Renzi e Franceschini disfano le “bellezze d’Italia”. Emergenza Cultura, crolla il Ministero dei Beni Culturali. Così perderemo presto il cuore del nostro paese, l’anima e le sue bellezze.
Il 7 maggio a Roma c’è stata una manifestazione dal titolo “Emergenza cultura” contro il degrado, il caos e la paralisi che regna nel settore Beni Culturali e nella tutela del Paese Italia. Renzi e Franceschini hanno preso e prendono in giro gli italiani riempendosi a sproposito la bocca della parola “bellezza”, parola che usano in tutte le salse quasi novelli innovatori di un neo-dolcestilnovo, facendo credere che l’Italia stia realmente risorgendo e camminando grazie ad investimenti sulla cultura e sull’arte. Tutte balle. Grandi, grandissime balle. C’erano una volta i “sovrintendenti alle belle arti”, preposti alla tutela della bellezza e all’organizzazione del settore “Beni Culturali”, oggi Renzi dice “sovrintendenti de che?”. E allora ecco che questa figura dirigenziale e statale è stata indebolita, resa innocua, sottomessa al potere, proprio perchè lui presidente del consiglio e il signor Franceschini possano dire e decidere e mettere mano su un tema o su temi dei quali non capiscono proprio nulla; i due soloni pretendono di capirne di estetica, bellezza, organizzazione e tutela dei beni archeologici e artistici e invece pare non sappiano neppure distinguere i colori primari dai secondari. E non è tutto! Cari italiani e intellettuali d’Italia, Renzi e company chiamano questo modo di fare, riforme, ma tutto ciò non ha neppure l’odore delle riforme. Franceschini ha staccato i grandi musei e i siti archeologici dai soprintendenti e dal loro territorio, per poterli rendere autonomi. Sapete cosa ne è venuto? Un caos incredibile per archivi cartacei, biblioteche, archivi fotografici siti archeologici,ecc. ecc. Veniamo ai musei, ai grandi musei. Renzi ha messo in totale autonomia ben 20 musei di eccellenza, neppure fosse il Re Sole. Per la gestione di questi musei ha pensato bene indire non un concorso europeo, ma utilizzare colloqui e curricula. E’ così che sono stati promossi sconosciuti, e persino direttori di chiara fama, già in carica come Antonio Natali direttore degli Uffizi, mandati in esilio. Sapete chi è andato agli Uffizi al posto di Natali? Un certo tedesco Schmidt che era direttore del Museo di Arti Applicate e tessili del Minnesota. Pensate, un conoscitore di coperte e lenzuola agli Uffizi. Alla Reggia di Caserta assegnato un comunista doc, certo Mauro Felicori laureato in Marketing, che era in servizio al Comune di Bologna e che il sindaco Guazzaloca prima e Cofferati poi avevano messo a gestire il Cimitero della Certosa( pensate, questo personaggio ha creato l’Associazione europea dei cimiteri!) e nel curriculum vanta per l’appunto due libroni sui cimiteri. Sic! Al sito di Paestum assegnato un giovane svizzero che per la verità non ha mai gestito nulla. Al Museo di Taranto, capitale della Magna Grecia con i suoi Ori di Taranto, assegnata un’archeologa medioevale. A Napoli poi per il Museo greco-romano assegnato un etruscologo con un curriculum poverissimo di bibliografia, che io non avrei preso neppure come assistente. Potrei continuare ma mi fermo. Ebbene questi signori avranno stipendi da ben 145mila euro lordi in su all’anno mentre i vecchi soprintendenti ne ricevevano solo 35.000 lordi. Ed è bene ancora sapere che grazie alla maxi-riforma amministrativa varata dal ministro Madia e al suo silenzio/assenso per le pratiche veloci, se dopo i 90 giorni le sovrintendenze non dovessero fare a tempo a rispondere( ma intanto manca personale e di pratiche ce ne sono centinaia di migliaia) cosa ne sarà della speculazione e della tutela paesaggistica in Italia? Tutti, dico tutti, italiani e migranti costruiranno dalla riva del mare fin nei parchi nazionali! E a proposito della ministra Madia, con quel suo visino da dolce stilnovo, tutti devono sapere che ha deciso che i Soprintendenti d’Italia saranno al servizio e agli ordini dei Prefetti, e dunque saranno i Prefetti a decidere della salvaguardia e della tutela ambientale, delle bellezze d’Italia, se mandare o no un archeologo o un architetto in situazioni difficili. Questo, ripeto questo, succedeva ai tempi di Carlo Alberto nel Regno sardo-piemontese, così si torna allo Statuto Albertino, oggi non si è più conformi alla Costituzione italiana di epoca repubblicana. E cosa ancor più grave, anzi gravissima, per decisione di Franceschini le Soprintendenze archeologiche saranno accorpate con le Belle Arti e il Paesaggio, un disastro di inaudibile lutto. L’amico Antonio Paolucci già Soprintendente e oggi Direttore dei Musei Vaticani dice che così facendo si crea un “MOSTRO”. E non è finita, quanti sanno che il senatore Andrea Marcucci di osservanza renziana, ha pensato di fare allentare i vincoli delle esportazioni di opere d’arte, sicchè pensate a quante opere d’arte di inestimabile valore, usciranno dai confini d’Italia. Dicevo prima di questi “direttori” nominati da Renzi per i 20 musei di eccellenza, ebbene quel giovane svizzero, tal Gabriel Zulchfriengel a Paestum, farà aprire l’area archeologica a festini, matrimoni, compleanni, feste di laurea, alberi della cuccagna, carnevalate, ecc.ecc. Una vergogna inaudibile! E non è da meno il direttore Felicori della Reggia di Caserta che vorrebbe far nuotare Federica Pellegrini nella piscina della Reggia per catturare visitatori e vendere biglietti. E tutto per prendere soldi, rimettere in piedi le salamate e le bicchierate delle Feste dell’Unità, catturare il nuovo popolo sovietizzato, e svendere le bellezze d’Italia, i siti e i capolavori che ci rendono unici nel mondo. Ma è bastato un governo Renzi per mettere a ferro e fuoco la cultura e le bellezze d’Italia. Noi italiani, intellettuali e uomini di buona volontà, potremmo portare rimedio a tutto ciò solo facendo cadere il governo Renzi, interrompere questa gestione così cinica e costringerlo a tornarsene alla Leopolda a Firenze, da dove era per l’appunto partito alla conquista della capitale e della nazione.
Carlo Franza