La Biennale di Venezia 2017 vuole essere “viva arte viva”. Presentata ufficialmente la nuova edizione.
Venezia – Sono appena tornato da Venezia dove già si parla di Biennale 2017. Si intitolerà “VIVA ARTE VIVA”la Biennale Arte 2017 in programma all’Arsenale, ai Giardini e in diversi altri luoghi di Venezia dal 13 maggio al 26 novembre 2017. Lo hanno annunciato il Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta e la curatrice della 57ma Esposizione, Christine Macel al termine margine dell’incontro con i rappresentanti dei 57 Paesi che hanno già aderito alla prossima edizione. “L’arte di oggi, di fronte ai conflitti e ai sussulti del mondo, testimonia la parte più preziosa dell’umano in un momento in cui l’umanesimo è seriamente in pericolo”. Così Christine Macel ha introdotto il suo progetto che, aldilà della tematica. insegue una riflessione organica sulla complessità del mondo e la pluralità di pratiche e posizioni dell’arte. Potremmo aggiungere noi, una vera babele.
Troppo vocativo -anche un po’ verboso a nostro avviso – il titolo scelto, che racchiude, osserva la Macel, “un sì alla vita, a cui certamente spesso segue un ma” perchè il ruolo dell’artista assume un peso nevralgico nell’ambito dei dibattiti e dei saperi contemporanei. Tali intuizioni prenderanno forma in una linea di Padiglioni disposti in sequenza come capitoli di un libro. Una sorta di viaggio che dalla dimensione interiore si porterà all’infinito lungo un percorso di esplosione dell’io che partendo da sè aprirà allo spazio circostante, a tutti, e alla possibilità di “ricreazione di un neoumanesimo”.
Gli artisti stessi all’interno di questo processo vivranno in prima persona quanto affermato con le opere e nell’arco del semestre della Mostra Veneziana siederanno ad una Tavola Aperta dove pranzando con il pubblico, stabiliranno dialogo e partecipazione raccontando il proprio lavoro. Nelle settimane precedenti l’inaugurazione della 57ma Biennale di Venezia, sul sito della Istituzione ogni giorno verrà pubblicato un video di presentazione degli artisti per dare modo di conoscerli in anteprima.
Ora che la Biennale di Venezia è stata presentata sia dal Presidente che dalla curatrice sapete cosa m’è parso quest’incontro, una sorta di “open day”.
Mah! Sarebbe ora che la Biennale di Venezia venisse chiusa. Ha fatto il suo tempo. Oppure ci vorrebbe una nuova rivoluzione futurista di azzeramento del tutto, per ripartire e averne un’altra da “ricostruzione futurista dell’universo”.
Carlo Franza