Il “Garage Gorky” di Mosca scalda i motori per il Centenario della Rivoluzione d’Ottobre(1917-2017). Nasce la Prima Triennale di Dasha Zhukova.
A Mosca era nato nel 2015 il Garage Gorky della Zhukova. La miliardaria russa aveva aperto ufficialmente un museo di permanente avanguardia, e di ciò ne avevamo dato già notizia nella nostra rubrica nel giugno 2015, con un ampio servizio. Il garage-museo della Zhukova, meglio detto “Garage Gorky”, ha cinque gallerie, un auditorium, spazi educativi e foresteria. Commissionato da Garage ovvero dalla fondatrice Dasha Zhukova compagna del miliardario Roman Abramovich, il museo di 5.400 metri quadrati offre tre livelli di spazio aperto. Ora mentre “Manifesta” a Zurigo festeggia l’arte russa ( ne parleremo in rubrica domani 24 giugno ) e festeggia Dada alla grande, ecco a Mosca scaldare i motori per celebrare alla grande la Rivoluzione Russa nel suo Centenario. La prima Triennale del Centro d’Arte Contemporanea di Dasha Zhukova – il Garage di Mosca – inizierà proprio nel marzo 2017, in occasione del centenario della Rivoluzione d’Ottobre, per sostenere tutti gli artisti delle Nuove Avaguardie, veri e propri “Rivoluzionari”, perche no?
La prima edizione -ci giunge notizia a tarda ora e ve la diamo quasi in diretta-, sarà dedicata all’arte russa, con i lavori realizzati negli ultimi cinque anni da artisti provenienti da tutto il Paese.
Cosa proporrà e quali saranno gli intenti? Leggo dal comunicato che intende “Offrire una nuova prospettiva sulle tendenze sociali e culturali di un luogo che è in gran parte sconosciuto per l’arte contemporanea”; e ancora, come “Proprio la Rivoluzione ha incoraggiato la prima avanguardia russa, “Garage” sta cercando di stimolare la prossima”. Sarà interessante notare che se non altro siamo in presenza di un’istituzione vecchia solo di otto anni, e già un anno fa collocata in una nuova “casa” firmata Rem Koolhaas, in Gorky Park. Certo, al di là dei mezzi economici che qui non mancano, aspettiamo di vedere e conoscere proprio quel nuovo che ci si prospetta. A ordinare gli inviti ci penserà la curatrice Kate Fowle, a capo della Triennale a fianco di un team curatoriale composto da Katya Inozemtseva, Snejana Krasteva, Andrey Misiano e Sasha Obukhova.
Sono sicuro che da Mosca avremo belle sorprese, innovazioni di spessore, creatività non imballata, semmai in libera uscita, anzi vera, in un’Europa e in un’Italia ormai senza ossigeno.
Carlo Franza