Renato Galbusera e Maria Jannelli e il racconto di una umanità in mostra alla Fondazione ATM di Milano
La mostra dal titolo “Antologia del presente” degli artisti RENATO GALBUSERA e MARIA JANNELLI rientra in un progetto artistico internazionale, “NUOVO ATLANTE DELLE ARTI”, ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza (Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea e Critico) per la FONDAZIONE ATM di MILANO, istituzione attestata internazionalmente, che focalizza l’attenzione su talune figure in progress della nuova stagione artistica europea. L’esposizione curata dal Prof. Carlo Franza, illustre Storico dell’Arte di piano internazionale, che firma anche il testo, riunisce un certo numero di opere che compongono una vera e propria installazione, capace di campionare il percorso singolare di questi illustri artisti italiani. All’inaugurazione ci sono stati i saluti del Presidente della Fondazione Viola, del Dott. Francesco Caroprese vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti di Lombardia e una prolusione del Prof. Carlo Franza, curatore della mostra, unitamente alla partecipazione di intellettuali italiani e stranieri e di numerosi collezionisti.
Scrive Carlo Franza: “Parte da lontano la vicenda artistica di Renato Galbusera e Maria Jannelli, da quella battaglia culturale che negli anni del secondo dopoguerra si identificò con il clima del cosiddetto “Realismo”, pure alimentato nell’omonima rivista attiva dal 1955 e, soprattutto, in quel credo mai allontanato di implicazione dell’iconicità, della figura, della fissità e dello sguardo, del racconto, capace di resistere a ogni retorica, ad ogni dogmatismo e a ogni schematismo figurativo. Da qui parte l’intero sviluppo di questa passione figurale volta alla rivendicazione del diritto all’immaginazione, al superamento dell’eredità accademica e alla ripresa originale e creatrice delle figure intrise di status fortemente esistenziale, nelle sue componenti di luce, simbolo e sogno. E’ stato che soltanto ritrovando il legame che riporta alla tradizione, essi hanno elaborato un linguaggio rappresentativo della propria realtà. E’ l’arte di una umanità che essi raccontano, l’esteriorizzazione dei sentimenti e del loro pensiero, lo svelamento di un mito. Ecco in ambedue il disegno semplice e grafico, la pulizia dei contorni, un colore puro che si stende. In Galbusera la severa lezione figurale si volge e si nutre anche dell’architettura che entra nei dipinti e nei teleri e segmenta i comparti che rinforzano il narrato; sicchè tutte le spinte dinamiche nel rigore di una sintassi costruttiva di estrazione cubista, si svelano con una dimensione più interiore ed intimamente emotiva, ricca di un repertorio morfologico sempre sorprendente. Il valore emotivo delle loro opere si basa sull’elemento colore, elemento sensuale d’interpretazione rafforzato dall’immagine che loro si fanno dell’uomo. Quando si dedicano al ritratto è una rivelazione cruda, senza pietà e senza infingimenti. Fare il vero più vero della natura, con toni tra chiari e scuri, il disegno incisivo e la struttura compositiva semplificata. Poi gli sguardi, attoniti, carichi di stupore e di attesa. La luce decanta ogni cosa superflua attorno alla figura, li porta a una visione del mondo in cui lo sguardo spazia nell’irrealtà di ogni giorno. La loro è un’operazione alta, singolare, un’immagine continua che cerca non di appurare solo l’immagine nelle varianti esistenziali inevitabilmente poste dal tempo e dallo spazio, bensì nel concepirla come un tutto organico in cui si abbia una risultante omogenea che è, appunto, l’amalgama di forma, tempo, spazio ed esperienza. Mitografie esistenziali le loro, inesorabile esplorazione di un climax sospeso, di un’aria che si concentra su spicchi di realtà, di spazio fisico rarefatto ed immoto, epifanico e attesista. Così, quell’antico credo oggi riabilitato da Renato Galbusera e Maria Jannelli è diventato non solo libera sperimentazione formale oltre il commento illustrativo del fatto o dei fatti di cronaca, quanto completo inserimento italiano nei circuiti aperti della ricerca europea”.
