indeximg_chatterleyfairy-circle-and-markchatterley-photoby-curt“La statua orgia”, così è stata soprannominata, appena installata, la scultura dal titolo “Blue Human Condition” dell’artista Mark Chatterley, in un paesino del Michigan, USA. Certo occorre avere il chiodo fisso sul sesso per chi ha voluto vederci un’orgia gay. E’ successo Mark Chatterley sculpturesche ad Adrian City un manipolo di residenti bigotti ha manifestato contro un’installazione pubblica inaugurata circa una settimana fa, per via di contenuti – a loro dire- o meglio di messaggi a sfondo sessuale. Festini gay, orgia campestre, se ne sono dette di tutti i colori anche perche molti non conoscono la statura artistica e culturale di Mark Chatterley; e secondo l’Adrian, quotidiano locale, la visione apre presumibilmente a un apparente contatto “genitale”, anche se i sette personaggi della scultura sono senza sesso. Molti residenti si sono lamentati per la città sull’impatto visivo percepito dall’opera. Si vedrà, e lo dico da storico dell’arte contemporanea, che la scultura di Chatterley mostra una serie di figure, il cui sesso non è volutamente riconoscibile, che si sostengono fra loro e il tutto simboleggia -come è facile immaginare- la necessità degli esseri umani di aiutarsi a vicenda, raccontando così la solidarietà. Un messaggio più che mai attuale, ma totalmente frainteso da un gruppo di abitanti del paese che, con il parroco in prima fila, tale Rick Strawcutter, hanno definito l’opera ‘disgustosa’ e ‘abominevole’ in quanto l’ammucchiata di corpi ricorderebbe a sentir loro un’orgia gay.
L’azione dei cittadini non si è limitata alla protesta, tanto che l’opera di Mark Chatterley ‘Blue Human Condition’ è stata rimossa dal parco e spostata in una zona lontana dal paese con visibilità minima. Lo scultore, sgomento della reazione suscitata, ha commentato che non c’è nessuna chiave di lettura a sfondo sessuale nella sua opera e che probabilmente riflette solo quello che è già nelle menti di queste persone; e tuttavia la brutta esperienza con la cittadina di Adrian City non cambierà il suo modo di fare arte: “Creo le mie opere per me stesso – ha dichiarato Chatterley – voglio vedere che esistono, che sono realizzate. Il resto non conta”.

Carlo Franza

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