L’Italia di Giovanni Spadolini. Gli anni dello storico e del giornalista (1948-1972). La mostra per i cento anni della nascita dello statista
Si è svolta nei locali della Biblioteca Spadolini Nuova Antologia a Pian dei Giullari l’inaugurazione della seconda esposizione dedicata all’illustre Professor Giovanni Spadolini, in occasione dei 100 anni dalla nascita, dedicata agli anni in cui il futuro Ministro, Capo del Governo e Presidente del Senato si dedicò alla carriera giornalistica e all’insegnamento della storia, tra il 1948 e il 1972.
“Si tratta di date “di comodo” perché il Professore fu storico e giornalista sempre – ha commentato il professor Cosimo Ceccuti il presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia -, nell’intero arco della vita. Se il giorno della sua laurea ha chiuso la prima sezione della mostra allestita tra il 2023 e il 2024, la seconda focalizza l’attenzione sugli anni compresi tra il 1948 e il marzo del 1972, con l’uscita dalla direzione del Corriere della Sera e l’ingresso nella vita politica. Così come la titolarità dell’insegnamento alla Facoltà fiorentina di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, va dall’incarico nel 1950 alla scomparsa, nel 1994, nonostante fosse in aspettativa non retribuita dall’insegnamento dal 1968, pochi mesi dopo avere assunto la direzione del Corriere della Sera.”
Venticinque anni nel corso dei quali le due “anime” spadoliniane si intrecciano indissolubilmente, come dimostra l’esposizione nelle sale della Biblioteca a Pian dei Giullari. La “napoleonica” esperienza giornalistica, iniziata col Messaggero e poi il Corriere della Sera di Mario Missiroli, Il Mondo di Mario Pannunzio ed Epoca di Alberto Mondadori ed altre occasionali collaborazioni. Quindi le grandi direzioni, Il Resto del Carlino di Bologna, dal 1955 al 1968, il Corriere della Sera, dal 1968 dal 1972, e – per il giornalismo culturale – la Nuova Antologia, protrattasi di fatto per quarant’anni, dal 1955 alla morte.
Ad inaugurare l’esposizione è stato il ministro Matteo Piantedosi: “Sono molto contento di questa giornata a Pian dei Giullari – sono state le sue parole -, e di essere stato chiamato con mio grande onore a questa celebrazione perché per me Spadolini rappresenta un momento importante della storia della nostra cultura, vale a dire i tratti fondamentali del suo pensiero quello di immaginare una cultura che fosse partecipe della creazione di un’identità nazionale. Una cultura che dovesse essere divulgata e trasmessa anche ai ceti popolari e non solo riservata ai cenacoli più ristretti.”
Il ministro Piantedosi, accompagnato dalla madrina dell’evento Sara Riffeser Monti e dalle istituzioni presenti – la sindaca Sara Funaro, la vicesindaca Paola Galgani, il prefetto Francesca Ferrandino, il questore vicario Giovanni Pampillonia, la rettrice Alessandra Petrucci ed alte cariche militari – ha visitato l’esposizione soffermandosi ad osservare ciascuna delle teche espositive e facendosi raccontare da Cosimo Ceccuti gli aneddoti nascosti dietro agli scatti fotografici che ritraevano il Professore durante quegli anni.
Ed oggi, in occasione della mostra, voglio anche ricordarlo non solo amico e collega, ma soprattutto perché nel 1974 fu il principale promotore della nascita del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali di cui fu Ministro dal 23 novembre 1974 al 12 febbraio 1976 nel 4° Governo Moro.
La mostra rimarrà aperta al pubblico con ingresso gratuito dal lunedì al giovedì (dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17), fino alla fine di giugno 2025, negli spazi della Biblioteca Spadolini Nuova Antologia (Via del Pian dei Giullari 36A).
Carlo Franza