mao-cina-distruttocina-160108104207                                                Ha fatto il giro del mondo la notizia passata prima sui media cinesi che hanno riferito trattarsi di un’azione governativa. In sostanza ,dopo tanto tempo si sono accorti che nessuno aveva approvato la costruzione della gigantesca statua d’oro di Mao Zedong nelle campagne della provincia di Henan.
Le immagini della scultura, che pare sia costata quasi 500mila dollari, alta 37 piani, nei giorni scorsi hanno fatto il giro del web, con il tragico epilogo: il volto, le mani, gambe e piedi ipa_4707401.900x600sembravano essere stati fatti fuori, ricoperti con un immenso panno nero drappeggiato. I contadini della provincia hanno detto che la distruzione del monumento è avvenuta anche a causa dell’occupazione abusiva del suolo di un agricoltore.
Ecco che l’incarnazione di equità e giustizia, come ancora è considerato Mao in Cina, stavolta si è rivelato un inutile fardello da dimenticare. Il povero Mao, autore della rivoluzione culturale cinese e del libretto rosso, ha fatto il suo tempo se il governo in carica non lo considera più un padre della patria. Ecco come il comunismo e il suo potere scaricano facilmente fatti, memoria, ricordi e gratitudine. Bella gratitudine, come altrettanti cinesi e non solo sostengono.

Carlo Franza

 

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