Trento Longaretti in mostra alla Ponterosso di Milano. Una umanità che spazia biblicamente dalla solidarietà alla tragedia.
Una galleria di Milano, sita in Via Brera, vale a dire la Ponterosso, spazio storico dell’arte italiana, e capace come pochi di argomentare, far vedere, far conoscere, proporre ancora l’immagine, la figuralità, con nomi prestigiosi che hanno fatto la storia dell’arte italiana del Novecento; ha messo in piedi per le feste natalizie una mostra dal titolo “Carta canta. Trento Longaretti.” Sono esposte oltre quaranta opere su carta (acquerelli, pastelli, disegni), in cui questo straordinario artista,Trento Longaretti presenta i suoi temi più cari,dai musicanti ai viandanti, da famiglie in cammino alle maternità, rappresentati sempre in modo estremamente poetico, con grande sensibilità. I suoi soggetti sono persone semplici, umili, ma sempre ricchi di dignità, in cammino forse alla ricerca di un futuro migliore o anche in cammino per il desiderio innato di scoperta e di conoscenza. Viandanti in traversata, con le loro bisacce, sotto un cielo di stelle a seguire forse proprio la cometa del Bambin Gesù. In mostra anche una selezione di paesaggi dedicati ai viaggi compiuti dall’artista in questi ultimi anni (Canarie, Irlanda, Egitto, Israele). All’interno dell’ampio arco cronologico della sua evoluzione espressiva, la mostra delinea un percorso formale articolato, ma coerente, da Corrente, quando incontra e frequenta Guttuso, Morlotti, Birolli, Sassu, Vedova e altri protagonisti di quella esperienza di evoluzione anche sociale, agli anni del dopoguerra, per giungere alla maturità, nell’esperienza di fecondo insegnamento all’Accademia Carrara di Bergamo e più innanzi all’approdo dell’utilizzo di colori accesi con soluzioni sempre più fantastiche e meno naturalistiche degli anni Settanta/Ottanta, fino a giungere alla sua produzione più recente e inedita.
Il percorso espositivo di questi fogli preziosi, pastelli, acquerelli, tempere su carta, è ordinato per l’appunto attraverso temi forti e attualissimi, – maternità, infanzia e vecchiaia, la condizione dell’uomo, derelitti e fuggiaschi, miracoli della natura – che, pur essendo costantemente presenti nell’intero arco della sua attività artistica, trovano espressione particolarmente ampia e intensa in periodi pittorici ben databili. Le immagini evidenziate da questa selezione estremamente rarefatta tra le molteplici suggestioni del mondo fantastico longarettiano possono essere intanto le maternità nelle loro svariate sfaccettature, dalla tenerezza trasognata alla tragedia imprevista; lo stupore fantastico della vita come gioco musicale- infanzia vecchiaia (bimbi-vegliardi) per infaticati ritmi errabondi; il flagello biblico dello sradicamento spazio-temporale di turbe in fuga con il relativo annichilimento dell’identità di popolo; o infine la riflessione pensosa sui miracoli della natura come dono: un fiore forse o un tramonto folgorante o semplicemente il miracolo di luci improvvise. Mostra di sicura storicità e simbolicità, che ben si addice al clima natalizio ed è questo l’augurio più interessante che la galleria fa a tutti i suoi visitatori.
Carlo Franza