Foto_25gubinelli-_opera_su_ceramica (2)Nella Galleria della Biblioteca comunale Alessandro Lazzerini di Prato  vive la bellissima mostra  di Paolo Gubinelli. Ha per titolo “PAOLO GUBINELLI. Opere su carta, plexiglass, ceramica, vetro”. Esposte  cinquanta opere, oltre a quelle su carta anche una trentina di opere su ceramica, vetro e plexiglass a testimonianza dell’intensa attività artistica dell’artista  Gubinelli, che l’ha visto protagonista di numerose quanto prestigiose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

“Aver dedicato un’esposizione a Paolo Gubinelli -commenta l’assessore alla cultura Simone Mangani– è del tutto coerente con la strada intrapresa da tempo, a far data dal 1988 ed anzi a far data da quando Moore, cacciato da Firenze, fu polemicamente accolto (1974): attenzione costante agli artisti del nostro tempo, principalmente per quegli artisti la cui ricerca è ancora in divenire. E il percorso di Paolo Gubinelli, come ebbe a scrivere Lara Vinca Masini, è tutt’altro che chiuso”.

“La realizzazione dentro la Lazzgubinelli-1017erini dell’esposizione di opere del Maestro Paolo Gubinelli  -ha aggiunto  il direttore della biblioteca Franco Neri – risponde dunque a quella mission profonda in virtù della quale naturalmente le biblioteche incontrano le arti, e stimolano l’approfondimento delle relazioni fra le arti. E non è dunque un caso che in questa esposizione un significativo nucleo sia dedicato a uno dei massimi poeti del Novecento, Andrea Zanzotto, con i cui versi Gubinelli ha intessuto negli anni un dialogo intenso ed un incontro artisticamente fecondo”.

L’adesione di Gubinelli alle esperienze internazionali maturate tra segno e colore  è diventata aspetto di vita e di concretezza espressiva, spazio mentale e irrazionalità creativa. E’ grazie a ciò che si viene ad apprezzare la sua lunga e innervata dialettica dello spazio, con  la bellezza che si genera in una più pura coscienza di valori e topologie percettive, simboliche e contrapposte.

La mostra, compiuta in tutte le sue registrazioni sostanzialmente pure, ovvero con l’uso di materiali diversi, testimonia un incantesimo totale e continuo che segue l’ordine purovisibilistico  e ha intuizioni e riflussi creativi, una bella unità estetica e un tesoro di idee formali, a-contenutistiche nel rigore di una sottesa intelligenza operativa.gubinelli-opera_su_vetro_

Paolo Gubinelli  con questa mostra evidenzia un sempre più elevato contributo estetico, attualizzato anche in situazioni design, come le pareti di vetro segnate e colorate.

E allora le estetiche del visivo che ci sottopone al nostro vedere  vivono soprattutto nell’animazione dell’hin et nunc del ritmo, motivando così l’ossatura delle esperienze e dei segni  rettilinei controllati, in una variabilità intermittente -maggiormente rigorosi e interiorizzati nei monocromi-   in composizioni  dimensionali e “informel”, mostrandosi sistematici,  alternati e macchiati in un racconto  di entità primarie, di percettività cosmogonica e cromatica, di interiorizzazione del concreto.

La mostra nel suo stato di ampiezza e  di essenzialità sviluppa rielaborazioni levissime di “imagerie”, svelando ricche e amplissime proporzioni di fascinazione e di grammatica costruttiva.   

Paolo Gubinelli, nato a Matelica (MC), vive e lavora a Firenze. Giovanissimo scopre l’importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca. Collabora con artisti e architetti come Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Alberto Burri, Emilio Isgrò. Nel 2011 è stato ospitato alla 54 Biennale di Venezia  Padiglione Italia invitato da Vittorio Sgarbi e scelto da Tonino Guerra.  Una ricchissima bibliografia accompagna i suoi lavori, di lui hanno scritto noti critici in cataloghi e riviste specializzate. Dopo esperienze pittoriche su tela o con materiali e metodi di esecuzione non tradizionali,  Gubinelli matura un vivo interesse per la “carta”, sentita come il mezzo più congeniale di espressione artistica. In una prima fase opera su cartoncino bianco, morbido al tatto, con una particolare ricettività alla luce, lo incide con una lama, secondo strutture geometriche che sensibilizza al gioco della luce, e lo piega manualmente lungo le incisioni. In un secondo momento sostituisce al cartoncino bianco la carta trasparente, sempre incisa e piegata. Nella più recente esperienza artistica, sempre su carta trasparente, il rigore costruttivo del segno geometrico viene abbandonato per un’espressione più libera che traduce, attraverso l’uso di pastelli colorati e di leggere incisioni, un moto della coscienza di tipo lirico-musicale. E’ proprio questa dimensione lirica del suo fare artistico, che fa vivere le sue opere sulla stessa lunghezza d’onda dell’espressione poetica, che lo porta ad avere spesso per compagni di strada i poeti. La natura di intimo colloquio tra le sue carte incise e acquerellate con le pagine di importanti poeti del nostro tempo, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Alberto Bevilacqua, Mara Luisa Spaziani, Franco Loi, gli fa sentire pian piano la necessità di confrontarsi anche con l’esperienza del libro d’artista, che per sua natura prevede un dialogo, un reciproco scambio tra parola e immagine, tra segno scritto e segno inciso. Nella mostra allestita alla Lazzerini sono  esposte anche una serie di opere che testimoniano, appunto,  l’incontro fra Gubinelli con i versi di Andrea Zanzotto, uno dei massimi poeti del Novecento.

Carlo Franza

 

 

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