Balcone_con_Al-Gher_Light_©_Firenze_copiaCostellazioni, meteoriti, pianeti e satelliti,  installazioni di grande fascino, colori che irrompono nell’aria, fili che intrecciano l’universo e l’aria che li attraversa, ma fili che intrecciati danno vita, ricreano, aprono a stanze e dimore, segnano e disegnano forme, saccheggiano simboli, indicano da nord a sud e da est ad ovest la trama del tempo, quel pendolo che si sfilaccia dopo un qui e un dove.

Oggi Giorgio Bevignani è approdato a Firenze al Plus Florence dove ha installato un tetto di colori su un terrazzo aperto sullo scenario della città, e altre parti accolte e trasformate  e capaci di articolare monocromamente  in rosso sia  l’entrata del Plus Florence ed anche  una Balconata che troviamo dopo il portale di accesso.

Terrazza_con_Cirri_©_Firenze_copiaBevignani  viaggiatore instancabile  è sempre in giro per il mondo  pronto a cogliere le spinte e le sollecitazioni  che gli arrivano dai contesti più diversi. E’ così che orchestra il suo fare arte, nell’operare e costruire ambienti, attraverso nuovi linguaggi così come espresso  dalle neoavanguardie.

Il suo interesse per questo potenziale dell’arte  nella trasformazione ambientale  prosegue  -seppure in modo strettamente personale-  le performance evento  di Pierre Huyghe al Castello di Rivoli, il Terzo Paradiso di Michelamgelo Pistoletto, l’azione  di Walid Maw’ed. Al Plus Florence di Firenze oggi l’invasione ambientale  di Bevignani è una specie di festa globale, architettura e arte si fondono e si toccano, fluiscono l’una nell’altra,  ed allora  aver lavorato alla creazione di uno spazio a cielo aperto, elementi come il vento, l’aria, la luce entrano nel processo ideativo  tanto che il confine fra emozione e funzione tende oltremodo  ad assottigliarsi. E infatti così è stato. Il paesaggio dopo questa sua contaminazione creativa  acquista pertanto  una immagine mutevole, una presenza costante  nell’orizzonte quotidiano, talvolta cambia persino  lo skyline metropolitano. Giorgio Bevignani, paesaggista  visionario,   ha cercato così una risposta dagli ambienti esterni,  per svelare o rivelare le profonde e nascoste verità di un luogo. Disciplina progettuale, forme e colori, elementi simbolici, funzionalismo, tutto muove al servizio del “genius loci”, lo spirito del luogo.  PERPIERO_024_copia   

 

 

Giorgio Bevignani è nato a Città di Castello (Perugia) nel 1955,  vive e lavora a Castel San Pietro Terme (Bologna). A  dieci anni si trasferisce con la famiglia in Francia, per poi rientrare in Italia nel 1975, a Città di Castello. Frequenta l’Istituto d’Arte San Bernardino di Betto di Perugia, conseguendo il diploma di Maestro d’Arte nel 1979. Trasferitosi in Toscana, a Firenze poi a Siena, riprende gli studi all’Istituto d’Arte Duccio di Buoninsegna di Siena diplomandosi in Arte Applicata (Scultura) nel 1981.

Agli esordi  l’esplorazione della pittura precede l’approdo alla scultura e il successivo passaggio alle installazioni. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Bologna negli anni dal 1984 al 1986 e l’Accademia di Brera a Milano dal 1986 al 1988. In questi anni lavora intensamente nel suo nuovo studio vicino a Bologna. Nel 1990 si trasferisce a New York City e nei tre anni successivi vive tra l’Italia e gli Stati Uniti. In questo periodo con il curatore David Jacobson realizza una personale presso il suo studio in 39, Mercer Street. Nel frattempo, su suggerimento del semiologo Omar Calabrese, prende contatto con Leo Castelli. Il celebre gallerista riconosce il talento di Bevignani per la scultura e lo esorta caldamente a proseguire la ricerca artistica intrapresa in quegli anni. Nel 1993, durante un viaggio in Colombia, sottopone il suo portfolio ad alcune gallerie di Bogotà. La Galleria Diners manifesta interesse al suo lavoro e la direttrice Maria Kristina Jimenez decide di programmare per l’anno 1994 una personale. Il 17 marzo 1994 viene inaugurata “Pinturas”, esposizione curata da Martelena Arango Cardinal, docente di Storia dell’Arte presso la Universidad de Los Andes di Bogotà, nella quale presenta per la prima volta i suoi lavori su tela (encausti) con utilizzo di materiali diversi quali cera, catrame, pece greca. L’anno seguente rientra nuovamente in Italia. Nel 1999 viene selezionato dall’emittente televisiva WDR e dall’Istituto di Cultura Italiana di Colonia per rappresentare l’Italia nella mostra collettiva “Coincidences”, presso l’Ignis Kulturzentrum, di Colonia, Germania. Nel 2000 si trasferisce da Bologna a Castel S. Pietro Terme. Nel 2009 vince il concorso internazionale “Lugares comunes”, indetto a Bogotá, Colombia con l’opera “Granada”, grande installazione “site-specific”, a cura di Jaime Ceron. Nel 2010 viene invitato a partecipare con l’opera “site-specific” BioAbisso, a cura di Martina Agostini nella sede della Cineteca di Bologna, in occasione del festival “Human Rights Nights”.

