprio nel 1984 che approda a Milano, si inserisce nell’ambiente artistico frequentando Brera e il Bar Jamaica. In questi anni varie le sue discese in campo con mostre personali e collettive e l’approdo in diverse case d’asta fra cui la Casa d’Aste Mecenate e la Casa d’Aste Poleschi. Nel 2017 la sua mostra a Milano nell’Ex Studio di Piero Manzoni in Via Fiori Chiari nello storico quartiere di Brera, vi ritorna ancora con due personali nel 2018 e nel 2019.  Nel 2018 è invitato dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza a tenere una sua personale dal titolo “Moderno e Postmoderno” nel Progetto “Scenari” al Plus Florence di Firenze. Ancora nel 2018 vince il Premium International Florence Seven Stars (Premio dell’Europa) per la pittura, assegnatogli sul Belvedere del Plus Florence di Firenze. Nel giugno 2019 è nuovamente l’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarlo a tenere una sua personale dal titolo “Moderno e Postmoderno” nel Progetto “Strade d’Europa” al Plus Berlin di Berlino. Ancora nel 2021 vince il Premium International Florence Seven Stars (Premio dell’Europa) come Ambasciatore dell’Arte, assegnatogli sul Belvedere del Plus Florence di Firenze. Nel 2022 mostra personale dal titolo “Preziosità del simbolo” alla Fondazione ATM di Milano nel Progetto “Nuovo Atlante delle Arti” a cura del Prof. Carlo Franza. Le sue opere si trovano in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero.

Carlo Franza

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