thumb6                                                      In un’intervista al quotidiano tedesco  Der Tagesspiegel, mentre sta tenendo in questi giorni una mostra alla Martin Gropius Bau di Berlino, Isa Genzken ( novembre 1948- 67 anni), presenza al  Padiglione Tedesco alla Biennale di Venezia 2007,  e mostre in tutto il mondo, dal MoMA di New York al Museum of Contemporary Art di Chicago, passando per  lo Skulpture Projecte di Muenster, fino al  Museion,  ha creduto bene  svelare un po’ della sua thumb8vita privata, nonostante la sua carriera sia in salita da più di  trent’anni. Si sa così che  ha avuto  un divorzio difficile e  un periodo nero passato in compagnia dell’alcool.genzken-busti Il marito,  era quel grande artista di Gerhard Richter, che era stato suo professore all’Accademia di Düsseldorf, dove l’artista tedesca studiava pittura.

Sta di fatto che  a partire da dieci anni fa la Genzken ha lottato con un disturbo bipolare con un crescendo di entrate e uscite  dagli ospedali psichiatrici; di questo  momento thumb7difficile  l’artista  non ne aveva mai parlato, -per via che era sempre  schiva con i media-  mentre ora  nell’intervista, spiega che le cose sono cambiate radicalmente in  quanto  un medico l’avvisò che non sarebbe mai uscita dal reparto psichiatrico  se non avesse smesso di bere. Per cui nonostante il disturbo bipolare Genzken è ormai fuori dal tunnel, e questa sorta di “dichiarazione pubblica”, questo svelarsi ad amici e collezionisti, ha fatto mettere  “la pietra sopra” ad anni e anni di grandi difficoltà.

thumbSposatisi nel 1982, la coppia Genzken-Richter divorziò nel 1993, e oggi sono entrambi tra gli artisti più importanti del mondo, ed entrambi hanno uno strano rapporto con il denaro; infatti mentre Richter va dicendo che le sue opere sono vendute a prezzi esageratamente alti, Genzken spiega di non possedere nessuna carta di credito e di aver bisogno del proprio assistente per gestire importi di una certa entità. Un po’ come quando dovette comprare i busti di Nefertiti usati per i suoi celebri assemblaggi: non voleva acquistarli perché  erano troppo costosi. Oggi, queste statue con occhiali da sole in plastica e bigiotteria, sono tra i pezzi più rappresentativi dell’artista. E nell’intervista  quando gli hanno  chiesto cosa ne pensasse dei suoi colleghi  artisti, ecco cosa ha risposto senza remore: “Jeff Koons appartiene alla mia generazione, fa arte molto peggiore della mia, ma costa molto di più. Ingiusto”. Altra domanda: “ Quale luogo ha nel cuore”? “New York. Non ho mai sofferto di depressione quando ho vissuto lì”. Oggi  quasi settantenne Genzken  ha proprio tutta l’aria di ricominciare a vivere.

Carlo Franza

 

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