Dal 2014 è membro della RBS, Royal British Society of Sculpture, con sede a Londra, dopo che il suo lavoro viene notato dal Professor Brian Falconbridge, PPRB, che lo invita a sottoporre la propria candidatura come membro al consiglio Direttivo della RBS. Nello stesso anno viene nominato  membro della Società. Nel 2015 ha vinto il prestigioso premio internazionale Spotlight 2015, indetto per il terzo anno consecutivo dalla RBS insieme alla Andipa Gallery di Londra, con l’opera “I’m ready to live”. L’opera è poi stata in esposizione nella Galleria londinese tra dicembre e  gennaio 2016. Continua intanto l’esposizione a Milano presso la BAG, Bocconi Art Gallery della recente installazione “Jordan’s Red Water”.Oltre a quelle menzionate, tra le più importanti esposizioni collettive si devono ricordare: “A certain Form of Heaven / Male” a cura di Isabella Falbo, 2007, galleria Art Sinergy, Bologna. “Premio Città di Novara” 2008, in occasione del quale Giovanni Corsero gli conferisce il premio per l’opera “Soufresouffre”. Altrettanto importanti sono le mostre personali più recenti tra cui: “Shapes”, 2006, a cura di Isabella Falbo, presso lo studio dell’artista, Castel San Pietro Terme (BO); “Stick out like a sore thumb”, a cura di Isabella Falbo, installazione per Artefiera OFF 2008, Bologna; “Infint0”, mostra-intervista all’artista, a cura di Francesca Pietracci, 2009, Bibliothè Contemporary Art, Roma; “Peter Pan e l’Orizzonte dei Rossi”, a cura di Valerio Dehò, presso Fabbrica, Gambettola (FC) nel 2009;  “Europa” alla Contemporay Concept & Galleria Restarte, a cura di Enzo Orsini durante Artefiera di Bologna 2012 e infine “La compagna evanescente”, altra installazione “site-specific” a cura di Luisa Mazzullo e Angelo Melpignano, Casa dell’Architettura, Roma 2013. Nel 2013 inaugura il nuovo spazio espositivo Galleria Restarte di Milano con la mostra “Le visioni di Medusa” curata da Niccolò Moscatelli, dove viene notata e scelta l’installazione “JORDAN’S RED WATER” dalla delegazione curatoriale della Bocconi per essere inserita alla mostra BAG Bocconi Art Gallery, via Röntgen 1, Milano, 2014. Nel 2016 è invitato dal Prof. Carlo Franza alla Mostra “Monocromi blu” al Liceo di Brera a Milano; ed è ancora l’illustre critico a invitarlo alla mostra-installazione dal titolo “Costellazioni” al Plus Florence di Firenze.

Opere di Giorgio Bevignani sono presenti in collezioni private a: Ancona, Bologna, Cesena, Imperia, Milano, Modena, New York City, Roma, Reggio Emilia, Bogotá, Siena, Strasburgo, Basilea, Nizza. Si sono interessati al suo lavoro: Carlo Franza, Martelena Arango Cardinal, Omar Calabrese,  e altri. Tra i quotidiani e le riviste on line che hanno parlato di lui: IlGiornale.it, Io donna, Wall Street International magazine, Politicamente corretto.com, Sfogliando.it. Trip Art Advisor, ecc.

 Carlo Franza

 

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