La Francia dichiara guerra all’Isis. Con una risposta dura, durissima. Io sto con la Francia.
La Francia è in guerra, io sto con la Francia. Ieri, domenica 15 novembre, già presente nella capitale tedesca, Berlino, per lavoro, c’ero anch’io dinanzi all’Ambasciata francese a dare una testimonianza forte al vile attentato, anzi ai vili attentati perpetrati a Parigi dagli islamisti. Ho pianto con i berlinesi. Ma non ho avuto paura, né l’avevano i berlinesi. Berlino ha risposto con decine di migliaia di fiori e migliaia di lumini a ricordare vittime inermi. Un silenzio tombale. Non se ne può più di questi fanatici islamisti, attentati a New York, attentati a Madrid, attentati a Londra, attentati a Parigi, adesso aspettiamoci gli attentati a Roma e a Milano. Altro che pace, pace e pace. E invece sia guerra. Si ritorni all’aria pre-prima guerra mondiale e si ripensi seriamente alla guerra. Neutralista no, interventista si. Sì sono diventato un simpatizzante della guerra. Parigi decreta tre mesi d’emergenza, ma si pensi a rimettere in piedi davanti alla Torre Eiffel anche la ghigliottina e che sia di esempio tutti i giorni a quanti pensano di rompere la tolleranza, la libertà, l’eguaglianza e la fraternità che vi è in Europa e che si è sedimentata da secoli. E basta con questo buonismo e con questa accoglienza, torniamo al nazionalismo forte. Leggiamo le pagine illuminanti di Voltaire sull’Islam. E certa chiesa cattolica sia messa a tacere, altro che aspettare gli islamisti al Giubileo come dice il Cardinale Segretario di Stato Parolin.
Con i fanatici islamisti non c’è pace, riandiamo storicamente alla Battaglia di Lepanto, e alla Battaglia vittoriosa del Re Polacco Giovanni III Sobieski cristiano alla guida dell’esercito polacco-austro-tedesco contro l’esercito ottomano comandato dal Gran Visir Merzifonlu Kara Mustafà Pasha nel 1683 per respingere l’invasione musulmana su Vienna e che si concluse con la firma del Trattato di Karlowitz.
Guerra feroce allo stato islamico del Califfo che pensa di conquistare –poverino- il mondo intero, avanti con bombardamenti a tappeto, che non rimanga in piedi neppure un filo d’erba, sia raso al suolo quel territorio luogo di addestramento ai sedicenti martiri dell’islam.
L’Europa difenda la sua cultura, la sua arte e il suo vivere, da subito e sia ciò orgoglio di tutte le nazioni europee, prima che questo sedicente stato coranico dell’Isis ci riporti a un nuovo medioevo.
Ripeto, durezza, bando alla commozione e alle accoglienze, rileggiamo ogni giorno e in ogni casa quanto ci ha lasciato di insegnamento Oriana Fallaci. La Chiesa di Roma dovrebbe farla santa.
Carlo Franza