La ministra Fedeli sindacalista CGIL del tessile e con laurea fasulla occupa senza meriti la poltrona di Ministro dell’Istruzione, dell’Università e Ricerca.
Un insulto alla Nazione. Un insulto a tutti i professori d’Italia. Il vergognoso governo -minestra vecchia e riscaldata dell’ex Matteo Renzi- diretto da Paolo Gentiloni e installatosi a Roma nonostante il responso politico del Referendum sulla Costituzione, ha tra la sua compagine anche la Ministra Valeria Fedeli sindacalista della Cgil per il tessile, catapultata a Roma sul trono di Ministro dell’Istruzione e dell’Università. Femminista, non certo particolarmente colta e con laurea fasulla, eppure catapultata su una poltrona, quale quella dell’Istruzione Italiana, che è stata precedentemente occupata da illustrissimi intellettuali italiani, ne cito alcuni e tanto basta, Benedetto Croce, Francesco De Sanctis, Terenzio Mamiani, Giovanni Gentile, Giovanni Spadolini, Tullio De Mauro, ecc. Ha il merito questa signora di sedere a Roma all’Istruzione? No assolutamente! Io stesso da docente me ne vergogno. Cosa inaudita, scandaloso attentato, vergogna nazionale e pubblica, specie dopo lo scandalo dove la ministra sostiene nel suo curriculum di essere laureata, spacciandosi così per una che ha tutte le carte in regola; poi la scoperta, nella biografia presente sul suo sito personale si legge di un “diploma di laurea in Scienze Sociali, presso UNSAS di Milano ”. L’UNSAS intanto non è una università, è una scuola per assistenti sociali. Peccato che solo dal 2000 esiste la laurea per gli assistenti sociali presso le Università italiane. E peccato che all’ epoca il corso di laurea non esistesse e che la sua nascita risalga a diversi decenni più tardi. Non si tratterebbe quindi -come dice la ministra- di un diploma di laurea ma di un semplice diploma. D’altronde anche Beatrice Lorenzin ministro alla Sanità ha solo un diploma di Liceo classico e il Ministro della Giustizia Orlando ha solo il diploma di maturità scientifica. Lei si difende: “All’epoca non esisteva ma oggi quel diploma è una laurea triennale”. Falso, tutto falso, il suo diploma non è una laurea. Pensate, questa dovrebbe e vorrebbe fare la ministra dell’Istruzione in Italia, e sulla base della sua madornale bugia, è possibile lasciare su quella poltrona ministeriale questa signora bergamasca, sicuri che dopo il danno della “buona scuola” di Renzi, questa non possa partorire altri danni ben più gravi? La notizia è naturalmente rimbalzata su tutti i maggiori media nazionali e sul web. Mario Adinolfi, giornalista e attivista fondamentalista cattolico con un passato nel PD, ha scritto su Facebook: “Fedeli mente sul proprio titolo di studio, niente male per un neoministro all’Istruzione. Dichiara di essere “laureata in Scienze Sociali”, in realtà ha solo ottenuto il diploma alla Scuola per Assistenti sociali Unsas di Milano”. In molti, moltissimi, chiedono le dimissioni della ministra. C’è di più. Le sue posizioni sulle teorie di genere (teoria gender) che vorrebbe immettere nelle scuole italiane hanno fatto esplodere i deputati di Fratelli d’Italia che l’hanno pesantemente attaccata. Ricordo in merito che la neo ministra è prima firmataria di uno specifico ddl ( presentato il 26 gennaio 2015). Nella sua biografia si legge che finite le scuole si è trasferita da Treviglio a Milano per studiare e prendere il diploma di laurea in Scienze Sociali, all’Unsas. “In quegli anni – racconta – ho incontrato il movimento studentesco, il femminismo e poi la Cgil. La passione politica, la voglia di battersi per le donne e per il cambiamento democratico erano già parte di me”. Fedeli è nata nel 1949, ha finito di frequentare la scuola di Servizi Sociali nel 1971: come hanno già fatto notare diversi colleghi, però, il valore legale del diploma di Servizi Sociali è stato riconosciuto solo nel 1987 e le Lauree vere e proprie nella materia sono state istituite solo alla fine degli anni Novanta. Fino al 1997, quando venne approvata la riforma del ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, non esistevano proprio le lauree triennali. Quando l’ha frequentata Fedeli, quindi, la scuola di Servizi Sociali non era un’università e non conferiva una laurea. La prima polemica di fuoco del governo Gentiloni vede coinvolta la neo ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli.
“Lavorerò – ha detto il neo ministro dell’istruzione Valeria Fedeli – per una scuola di tutte e di tutti”. Il Ministro si è detta “onorata di ricoprire un ruolo così importante per il Paese” anticipando la volontà di ascoltare “gli studenti, i genitori, i lavoratori ed i loro rappresentanti.” Peccato che lei ministra rossa, con la sua bugia e la falsa laurea ha disonorato la scuola e l’Università italiana, ha disonorato la cultura italiana e ha disonorato tutti gli italiani che con fatica hanno conquistato titoli e lauree vere e trasparenti.
La Ministra Valeria Fedeli non merita di stare sulla poltrona dell’Istruzione e Università e Ricerca a Roma, non ne ha non solo le competenze, ma ha per di più anche una laurea fasulla. Deve dimettersi, per onestà e trasparenza.
Carlo Franza