La Visitazione di Luca della Robbia nella restaurata Chiesa di San Leone a Pistoia.
Nonostante conoscessi quest’opera di Luca della Robbia (Firenze, 1399/1400 circa – Firenze, 1485), ritrovarla nuova ai miei occhi è stato commovente. In quell’incontro evangelico di Maria Madre di Dio con sua cugina Elisabetta lo scultore toscano lascia trasparire una umanità sorprendente. Non mancherà di affascinare anche i molti visitatori che arriveranno a Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017. La Visitazione di Luca della Robbia è appena rientrata in patria dalle esposizioni al Museum of Fine Arts di Boston e alla National Gallery di Washington e sarà ammirabile fino al 7 gennaio 2018 in un allestimento a cura della Diocesi e della Soprintendenza.
Ora la mostra è allestita presso la Chiesa di San Leone, recentemente restaurata, che è uno degli esempi più importanti dell’arte barocca a Pistoia per l’elevata qualità delle decorazioni pittoriche che l’avvolgono interamente. Vi lavorarono tra il 1753 e il 1764 Vincenzo Meucci, protagonista indiscusso della pittura fiorentina del Settecento, e i quadraturisti Giuseppe Del Moro e Mauro Antonio Tesi, pittori a cui era demandata la costruzione di finte architetture che nell’inganno degli occhi arricchiscono e dilatano lo spazio reale. L’esposizione è dedicata certo al gruppo scultoreo de “La Visitazione” di Luca della Robbia, e fa luce su uno dei capolavori dello scultore toscano. Fu realizzato intorno al 1445 per l’altare della Compagnia della Visitazione nella chiesa di San Giovanni Fuorcivitas di Pistoia. E’ una delle prime opere in terracotta invetriata, tecnica di cui Luca è considerato l’inventore. L’artista per primo applicò alla scultura in terracotta una copertura in smalto stannifero che rendeva la superficie lucida e resistente, iniziando una produzione di grande successo. Il gruppo raffigura l’incontro tra Maria e sua cugina Elisabetta, episodio anche narrato nel Vangelo di Luca (Lc 1, 39-45). Maria, dopo aver ricevuto dall’angelo l’annuncio del concepimento di Gesù, va a trovare la cugina Elisabetta che, nonostante l’infertilità e l’età avanzata, è al sesto mese di gravidanza. Appena Elisabetta sente il saluto di Maria, il bambino che ha in grembo (Giovanni il Battista), sussulta di gioia. E a questo punto che la Vergine Maria, risponde innalzando a Dio un canto di lode, con quel bellissimo canto che è il “Magnificat”.
Ora non resta che mettere in conto una visita per vedere la bellissima mostra messa in atto a Pistoia; vi assicuro che ne rimarrete fortemente stupiti e soprattutto vi allarga l’orizzonte sul patrimonio artistico che abbiamo in Italia.
Carlo Franza