9788869390029_0_0_300_80E’ appena uscito il libro “Valigia diplomatica”(prefazione di Stefano Folli), mi è giunto sul tavolo   di lavoro per una recensione, che mi sono apprestato a fare con coinvolgente interesse per la letteratura. Libro insolito, libro di memorie, libro autobiografico, libro storico. E’ stato scritto da Antonio Morabito, ambasciatore d’Italia in forza al nostro Ministero degli Esteri. Libro non certo banale solo perché si avventura ad essere una sorta di diario di vita e di lavoro, ma percorre gli anni, toccandone l’intera vita, di un giovane che partito da un piccolo paese del Sud Italia si è formato in collegio romano (l’Almo Collegio Capranica gestito dalla Diocesi di Roma)  prima di poter frequentare l’Università Statale La Sapienza, laurearsi in Scienze Politiche, partecipare al concorso per la carriera diplomatica, vincerlo e iniziare quella carriera che lo ha portato in giro per il mondo a rappresentare l’Italia. E’ una storia che prende,  perché lascia scoperta  l’infanzia e l’adolescenza di  giovane calabrese  che sogna e realizza.  E infatti il libro ripercorre, capitolo dopo capitolo (Calabria,terra madre- Roma lo snodo- la carriera diplomatica- Indonesia pF_04169a74bfrima destinazione all’estero- Argentina e Roma- Dall’Iran alla Farnesina- Nel Principato di Monaco e al Ministero- ecc. ) , le varie tappe di un percorso e le motivazioni che hanno spinto l’allora giovane Morabito a lasciare il Collegio Capranica ( dove si formavano le leve della Curia Vaticana) per poi  frequentare l’università,  e sviluppare quel  concorso che lo ha portato alla sua realizzazione personale. Una storia di vita che  traduce e mostra come in un film,  tramite il racconto di tutti i giorni e la vita di anni quali sono stati gli Anni Sessanta e Settanta e  poi i nostri più vicini, la volontà, l’impegno, lo studio, la costanza, che Morabito ha messo in atto lontano da casa, lontano dal suo paese natio, Gallina in provincia di Reggio Calabria. Sforzi suoi certo e attese dei familiari chimg_4719e fecero spostare questo giovane dal profondo Sud a Roma per la formazione e l’affermazione. E’ anche una storia commovente che dovrebbe essere di esempio e monito per i tanti giovani d’oggi sepolti dall’indifferenza di politici e mestieranti.

Il racconto di vita si snoda attraverso un discorso piano, piacevole, letterariamente incidente, ed anche come osserva Stefano Folli nell’introduzione “ con un stile semplice ed efficace”.   Il titolo ne è testimonianza, perché la valigia del titolo richiama non solo l’articolo 27 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, ma suggerisce anche l’idea del viaggio che ha portato Morabito e la sua famiglia a numerosi spostamenti, sempre al servizio della Stato. Scrive Morabito: “ La valigia è diventata un po’ l’emblema  della mia vita, me ne sono reso conto gradualmente nel corso degli anni”.img_4718

Ma non è tutto qui, perché il  cuore centrale del libro è il lavoro che Antonio  Morabito ha fatto negli anni come Ambasciatore d’Italia nelle zone più disparate del mondo ad iniziare dall’Indonesia che lasciava la madre lontana con il cuore sospeso  sapendo il figlio in luoghi non molto sicuri. Iniziano le missioni all’estero, il lavoro  giornaliero in luoghi con usi e costumi diversi, lavoro fatto di incontri, esperienze, impegno, rappresentanza, poiché missione vuol dire “servire lo Stato”.  Ecco  il mondo della diplomazia, con Antonio Morabito  protagonista che entra al Ministero degli Esteri, poi viene inviato in Indonesia, Argentina, Iran, Principato di Monaco e in altre missioni diplomatiche.

E che dire di quel giovane, -ormai avanti negli anni-  che partito dalla sua Calabria con una vecchia valigia di cartone “appartenuta al nonno”,  e ancor più carico di speranze e di sogni,  con ambizione e coraggio ha affrontato  e costruito  la sua vita con determinazione?  Il viaggio di una vita, il viaggio o i viaggi di lavoro e di permanenza in giro per il mondo, non hanno fatto dimenticare all’Ambasciatore Antonio Morabito i sentimenti più alti per la sua e la nostra nazione, l’Italia, ed ancora quegli affetti cari dell’infanzia, della sua terra natia, quei sentimenti che caratterizzano le sue origini, il ricordo di amici e personalità incontrate in questo lungo viaggio di vita.  Ancora  oggi spende le sue migliori energie e la sua “missione” nel servizio al Ministero degli Esteri  in forza alla Direzione Generale, occupandosi del settore della comunicazione,  tant’è che la chiusa del suo libro in epilogo cita il caro Ungaretti : “ in queste mura non ci si sta che di passaggio. Qui la mèta è partire”. Antonio Morabito è si partito con la valigia ma anche con il “cuore in mano”.

 Antonio Morabito, nato a Gallina( Reggio Calabria ), laureato in Scienze politiche all’ Università “La Sapienza” di Roma; diplomatico di carriera dal 1986. Presta servizio al Ministero degli Affari Esteri e cooperazione internazionale e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’ estero in missione in Indonesia, Argentina, Iran e nel Principato di Monaco. –

 Carlo Franza

 

Tag: , , , , , , , , , ,