Un capolavoro del Bernini mutilato a Roma. Santa Bibiana ha perso un dito per una mostra voluta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La statua di Santa Bibiana di Gian Lorenzo Bernini, uno dei capolavori del primo barocco romano, ha perso un dito. Ad accorgersene è stato il collega professor Giovan Battista Fidanza, ordinario di storia dell’arte moderna all’Università di Roma Tor Vergata, in occasione di un seminario che si è svolto proprio presso la chiesa di Santa Bibiana. Da poco l’opera del Bernini era stata riportata nella sua collocazione originale, nella chiesa di Santa Bibiana a Roma, dopo il trasferimento alla Galleria Borghese dove è rimasta fino allo scorso 4 febbraio per un’esposizione. Nell’agosto del 2017 la statua era stata restaurata proprio per essere esposta nel corso della mostra. La celebre statua di santa Bibiana, di ritorno dalla grande mostra dedicata a Gian Lorenzo Bernini alla Galleria Borghese, durante le operazioni di ricollocazione sull’altare originario nella chiesa romana omonima nel Rione Esquilino per la quale fu concepita e realizzata dal grande scultore negli anni 1624-1626, ha perso un dito. C’è che nella scheda, redatta per la mostra pocanzi richiamata, da Andrea Bacchi (co-curatore dell’esposizione insieme ad Anna Coliva) si legge: “le dita della mano destra, allargate e sospese in aria, sono un vero e proprio miracolo tecnico”. O, meglio, “erano” un vero e proprio miracolo tecnico. “La statua è stata richiesta dalla galleria Borghese per una esposizione delle opere di Bernini e noi non abbiamo potuto rifiutare – ha raccontato il vice parroco della chiesa Carlo Marisi – ma quando è tornata non è stata messa subito al suo posto e mentre la posizionavano accidentalmente l’hanno fatta toccare alla parete, così ha perso il dito”.
Tutto questo è potuto avvenire per via di questi spostamenti di opere d’arte che vengono effettuati a tambur battente, lesivi del luogo e lesivi dell’opera. Le opere d’arte non vanno spostate da dove si trovano, l’ho sempre sostenuto e lo sostengo tutt’oggi. Ricorderete che persino La Pietà di Michelangelo varcò l’oceano e andò a finire negli Stati Uniti. Cose indecorose e preoccupanti. Ora per il fatto grave e la mutilazione legata a Santa Bibiana, di chi la colpa? Del movimentatore della ditta incaricata del trasporto? Adesso i Carabinieri del Nucleo di Tutela Patrimonio Artistico di Roma hanno, aperto un fascicolo per capire di chi siano le responsabilità. Mi aggiungo ai vari storici dell’arte, tra cui anche il collega Tomaso Montanari, circa l’inopportunità della mostra stessa che ha richiesto la “traslazione” della Santa. Non è stato da meno anche il restauro subito dalla Santa stessa poco prima dell’inaugurazione della mostra, dal 4 settembre al 16 ottobre 2017, quando i visitatori vissero dal vivo un vero e proprio cantiere aperto, collocato nel portico della Galleria Borghese. C’è di più. La direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva che ha ospitato la mostra con la statua di santa Bibiana , e dunque co-curatrice della mostra su Bernini ha detto : “Peccato che alla fine della mostra – intervista pubblicata sulla Lettura 323 del Corriere della Sera di domenica 4 febbraio 2018 – la Santa Bibiana debba tornare in una posizione per lei così punitiva: sarebbe fantastico poter trovare il modo di valorizzarla”. E già, una burocrate qual’ è lei ha avuto da ridire oggi sulla collocazione concepita da Bernini stesso come parte di un tutto architettonico. Parole standard che dimostrano in che mani sono tenute e gestite le opere d’arte in Italia.
Carlo Franza