Macron, un presidente ex banchiere senza carta bianca. Ecco la nuova pagina della storia francese.
Le elezioni presidenziali francesi 2017 sono state vinte da Emmanuel Macron. Vi dirò che non mi è affatto simpatico. Anzi, aggiungo, è un altro della stessa specie politica di Matteo Renzi. Certo è giovane, ha 39 anni, poco esperienza politica e con nessun partito alle spalle. Ha scritto una plaquette che era ed è il suo programma con il titolo “Revolution”. Ma quale revolution? I francesi sapranno presto che non farà nessuna revolution. Ha vinto, è vero, su Marine Le Pen la candidata della destra rimasta al 33,94%, che è a mio avviso un bel risultato e che darà modo alla Le Pen alle prossime elezioni legislative di raggiungere risultati più ampi. Ma non dimenticate questo nome, perchè la Le Pen salirà nel prossimo futuro alla Presidenza della Repubblica. I francesi sono spaventati dall’invasione straniera, gli attentati si susseguono, altri ce ne saranno, e i francesi si aggrapperanno alla destra forte da lei rappresentata. Emmanuel Macron è divenuto presidente, con oltre il 60 per cento dei voti alle urne nella pagina di astensione più forte degli ultimi 50 anni.
Con un suo savoir faire e un bel discorso a caldo, pronto, immediato, Macron ha detto: “Rispetto la decisione di chi ha avuto dubbi, mi rendo conto che il voto a cui siete stati chiamati è stato fra due estremi, ma ora mi adopererò per proteggere i più deboli, per garantire l’unità della nazione”, aggiungendo la volontà di “difendere” la Francia ( in termini di “terrore”) e l’Europa.
Ha subito insistito sulla “lotta” per il cambiamento climatico, e da macho belloccio, un po’ chiacchierato come da taluni articoli usciti sulla stampa internazionale, ha voluto aggiungere: “Non mi lascerò fermare da niente, da nessuno”; e ancora: “So che non mi volete dare carta bianca. Mi rendo conto”. E ci mancherebbe aggiungiamo noi, dopo la presidenza stagna di Hollande che ha messo i francesi in stato di allerta. E circa gli opinionisti che sui media hanno scritto che ha vinto l’Europa, dopo Trump e la Brexit, non metterei proprio nessuna sottolineatura. Non, non ha vinto l’Europa perche Macron è uomo dell’apparato bancario, dell’apparato mondiale delle banche. E, dunque, se non ha vinto l’Europa hanno vinto le banche visto che, è inutile negarlo, Macron è stato banchiere d’affari in Rothschild e anche advisor della Nestlè nell’acquisto della divisione di prodotti per bimbi di un’altra holding mondiale, la Pfizer. E allora quando i francesi vedendolo all’opera si accorgeranno di questo, faranno sì la rivoluzione e il Macron ci lascerà la testa. Vedrete.
Il candidato della France Insoumise, Jean-Luc Melenchon, ha invece denunciato il programma di Macron bollandolo di essere “contro le conquiste sociali del Paese e le responsabilità ambientali”. Facciamo un po’ di conti, la Le Pen conquisterà intanto quel 12 per cento di francesi che stavolta ha infilato nella buca una scheda bianca, e racimolerà anche gli scontenti di Macron fra contrari sia alle banche che alle invasioni. La storia è in crescendo. I sintomi e le febbri le abbiamo già avvertite oggi dai risultati delle Borse. Staremo a vedere.
Carlo Franza