La Natività di Federico Barocci è un dipinto a olio su tela realizzato nel 1597 e conservato nel Museo del Prado di Madrid in Spagna. Una copia del dipinto si trova alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Il dipinto raffigura la scena della nascita di Gesù in una stalla con un asino e un bue. Gesù neonato è sdraiato sulla paglia in una mangiatoia, illuminato solo dalla luce divina che lo circonda. Maria lo accoglie con gratitudine e teneramente tende le braccia verso di lui. Giuseppe sta più nell’ombra e gira il suo capo verso due pastori alla porta i quali infilano la testa nella porta; Giuseppe mostra loro, con la mano, il bambino. I segni dello zodiaco sono incisi su un anello di metallo sotto Gesù e Maria. Ciò indicherebbe l’importanza cosmologica dell’evento descritto. L’atmosfera della scena è intima e familiare. Barocci usava caldi toni pastello e tipicamente prestava grande attenzione alle mani. La sua composizione strutturata in diagonale è insolita per il soggetto.

L’atmosfera della scena è intima e familiare. La Natività di Barocci è stata commissionata nel 1597 da Francesco Maria II Della Rovere, duca di Urbino, che qualche anno dopo si vide chiedere notizie dell’artista, probabilmente in vista di una commissione, dall’ambasciatore Bernardo Maschi per conto della regina spagnola Margherita d’Austria-Stiria. Conoscendo la lentezza dell’artista ma volendo comunque accontentare la regina, il duca decise di donare l’opera in suo possesso, che passò dunque in Spagna nel 1604. Margherita gradì il dono definendo la tela “molto allegra e devota”.

Se sei interessato a vedere la copia del dipinto alla Pinacoteca Ambrosiana, ti consiglio di visitare il museo durante la mostra “Natale all’Ambrosiana” che si tiene fino al 4 gennaio 2024. Durante la mostra, i Dottori della Veneranda Biblioteca Ambrosiana guideranno i visitatori attraverso i dipinti di soggetto natalizio della Pinacoteca.

E poichè siamo in clima natalizio e Natale è già qui, e Natale è la festa che muove tutto il credo cristiano, mi preme sottoporre ai lettori un bellissimo scritto del grande scrittore italiano Corrado Alvaro che ha per titolo “Il presepe”.

 Corrado Alvaro – Il Presepe

Natale è la festa più bella di tutte perché con la nascita del Signore l’innocenza tornò sul mondo. Da allora, questa è la festa della speranza e della pace sembra fatto per la gioia dei ragazzi che sono la speranza del mondo. Nei paesi s’è lavorato tutta una settimana per il Presepe.
Nel fondo si stendono rami di aranci carichi di frutta.
Si lanciano ponti coperti di muschio da un punto all’altro, si costruiscono montagne e strade ripide, steccati per le mandre e laghetti. Il Presepe ha l’aspetto di un paesaggio calabrese. Dalle valli sbucano fiumi, le montagne sono ripide e selvagge. Su tutto pende il bel giallo dell’arancio come un frutto favoloso. Il figurinaio che ha fatto i pastori sa che i ragazzi si fermeranno a guardare una per una le figurine. Perciò, meno che i soldati di Erode; tutti i pastori somigliano a persone conosciute. Sembra un paese vero.
C’è quello che porta la ricottina, c’è il cacciatore col fucile, c’è quello che porta l’agnello e fuma – una lunga pipa, c’è il mendicante. C’è la gente che balla fra il tamburino, il piffero e la zampogna davanti al Presepe, c’è l’osteria dove si ammazza il maiale e la gente accanto alla fontana, dove la donnina lava i panni. Ci sono persino i carabinieri che hanno arrestato un tale che ha rubato anche nella Santa Notte! I Re Magi spuntano dall’alto della montagna coi moretti che guidano i cavalli. La stella splende – sulla grotta e gli angeli vi danzano sopra leggeri e celesti come i pensieri dei bambini e degli uomini in questi giorni.
(Il presepe di Corrado Alvaro)

Corrado Alvaro, in questo brano tratto dalla raccolta “Gente in Aspromonte“, pubblicata per la prima volta nel 1930, descrive il presepe di un villaggio calabrese. Alvaro ha tratto ispirazione per le sue opere dalla sua terra nativa, la Calabria appunto. Il Natale viene descritto come una festa di speranza e di pace. L’autore racconta le ore liete che precedono il Natale e l’attesa dei ragazzi che sono ancora puri di cuore.

A tutti i lettori auguro Buon Natale 2023 e un Felice Anno 2024. Non sono solo parole ve lo dico con il cuore. Auguri e Pace nel mondo.

Carlo Franza

 

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