I Calendari dell’Avvento. Dal primo del 1908 in Germania ad oggi hanno mutato l’originaria identità cristiana. Con essi in Europa è solo grande festa per i bimbi.
Natale è alle porte e invito tutti i nostri lettori a non vergognarsi di festeggiare l’evento della nascita di Cristo, quel Gesù che ha cambiato radicalmente la storia del mondo, del nostro mondo. Il periodo che precede il Natale è detto “Avvento”. Il termine Avvento dal latino adventus, significa venuta anche se, nell’accezione più diffusa, viene indicato come attesa. Nella Chiesa di rito romano l’Avvento consta di quattro domeniche e si compone di due periodi; inizialmente si guarda all’Avvento futuro del Cristo nella Gloria alla fine dei tempi, quando avverrà il Giudizio Universale, dunque occasione di seria penitenza; dal 17 dicembre la liturgia pone invece l’attenzione sull’Avvento di Cristo nella pienezza dei tempi, con la sua Incarnazione. I nomi tradizionali delle domeniche di Avvento sono tratti dalle prime parole dell’introito. Nelle prime tre settimane derivano dai Salmi 25, 80 e 85, mentre nella quarta dal libro di Isaia (45,8). Prima domenica d’Avvento: Ad te levavi (Ad te levavi animam meam). Seconda domenica d’Avvento: Populus Sion (Populus Sion, ecce Dominus veniet ad salvandas gentes). Terza domenica d’Avvento: Gaudete (Gaudete in Domino semper). Quarta domenica d’Avvento: Rorate (Rorate, coeli desuper, et nubes pluant iustum). La domenica della terza settimana quando vengono indossati i paramenti rosa, infatti, è chiamata Gaudete, a motivo dell’antifona di ingresso della Santa Messa, che riporta un passo della Lettera ai Filippesi in cui san Paolo invita alla gioia: «Rallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino» (Fil 4, 4-5), perciò il carattere penitenziale dell’Avvento è qui stemperato dalla speranza della venuta gloriosa di Cristo. Il Natale è la data che ci ha permesso di avere l’Emmanuele, il Dio fra noi. Il Natale è in ogni famiglia.
Provate a guardarvi attorno e vedrete che ogni anno è diventato sempre più frequente, nel mondo occidentale, un uso avviato nel XX secolo in Germania, vale a dire il cosiddetto “Calendario dell’Avvento”. Intanto, il primo venne ideato dal tedesco Gerhard Lang, editore luterano originario di Maulbronn (Germania), nel 1908. Era usanza allora fra i tedeschi di attendere il Natale facendo 24 piccoli pacchettini da scartare, uno al giorno, dal 1° al 25 dicembre. Lang, però, fece qualcosa in più, perché preparò un calendario per il mondo dell’infanzia con un disegno per ogni giorno; l’anno dopo introdusse il dettaglio delle finestrelle, dal cui interno spuntavano Angeli o piccoli Gesù Bambino da ritagliare; successivamente arrivarono dolci e cioccolatini.
I calendari dell’avvento vennero adottati intanto dal nazismo, per cui dietro ogni finestra si poteva trovare un simbolo della “grande Germania”; mentre la Repubblica democratica tedesca, ovvero la Germania dell’Est comunista, durante la Guerra fredda, al posto di Angeli e Gesù Bambino faceva spuntare dalle finestrelle le sonde sovietiche, come lo Sputnik, oppure i cosmonauti, come Jurij Gagarin, colui che, tornando dal primo viaggio nello spazio, disse: «Non c’è nessun dio quassù», titolo poi di una sua autobiografia. Di anno in anno i Calendari dell’Avvento sono cambiati e cambiano ancora tutt’oggi. Pensate che in Germania quest’anno è arrivato il calendario dell’Avvento delle birre artigianali. A lanciarlo è Hopt.it, il più grande sito di eCommerce specializzato in birre artigianali da pochissimo sbarcato in Italia, che celebra l’arrivo del Natale con il suo originale ‘Beery Christmas’: una colorata confezione dotata di 24 caselle dalle quali estrarre ogni giorno di dicembre una diversa birra artigianale proveniente da birrifici di tutto il mondo. La ditta Hopt.it quest’anno pubblicizza il suo calendario, composto da birre artigianali, con questa frase: «Lutero diceva che chi beve birra, si addormenta più velocemente; chi dorme più a lungo, non pecca; chi non pecca, entra in Paradiso! Quindi???? Ma sì, beviamo birra!». Creato dall’artista svedese Karl Gandin, il ‘Beery Christmas’ è organizzato internamente in modo che le bottiglie siano posizionate ognuna in corrispondenza della casella di appartenenza e presenta una grafica colorata e divertente definita dall’artista stesso “un design cosmico, pronto a conquistare lo spazio”.
Oggi in questo mondo supercommercializzato che ci attornia con il consumismo imperante, anche il calendario dell’avvento è stato spesso “impropriamente” finalizzato a ciò; tanto che Superstar Sparkling vende online bottigliette da 20 cl. (dalle bollicine ai rossi ai bianchi fermi ai rosé), una diversa per ogni sera e non c’è che l’imbarazzo della scelta fra i calendari di moltissime case vinicole e di superalcolici; il sito Target vende, invece, il calendario con le calze di Harry Potter; poi ci sono i beauty box con maschere da notte, smalti, rossetti, blush, limette per unghie, profumi, doccia schiuma; e badate bene c’è anche il calendario con i sex toys, ognuno corrispondente a una pratica erotica diversa, con guida suddivisa per giorni per “arrivare a Natale più innamorati che mai!”. Scandalose proposte per una festa cristiana. Ma si trovano anche calendari con gioielli, cibi e oggetti per la casa. E per finire, cosa da non crederci, ma così è, un’azienda canadese vende calendari dell’avvento con dentro la marijuana (in Canada la cannabis è legale dal 2001), dunque è pure illegale, in quanto l’erba presente al suo interno può essere utilizzata per uso “ricreativo”: “Vogliamo semplicemente proporre qualcosa di diverso e divertente per gli adulti”. Ma tutto ciò non c’entra né con l’Avvento, né con il Natale, questi calendari sfruttano in modo sacrilego a proprio uso una grande festività religiosa. E fra Italia e Germania non mancano poi interi palazzi di prestigio per Natale trasformati in enormi calendari dell’avvento, alludo all’edificio libreria Mondadori di piazza del Duomo di Milano, al Palazzo della società Alto Adige Marketing di Bolzano, a stabili di Manchester, Salisburgo e in Germania come è d’uso con municipi, scuole e musei. Pensate allora come dopo quel primo calendario del 1908, il calendario dell’Avvento sia stato usato per finalità diverse, lontane dall’attesa di Cristo redentore.
Carlo Franza