imagesimages7I Paesi Bassi sono decenni avanti la nostra cultura. Mentre il governo  italiano è aperto all’accoglienza immigrati, l’Olanda che ha già avuto in passato simili trascorsi  oggi corre ai ripari.  E dunque si adopera a mettere al bando il Corano. Per legge. Non solo, ma a chiudere anche le moschee. Se ciò si facesse da noi il primo a levar voce sarebbe Papa Francesco.  Ora mentre negli Stati Uniti   Donald Trump   appena eletto  e per mantener fede a quanto promesso  in campagna elettorale  ha fatto  la voce grossa  nel suo nuovo approccio al mondo musulmano, questa politica può   apparire  fin troppo prudente   rispetto  al programma del Partito per la libertà olandese che i sondaggi danno come prima forza politica dei Paesi Bassi, in vista delle elezioni parlamentari che si terranno fra poche settimane, esattamente il 15 marzo 2017. Intanto è bene che si sappia  che il partito guidato da Geert Wilders vuole uscire dall’Unione europea,  per riconquistare proprio la sovranità nazionale  -vera lezione per noi italiani-  e lo stesso ha  anche saldata l’alleanza con la Lega Nord di Matteo Salvini e il Front National di Marine Le Pen. Ma  attenzione, i politologi indicano che Geerr Wilders vuole mettere in piedi una battaglia identitaria contro quella che viene definita“l’islamizzazione” dell’Olanda.

Il manifesto elettorale di Wilders è composto da pochi e chiarissimi punti:

  1. Deislamizzare il Paese, ovvero zero richiedenti asilo e nuovi immigrati dai Paesi di religione islamica, con chiusura delle frontiere nazionali; revoca dei permessi umanitari temporanei e chiusura dei centri profughi; divieto di indossare copricapi islamici nei luoghi pubblici; proibizione di ogni altra espressione legata all’Islam “che violi l’ordine pubblico”; carcerazione preventiva dei fondamentalisti islamici; de-naturalizzazione ed espulsione di chi ha commesso un crimine e ha la doppia nazionalità; chiusura delle moschee e delle scuole islamiche, con messa al bando del Corano.
  2. Il punto numero due riguarda l’Unione Europea: “leave”, come i britannici(Brexit). Riprendersi la sovranità nazionale e la piena indipendenza, uscendo soprattutto dall’euro, fondamentale differenza, questa, rispetto alla Brexit. In questo caso potrebbe essere la “Nexit”.
  3. Punto numero tre: referendum vincolanti, con potere diretto ai cittadini.

 

Gli altri punti, undici in tutto, riguardano fra l’altro l’abbassamento delle tasse e il taglio dei finanziamenti allo sviluppo.

1949939Ha destato un certo scalpore, per esempio, la lettera aperta  scritta tempo fa  dal primo ministro Rutte, alla guida del partito di centrodestra liberale Vvd, che ha invitato ad andarsene dal Paese Olanda  coloro che non ne accettano le regole e i valori. Parole nette. Non radicali nei toni, ma comunque in linea con lo spirito di un tempo nuovo. Soprattutto dopo la vittoria di Trump negli Stati Uniti. Nel 2007, dieci anni fa, Wilders citava già Oriana Fallaci: non esiste un Islam moderato, ne abbiamo abbastanza: “Sono stufo dell’Islam nei Paesi Bassi – scriveva in un comunicato -: fermiamo l’afflusso di immigrati musulmani. Sono stufo del culto di Allah e Maometto nei Paesi Bassi: mettiamo un freno alla costruzione di moschee. Sindexono stufo del Corano nei Paesi Bassi: cerchiamo di vietare quel libro fascista”. Un anno dopo precisava di non essere contro i musulmani, ma contro l’Islam, che “è un’ideologia, non una religione”.

E ancora Wilders: “L’Islam ci vuole distruggere e io voglio evitarlo. Non smetterò di combattere contro l’Islam finché non avrà conquistato la libertà per il nostro Paese”.Sacrosante parole, parole che devono entrare nel cuore e nell’anima di ogni cittadino, religioso o laico che sia.

images1Molte letture di natura sociologica  si potranno leggere in questo 2017 in cui si capirà che cosa è in grado di fare l’Amministrazione Trump,  e anche se la Le Pen arriverà all’Eliseo e Angela Merkel conquisterà un pieno (quarto) mandato in Germania. Il caso dell’Olanda, uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea, il caso della liberalissima Olanda, farà non poco parlare e sarà di apripista per tanti altri paesi europei compreso l’Italia, soprattutto l’Italia.twitter-siria-amputazione-mano-2

Né va dimenticato quanto ebbe a dire  che Benedetto XVI nella famosissima Lectio magistralis del 2006, con la citazione – che scatenò un putiferio – di Manuele II Paleologo (“Mostrami pure ciò che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava”, ma Ratzinger precisò che non aveva alcun intento provocatorio: “Il mio era un invito al dialogo franco e sincero”).

1479923285_821790_1479928381_noticia_fotogramaFa ancora più notizia ciò che ha detto il teologo Rudolf Voderholzer, vescovo di Ratisbona dal 2012, ovvero un’omelia  sullo Stato di salute dell’Occidente.  Dopo aver precisato che “non è un’entità statica”, ma “è cresciuto nel tempo, e ha fatto proprie molteplici influenze e culture, integrandole”, il teologo ha aggiunto che “l’Occidente non è la semplice somma, la mera addizione di culture differenti. Piuttosto, queste diverse influenze sono state cristianizzate” . Ed ha indicato alcuni esempi: “Il nostro calendario liturgico, la nostra stessa concezione del tempo, l’arte, la musica e la letteratura, la fondamentale distinzione della sfera secolare da quella spirituale sono impensabili senza cristianesimo”. Secondo Voderholzer persino l’Illuminismo “è impensabile senza gli elementi di illuminismo e de-divinizzazione di cui c’è già traccia nelle sacre scritture”. Ma la frase che più fa discutere è quella in cui parla, esplicitamente, del rapporto tra Europa e islam. “Per quanto si debba essere realisti, l’islam è un fenomeno post-cristiano, che entra in scena con la pretesa di negare le verità centrali del cristianesimo. La fede nella trinità, l’incarnazione di Dio in Gesù Cristo e la redenzione operata da lui sulla croce. Solamente chi non conosce o non prende sul serio la propria fede può ritenere possibile un’integrazione avanzata dell’islam in quanto tale”.

E allora è proprio il caso di stare in allerta anche in Italia, sia credenti che non, cristiani e laici. Vuol dire non fare a meno delle nostre libertà,  anzi preservarle e conservarle ad ogni costo.  Vi pare poco?

 Carlo Franza

 

 

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