Alla presenza del Ministro del turismo, Daniela Santanchè, dell’onorevole Deborah Bergamini e di altri amministratori, si è inaugurata stamani in piazza XXIV maggio a Marina di Pietrasanta, l’installazione “Building Bridges” dell’artista italoamericano Lorenzo Quinn.

Oltre all’Artista, al taglio del nastro hanno presenziato il Sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti e Federica Rotondo, Project Manager Artistico che ha ideato e curato l’intero progetto, grazie al quale torna a esporre un suo lavoro in Versilia uno degli artisti contemporanei più eclettici e talentuosi del panorama internazionale.

Sei coppie di braccia le cui mani si intrecciano in maniera decisa, formano un’infilata di sei ponti che idealmente si proiettano verso il mare e si fanno portatori di un messaggio di pace, d’amore e di speranza per tutti, soprattutto per chi, in varie parti del mondo, è alle prese con sofferenze di ogni tipo, in particolare per coloro che non vedono riconosciuti i propri diritti inalienabili.

Le sei paia di mani giunte, che si elevano fino a quattro metri da terra, simboleggiano i nostri bisogni e desideri comuni e “Building Bridges” celebra i sei valori universali dell’umanità, ovvero: Amicizia, per il nostro futuro insieme; Fede, fidarsi del proprio cuore e della propria autostima; Aiuto, per costruire relazioni durature; Amore, lo scopo fondamentale di tutto; Speranza, perseverare negli sforzi meritevoli; Saggezza, per decisioni reciprocamente vantaggiose.

Fortemente voluta in Versilia dalla stessa Rotondo, che opera a livello nazionale e internazionale, la versione di “Building Bridges” visibile davanti al Pontile di Tonfano è la “gemella” dell’installazione in mostra all’Arsenale di Venezia, dove tra l’altro Quinn sarà coinvolto in una grande mostra nell’anno della “60a Biennale d’Arte”.

Ovviamente la visione dell’opera – che rimarrà in sede fino al prossimo 6 ottobre – è libera e senza dubbio caratterizzerà le immagini dell’estate versiliese 2024.

«Sono molto orgoglioso di presentare la mia scultura ‘Building Bridges’ a Marina di Pietrasanta  – ha detto Lorenzo Quinn perché da qui intendo lanciare un faro di speranza e ispirazione per tutti coloro che la incontrano. Quest’opera d’arte incarna il messaggio senza tempo di amore e unità, esortandoci a trascendere le nostre differenze e connetterci a un livello più profondo. Così come si erge nella bellezza di Marina di Pietrasanta, ‘Building Bridges’ non è solo una struttura fisica, ma un simbolo del nostro viaggio collettivo verso un mondo più compassionevole e unito. Accogliamo il suo messaggio, permettendogli di guidarci nella costruzione di ponti di comprensione ed empatia attraverso tutte le divisioni».

«Pietrasanta è famosa per il ruolo dell’arte e l’installazione di Lorenzo Quinn – ha aggiunto Daniela Santanchè è particolarmente importante poiché in questo momento in cui il mondo si divide. L’opera dell’Artista ci fa capire che occorre più dialogo per far vincere i nostri valori».

«L’installazione di Quinn è straordinaria  – ha commentato Deborah Bergamini perché ci mostra che gli uomini possono dialogare in tanti modi in questo momento così difficile dei rapporti internazionali. L’Italia è sempre stata per il dialogo tra i popoli per cui c’è bisogno di più Italia per costruire ponti. E in tal senso il ruolo dell’opera di Quinn è perfetto».

«Abbiamo voluto fortemente quest’opera – ha detto il sindaco e assessore alla cultura, Alberto Stefano Giovannettiperché, al di là dell’evidente pregio artistico e del valore che porta al nostro territorio, incarna perfettamente quel messaggio universale di pace che solo l’arte è capace di far comprendere oltre ogni differenza e del quale Pietrasanta, città d’arte e culla di cultura, si è sempre fatta ambasciatrice».

Oltre a ringraziare chi ha reso possibile il posizionamento dell’istallazione, Federica Rotondo ha sottolineato che «l’opera in dialogo col pontile di Tonfano ci ricorda quali sono i valori fondamentali dell’umanità e ribadisce l’importanza dell’arte in tal senso».

