Armi e diplomazia nelle collezioni Farnese del Palazzo Reale di Caserta.
Negli appartamenti storici del palazzo reale di Caserta è da non perdere la mostra “Il mestiere delle armi e della diplomazia: Alessandro ed Elisabetta Farnese nelle collezioni del Real Palazzo di Caserta”, dedicata ad Alessandro ed Elisabetta Farnese . La mostra, curata da Vega de Martini, ruota intorno alle due carismatiche figure di Alessandro ed Elisabetta Farnese. Il primo, “vessillo” della Spagna cattolica del XVI secolo; la seconda, moglie di Filippo V di Spagna, nonché madre del futuro re Carlo di Borbone. Entrambi rivivono attraverso l’esposizione di dipinti di Ilario Giacinto Mercanti, detto Spolverini (Parma, 1657 – Piacenza, 1734) e raccontano le “Gesta” di Alessandro Farnese e i “Fasti” raffiguranti i preparativi per le nozze di Elisabetta.
Per la gran parte i dipinti fanno parte della vasta collezione ereditata da Carlo di Borbone quando ottenne il Ducato di Parma e Piacenza: le vicende storiche dell’epoca portarono non solo Carlo sul trono di Napoli, ma segnarono indirettamente anche il destino dell’immenso patrimonio artistico dei Farnese. Giunte a Napoli, infatti, le collezioni (un nucleo di circa 37 quadri comprendenti i “Fasti di Elisabetta” ed alcune “Battaglie”, in gran parte dello Spolverini), trovarono una prima sistemazione nel vecchio Palazzo Reale, poi si decise di trasferirle a Capodimonte. Infine, nel 1859, furono trasferite a Caserta con la finalità di decorare la costituenda Armeria Reale, un progetto poi non andato in porto. Sono questi i dipinti che costituiscono il nucleo principale della mostra curata da Vega de Martini e allestita presso lo straordinario palazzo vanvitelliano e a cui sono state affiancate opere provenienti da altri musei come la grande tela recentemente attribuita al pittore Sebastiano Ricci raffigurante Alessandro Farnese in trono accoglie una supplica alla presenza della Fede di pertinenza del Museo Civico di Piacenza;il Ritratto di Alessandro Farnese nell’armatura di Alonso Sánchez Coello (Benifayó, 1531 – Madrid, 1588) della Galleria Nazionale di Parma e il ritratto di Elisabetta Farnese eseguito da Giovanni Maria Delle Piane detto il Molinaretto (1660 – 1745) del Collegio Alberoni (Piacenza). Di grande interesse, inoltre, – provenienti dal Museo di Capodimonte – una serie di armature appartenute ad Alessandro nonché antichi volumi di pertinenza della Biblioteca Universitaria di Napoli relativi sia alle imprese guerresche del condottiero Farnese sia ai “Fasti” di Elisabetta.
Ilario Giacinto Mercanti, detto Spolverini, è stato pittore di corte dei Farnese all’inizio del XVIII secolo. Attivo nel Ducato di Parma e Piacenza tra le fine del Seicento e il primo trentennio del Settecento, lo Spolverini fu specialista nella rappresentazione di battaglie, genere i cui canoni egli apprese presso l’atelier di Francesco Monti, meglio noto come Brescianino delle Battaglie. Tra gli incarichi più prestigiosi ricevuti dalla famiglia ducale bisogna annoverare la serie di tele realizzata per magnificare i fasti farnesiani in occasione delle nozze di Elisabetta (1692-1734) con Filippo V di Spagna, celebrate a Parma il 25 agosto del 1714. Una ventina di dipinti, di vari formati, fu destinata a documentare le fasi del rito. Ilario Spolverini eseguì il lavoro verosimilmente nel quinquennio successivo al matrimonio, dando prova di felice abilità cronistica. Una parte della serie dei cosiddetti “Fasti di Elisabetta” è finita nelle collezioni di Carlo di Borbone (1716-1788), quando il sovrano ottenne il Ducato di Parma e Piacenza (1731). Accanto alle storie narrate dallo Spolverini, l’itinerario casertano propone anche alcuni Ritratti di Elisabetta eseguiti da Giovanni Maria Delle Piane, detto il Mulinaretto, che la principessa considerava suo ritrattista di fiducia. L’esposizione, inoltre, intende commemorare la figura di Alessandro Farnese, condottiero al servizio degli spagnoli, che diede lustro alla dinastia nel corso del Cinquecento. Il profilo del comandante dell’Armata delle Fiandre è ricostruito attraverso un piccolo gruppo di immagini elaborate verso la fine del XVI secolo da Jean-Baptiste De Saive (1540ca-1624) e Alonso Sánchez Coello (1531-1588), nonché da alcune tele dello stesso Spolverini. A queste opere si aggiunge la presenza di una grande tela ,vero e proprio capolavoro, proveniente dai Musei Civici di Piacenza (Alessandro Farnese in trono accoglie una supplica alla presenza della Fede): il dipinto è attribuito a Sebastiano Ricci (1659-1734), che fu impegnato a Piacenza alla fine degli anni Ottanta del Seicento. Dalla mostra se ne esce con un quadro completo di ciò che fu la casata dei Farnese e delle vicende che la videro impegnata in secoli d’oro.
Carlo Franza