Il Panettone in velocità di Marinetti e Depero. Il libretto edito da Aspis è la celebrazione del Panettone Baj.
Natale 2024, Capodanno 2025, le feste natalizie, tempo di regali, ma è tempo soprattutto di un dolce italiano e lombardo qual’è da decenni e decenni il Panettone. In questi giorni e in questo dicembre 2024 l’editore Aspis ci consegna un libretto prezioso e famoso, oltrechè storico; ha per titolo “Panettone in velocità” di Fortunato Depero e Filippo Tommaso Marinetti (a cura di Guido Andrea Pautasso, pp.63) e sul retro di copertina leggiamo parole futuriste come “con panettoni tanto squisiti bisogna assolutamente e-sa-ge-ra-re!”. Badate bene che i panettoni che indicano i futuristi, e in primis il padre del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti, sono i panettoni Baj dal 1768.
Da sempre considerato un dolce dell’antica tradizione gastronomica milanese, il Panettone cela un cuore modernissimo e futurista come svelato dagli scritti del fondatore del Futurismo Filippo Tommaso Marinetti, da Angelo Rognoni e Fortunato Depero in “Panettone in velocità”. E se poi Marinetti e i cuochi futuristi per rendere davvero speciale il Panettone suggeriscono di farlo lievitare in volo con un Caproni sul Lago di Como, ecco che tutto ciò che può sembrare un sogno o una fiaba poteva accadere davvero, ma per scoprirlo basta seguire fra le pagine di “Panettone in velocità” la vera storia della pasticceria Baj Milano 1768, confetteria-pasticceria che ai tempi dei futuristi aveva sede in via Santa Radegonda, affacciata su Piazza del Duomo. Una pasticceria confetteria che faceva pubblicità persino sui tram che transitavano in Piazza del Duomo. Il volumetto contiene due testi inediti che mi pare proprio siano preziosi per la stessa storia del Futurismo, perchè era il 28 dicembre 1930 quando il quotidiano torinese “La Gazzetta del Popolo” pubblicò a piena pagina il manifesto della cucina Futurista, scritto e meditato da Filippo Tommaso Marinetti; i due testi della plaquette, uno di Marinetti e l’altro di Depero, hanno per titolo, il primo “I panettoni di Baj doni della fantasia”, il secondo “Panettone in velocità” che dà anche il titolo al librettino. I futuristi diedero una scossa a tutte le attività pratiche e intellettuali; le “trovate”, o meglio i paradossi gastronomici, così come quelli estetici miravano all’evoluzione morale, che voleva significare che bisognava scuotere la materia per risvegliare lo spirito. La cucina futurista, espressamente definita da Marinetti come una vera e propria rivoluzione “cucinaria”, venne descritta in un manuale con tanto di ricette, menu e suggerimenti per imbandire lussuosi banchetti o per servire originali pranzi.
Dice Marinetti: “I panettoni Baj sono doni della fantasia… sono ordinati nelle pasticcerie di San Babila e Baj e partono per le città del mondo sì voluminosi numeri di “Poesia” impacchettati sul letto della mia camera ingombra di ritagli di giornale e fotografie amorose”. E Depero in “Il topo della fantasia”: “Il trofeo tanto procace mi seduce. Entro. Compro. Un panettone! Pago…uesto testo di MarQ”. E ancora Depero: “Con un panettone esprimo la mia riconoscenza a chi mi ha beneficiato. Mani al cuore. Mani al portafoglio. Uno,due, tre, quattro…panettoni…prego spedire a questi nomi. Nessuna noia. Rapidità. Praticità. Pago ed esco felice…”. Il libretto oltre ai due scritti di Marinetti e Depero, presenta lo schema-disegno di un “pranzo di Natale”, delle “ricette futuriste” e una poesia in dialetto lombardo-milanese di Giuseppe Fontana dal titolo “El Panetton” (1938): “… Viva tì, o panetton/giòia dolza de Milan /cara e antiga creazion/ di nòst pader ambrosian,/che oltra a bon t’han fa rotond/ per fat fà, el gir del mond…”.
Il Panettone Baj è un panettone futurista -italiano doc- che specie oggi non può mancare dalle tavole degli italiani, inneggiato, celebrato e addirittura portato in volo come asserivano Marinetti e Depero. Il successo maggiore di pubblico e stampa i futuristi lo ebbero con gli “aerobanchetti”, e memorabile fu quello organizzato a Bologna nel ’31. Niente tovaglia, sostituita da foglie di alluminio e piatti di metallo. Tavola a forma di aereo, con al centro delle due appendici raffiguranti le ali, una motocicletta come motore. Dopo la portata “aeroporto piccante” (insalata russa), venne servito “rombi d’ascesa” (risotto con arancia), durante il quale Marinetti proclamò: “voliamo a ottomila metri: sentite come questo nutre e favorisce lo stomaco.” Dai commensali si levò allora una richiesta urlante: “vogliamo il carburante.” S’inneggiava al lambrusco, travasato in latte da benzine. Furono poi anche serviti “la sveglia stomaco”, “l’alga spuma tirrena” e “il pollo d’acciaio” (arrosto ripieno di confettini argentei). E infine il Panettone Baj.
Carlo Franza