Il grande Picasso e il suo periodo azzurro in mostra a Monaco.
Ci sono mostre imperdibili. Quella su Picasso in Costa azzurra è fra queste. E’ una mostra straordinaria e per molti versi inedita quella dedicata dal Principato di Monaco all’inimitabile maestro del Novecento per il quarantesimo anniversario della sua scomparsa. “Monaco Fete Picasso”, (Monaco festeggia Picasso) ha aperto i battenti al Grimaldi Forum lo scorso 12 luglio, e sarà visitabile sino al prossimo 15 settembre. Due le tematiche che permeano la mostra attraverso più di 160 opere fra tele e disegni, molte delle quali esposte solo raramente al pubblico fino ad oggi, del grande Picasso, disposti in uno spazio di circa 4 mila metri quadri. La prima sezione dal titolo “Picasso e la Costa Azzurra” porterà i visitatori ad Antibes, Juan-les-Pins, Golfe-Juan, Mougins, Cannes, nella regione che ha tanto attirato Pablo Picasso d’estate, tra il 1920 e il 1946, e dove la luce mediterranea, il mare e il litorale furono per lui fonti dirette di ispirazione. La seconda sezione “Picasso nella Collezione Nahmad” evidenzia i capolavori dell’artista che occupano un posto essenziale in questa collezione unica al mondo, per la sua valenza e la sua qualità, frutto di cinquant’anni di lavoro di Ezra e David Nahmad. Questa parte è incentrata sui dipinti raccolti negli ultimi cinquant’anni (complessivamente oltre 200) dalla famiglia di banchieri d’origine siriana, grandi collezionisti d’arte. Un repertorio davvero unico al mondo e di inestimabile valore (si parla di svariati miliardi di euro) che comprende anche opere di numerosi autori impressionisti e contemporanei. Capolavori provenienti anzitutto dalla grande collezione privata di Ezra e David Nahmad (che copre in pratica tutto l’arco temporale di attività dell’artista catalano), poi anche da musei quali il Moma e il Guggenheim di New York, il Mnam-Centre Pompidou di Parigi, ma anche prestiti derivanti dalla successione diretta di Picasso. I curatori della mostra sono Jean-Louis Andral, direttore del Museo Picasso di Antibes, Marilyn McCully, nota esperta di Picasso, e Michael Reaburn, scrittore che ha collaborato con
quest’ultima a svariate opere dedicate a Pablo Picasso. La mostra evidenzia il legame stretto fra il maestro e la Costa Azzurra, 60 anni d’amore per questa costa selvaggia, ricordo della sua Spagna. Dalla mostra parte il percorso per i centri e i luoghi da Picasso frequentati e dove esistono esposizioni permanenti; ad Antibes c’è il Museo Picasso con il quadro “la joie de vivre”, d’altronde nel 1946 Romuald Dor de la Souchere, curatore del Museo di Antibes, propose a Picasso di utilizzare una parte della Rocca Grimaldi come suo atelier. Quando il maestro se ne andò, lasciò in deposito 23 tele e 44 disegni divenuti il nucleo portante dell’attuale museo di Antibes. E poi Mougins dove troviamo il Museo d’arte classica con disegni e ceramiche di Picasso, ed anche il Museo Reattu di Arles dove Picasso nel 1971 donò 57 disegni. Nel 1949 Picasso è a Vallauris soggiornandovi ben sette anni, conoscendo la sua seconda moglie Jacqueline; qui imparò a modellare la ceramica e nella cappella del castello dipinse due grandi opere “La guerra” e “La pace”, completamento di Guernica.
Carlo Franza