Maria Jannelli. E’ nata a Milano nel 1951, dove si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Brera. E’ presente dalla fine degli anni settanta in varie esposizioni collettive in Italia e all’estero. Un tratto caratterizzante del suo lavoro è rappresentato dalla lunga attività in comune con Pino Di Gennaro, Renato Galbusera, Antonio Miano e Claudio Zanini, con la sigla Atelier, a partire dall’omonima mostra tenutasi a Milano nel 1983 (vedi anche Enciclopedia dell’Arte Zanichelli alla voce Atelier – Milano). Varie anche le personali che presentano il suo lavoro al pubblico, tra le quali si ricordano le doppie personali con Renato Galbusera a Villa Sacchi di Gemonio nel 1995, alla Galleria Cortina di Milano nel 1995, all’Oratorio di S. Ambrogio nel 2002, all’Ex Ospedale Soave di Codogno sempre nel 2002 e alla Galleria Cappelletti di Milano nel 2004 e alla Galleria Montrasio nel 2006. Nel 2008 ha fatto parte della rappresentanza di artisti a Casa Italia nell’ambito dei Giochi Olimpici di Pechino. Nel dicembre 2011 è presente al Padiglione Italia della Biennale di Venezia (Sala Nervi – Torino). E’ presente nel progetto espositivo “Il dolore di altri animali” Milano – Fondazione Maimeri – e in “La xilografia Italiana: dalla mostra internazionale di xilografia di Levanto ad oggi” – 1912-2012” in diverse sedi espositive. Nel 2016, espone al primo “Festival Animali” al MACRO Testaccio – Roma e nella mostra “Altri animali” in diverse sedi della provincia di Milano. Nel 2018 presenta le proprie opere allo Spazio Solea, Ripe (An) nella mostra “Del reale e delle favole”. Nel 2019, con Renato Galbusera, è invitata a partecipare alla XVI Asian, African & Mediterranean International Modern Art Exhibition a Quingtian,Cina, e a tutte le successive edizioni. E nel 2020 il “Cammino dell’Angelo” presso lo spazio Arte della Banca Popolare di Lodi. Cura, con Simona Zava, lo spazio espositivo del Museo Nori De Nobili di Ripe (Ancona).
Renato Galbusera. E’ nato a Milano nel 1950, e si diploma al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti di Brera dove è stato titolare della Cattedra di Pittura. A partire dalla fine degli anni ’70 partecipa a diverse esposizioni in Italia e all’estero, tra le quali si ricordano le varie presenze alla Biennale Città di Milano organizzata dalla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente nel 1984, 1987, 1989, 1994 edizione nella quale viene premiato. Nel 1992 é invitato alla mostra Sette Artisti a Milano presentata alla BASF di Ludwigshafen (Germania) e a Milano nello spazio della Permanente di via Turati. Numerose anche le collettive nelle quali è presente, tra le quali si segnalano Figurazione a Milano a La Posteria di Milano nel 2000 ed Europe Art Languages, iniziativa attuatasi in varie città europee nel 2002. Un tratto caratterizzante del suo lavoro è rappresentato dalla lunga attività in comune con Pino Di Gennaro, Maria Jannelli, Antonio Miano e Claudio Zanini, con la sigla Atelier, a partire dall’omonima mostra tenutasi a Milano nel 1983 a Palazzo Dugnani: tale soldalizio continua ad oggi con le mostre alla BPIELLE di Lodi, “Persistenze” 2018 e nel 2019 all’Acquario Civico di Milano con “Moti d’acque e immaginario urbano”. Dall’inizio degli anni 2000 si accentua il suo interesse per l’Arte Pubblica e in particolare per il muralismo nelle opere di artisti quali Siqueiros, Rivera, Orozco e Sironi. Questo particolare interesse si concretizza nella realizzazione di opere murali (Atri, Calcio) e di opere di grande formato su diversi supporti (MT 25 – 2014 – mt.2×25 tm. su tela da ponteggio). Nel 2017 una sua opera è collocata nella collezione della Casa Museo Boschi Di Stefano – Milano, nell’ambito della manifestazione “Renato Galbusera visita Mario Sironi”. Nel 2019 l’Accademia di Brera presenta nello spazio della Biblioteca la mostra “Metterci la faccia” opere dal 1969 al 2019, a cura di Claudio Cerritelli. Nello stesso anno è invitato a partecipare al progetto MACRO/ASILO a Roma e alla 16 Asian, African & Mediterranean International Modern Art Exhibition a Quingtian, Cina e a tutte le successive edizioni. Ha curato la realizzazione di mostre, è stato promotore di tutte le edizioni di “Venature”, rassegna itinerante attiva dal 1988 in Italia e in Europa, di “Naturarte” sul rapporto tra arte e natura, e di Arte nello Spazio Pubblico, sulla relazione tra arte e architettura. Lavora come volontario nel Laboratorio di Arti Visive della Seconda Casa di Reclusione di Milano Bollate.
Carlo Franza