A Parigi-Versailles Jean Michael Othoniel ha installato “Les Belles Dances”. Un capolavoro che onora Luigi XIV.
Speriamo che non succeda quanto capitato alla scultura “Dirty Corner” di Anish Kapoor, ma il pericolo pare scongiurato sin d’ora. “Les Belles Dances”, prima fontana installata a Versailles dopo trecento anni, è composta da oltre 2mila sfere di vetro dorato realizzate a mano e l’artista Jean-Michel Othoniel l’ha progettata per onorare Luigi XIV.
Insomma, niente vagine e niente sberleffi per l’antica dimora dei reali di Francia, ma una collaborazione tra Othoniel con l’architetto paesaggista Louis Benech, sulle influenze dello stesso disegno del Re Sole che voleva una fontana composta da un ballerino.
«La cosa importante è mostrare come sia possibile, con l’arte di oggi, creare un legame con il passato, piuttosto che lavorare sull’idea di frattura. Io sono un artista che si ispira al passato e porta un nuovo modello per legarsi ad esso – spiega Othoniel (rappresentato dalla Galleria Perrotin) che aggiunge: è stato un progetto folle, il più grande pezzo su cui io abbia mai lavorato».
La fontana, infatti, ha richiesto cinque giorni di lavoro per ciascuna sfera: 2mila globi che successivamente sono stati installati a mano per garantire una giusta traiettoria dell’acqua.
Un artista che ha una passione per tutti i tipi di metamorfosi, sublimazioni e trasmutazioni, Jean-Michel Othoniel ha una predilezione per i materiali con proprietà reversibili. Othoniel prima ha ottenuto il riconoscimento con una serie di sculture fatte di zolfo, ed esposte alla Documenta IX a Kassel nekl 1992. Nel 1993 Jean-Michel Othoniel ha introdotto il vetro nel suo lavoro e ha iniziato a esplorare le sue proprietà. Trasformazioni, mutazioni di materiali e riti di passaggio da uno stato ad un altro, eco certo di un rito essenziale nel lavoro dell’artista, quello dei viaggi e della memoria. Per la sezione Unlimited Art Basel 2005 Jean-Michel Othoniel mostrava The Boat of Tears in una piscina situata di fronte alla fiera. L’artista con le sue opere spesso unisce la politica e l’intimo. Persino una barca cubana è divenuta luogo di lavoro e una corona, catene e collane in vetro colorato raccontano lacrime giganti di cristallo trasparente; la scultura galleggia sull’acqua come una nave fantasma carica di lacrime di dolore e di gioia, traboccante di ricordi e coperta da ornamenti festivi.
L’artista ha progressivamente costruito un mondo basato sulla massima libertà e l’accettazione della reversibilità; un mondo che caratterizza la sua personalità e viceversa. Il suo lavoro assume una varietà di forme con disegni, sculture, fotografie, racconti, coreografia e video. Le sue opere semplificate sono immerse nella poesia e nell’erotismo.
Nel 2011, un’importante mostra tenutasi al Centro Pompidou di Parigi presentava l’intera gamma della sua pratica artistica ripercorrendo la sua carriera. Questa mostra, “My Way”, è stata poi allestita al Museo Leeum Samsung of Art / Plateau a Seoul, al Museo Hara di Arte Contemporanea a Tokyo, presso il Macao Museum of Art a Macao, e presso il Brookyn Museum di New York . Nel 2012 un invito da parte del Musèe Delacroi a Parigi gli ha offerto l’opportunità di avviare un dialogo con questo studio-museo carico di storia, attraverso una serie di sculture e piatti dal suo Herbier Merveilleux. Nella primavera del 2013, il Mori Art Museum di Tokyo gli ha ordinato un nuovo lavoro per il suo 10 ° anniversario, vale a dire “Kin no Kokoro”, un’opera d’arte monumentale situato nel giardino giapponese Mohri Garden. E ora nel 2015 eccolo Jean-Michel Othoniel con “ Les Belles Dances”, tre sculture installate sugli stagni del nuovo boschetto-teatro d’acqua creato dal paesaggista Louis Benech. E’ questa la prima commissione permanente nei giardini della Reggia-Palazzo di Luigi XIV.
Carlo Franza