 

Pietrasanta chiama Venezia

Aperta dall’esibizione di otto allieve della scuola DanzAarte di Pietrasanta, la cerimonia davanti al Pontile ha seguito di 24 ore l’inaugurazione della mostra “I mondi di Marco Polo. Il viaggio di un mercante veneziano del Duecento”, allestita nel sontuoso Palazzo Ducale di Piazza San Marco a Venezia.

All’ingresso dell’Appartamento del Doge, il percorso espositivo si apre con un’opera di Lorenzo Quinn che per la prima volta si misura con la Storia, ovvero un Marco Polo realizzato in mesh, un intreccio metallico che ha la forma del mercante veneziano nell’atto di leggere un libro. Scansionando con il proprio smartphone il codice QR presente, si ottiene un applicazione che “trasforma” la figura metallica in un’immagine di realtà aumentata di Marco Polo in abiti del XIII secolo mentre racconta di sé e de Il Milione, il libro in cui sono raccolte le sue avventure.

A fine cerimonia di presentazione della mostra, ieri Quinn ha illustrato ai media intervenuti come funziona l’applicazione per “vedere e far parlare” l’opera, dandole vita virtualmente.

Da segnalare che l’opera rappresenta l’anteprima delle 15 “Anime di Venezia” realizzate dall’Artista e che saranno protagoniste di una grande mostra che a breve si inaugurerà a Ca’ Rezzonico – Museo del settecento veneziano. Ancora una volta, quindi, Pietrasanta e Venezia si ritrovano unite nel nome dell’arte e, in particolare, in quello di Lorenzo Quinn, capace di destare interesse e suscitare curiosità per le tematiche proposte.

 

L’Artista. Lorenzo Quinn è uno scultore figurativo italo-americano di fama internazionale, nato a Roma nel 1966 dall’attore messicano-americano premio Oscar Anthony Quinn e dalla sua seconda moglie, la costumista Iolanda Addolori. Durante gli anni di studio all’American Academy of Fine Arts di New York, Quinn realizza che, tra tutte le arti, il suo futuro sarebbe stato la scultura. Tutte le sue opere di arte pubblica, come anche i suoi pezzi più piccoli, trasmettono la sua passione per i valori eterni e le emozioni autentiche.

Negli ultimi due decenni, le opere di Lorenzo Quinn sono state esposte in tutto il mondo. La potenza comunicativa e l’immediatezza del messaggio sono del resto gli elementi che connotano le sue sculture, soprattutto le monumentali opere di arte pubblica che Quinn ha esposto in tanti prestigiosi contesti internazionali affascinando il pubblico mondiale, spesso anche con finalità benefiche e filantropiche: a Park Lane, Barkely Square e nei Cadogan Gardens a Londra, nel cortile del Museo Ermitage a San Pietroburgo, al Windsor Castle nel Berkshire, presso la Casina Valadier a Roma, davanti alla Chiesa di San Martino a Birmingham, dinnanzi alla Cattedrale di Palermo, al grattacielo del Paramount Group in Avenue of Americas a New York e al Museo d’Arte Moderna di Palma di Maiorca; sul lungomare di Doha in Qatar, sul tetto del Museo di Arte Moderna di Shanghai con vista sul fiume Huangpu.

Tra le opere monumentali si ricordano “Support” (2017), esposta a Venezia – le mani di un bambino che dall’acqua del Canal Grande a sorreggere Ca’ Sagredo, simbolo della bellezza e fragilità della città – “Building Bridges” (2029), all’Arsenale di Venezia – sei coppie di mani che rappresentano i sei valori universalmente riconosciuti come essenziali: amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza e amore. “Give” (2020) installata anche nel Giardino di Boboli degli Uffizi a Firenze, a testimoniare l’importanza del “dono”. Tra le ultime opere  “Baby 3.0” installata nel Giardino della Città  Metropolitana (2022)  sempre a Venezia con cui l’Artista auspica una nuova Ri-nascita dell’Umanità.

Di forte impatto  anche “Together” (2021), opera di land art presentata prima a Cannes e poi nell’esposizione “Forever is Now” in Egitto, in occasione del primo evento di arte contemporanea tenuto nel sito UNESCO delle Piramidi di Giza; “The Greatest Goal” (2022) in occasione della FIFA World Cup in Qatar, Building Bridges a Vieste ( 2023) e ”Paint your Life” (2024) a Caorle (Venezia).

Carlo Franza

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