Berthe Morisot (1841-1895) Il Canada riscopre la donna dell’Impressionismo in una mostra al Museo Nazionale del Quebec.
Sono appena tornato dal vedere la mostra che incornicia Berthe Morisot, figura capitale del movimento impressionista; purtroppo spesso passata in sordina rispetto alla notorietà raggiunta dei colleghi. Ora una mostra itinerante frutto della collaborazione fra quattro sedi museali di fama mondiale la celebra, ad iniziare dal Quebec in Canada, dove la mostra ha appena aperto i battenti presso il Musée National des Beaux-Arts du Québec, nell’omonima città nordamericana. Nata dal dialogo fra quest’ultimo e la Barnes Foundation di Philadelphia, il Dallas Museum of Art e il Musée d’Orsay di Parigi, Berthe Morisot, Woman Impressionist ripercorre la carriera dell’artista e il suo ruolo chiave nella definizione dell’Impressionismo.
Ecco che la mostra canadese fa luce sul suo incredibile talento, celebrandone la visione e la creatività tutta femminile, per chi come lei è stata figura fondamentale delle avanguardie parigine dalla fine degli anni ’60 dell’Ottocento fino alla sua morte prematura nel 1895. Nonostante il presunto amore tra Berthe Morisot e Édouard Manet non fu mai reso noto, è pur vero che il pittore la ritrasse in molti quadri. Uno dei più suggestivi è sicuramente “Berthe Morisot con un mazzo di violette”, adesso al Musée d’Orsay di Parigi. Intenso, nuovo, carico di pathos, Paul Valéry ne scriveva a proposito: “Nell’intera produzione di Manet non c’è nulla che uguagli il ritratto di Berthe Morisot, eseguito nel 1872. Mi ha colpito il nero, il nero assoluto, e quel viso dagli occhi grandi, la cui vaga fissità dà un senso di distrazione profonda e offre, in qualche modo, una presenza di assenza”. La bellissima ed affascinante donna posò per ben undici quadri di Manet. È lei ritratta ne “Il balcone “e, candidamente vestita di bianco, nel “Riposo”.
Per leggere la mostra ecco una sessantina di opere pittoriche, custodite da istituzioni pubbliche e raccolte private, che animano la prima monografica dedicata dal Canada alla Morisot, facendo così luce al suo apporto fondamentale alla nascita del movimento impressionista e indagando lo sviluppo dell’arte moderna nella Parigi del secondo Ottocento. Divenuta una figura di peso nell’Avanguardia parigina fin dai primi anni Sessanta, Berthe Morisot salvaguardò e difese il suo approccio femminile alla pittura, indagando le tante sfumature della condizione borghese dell’epoca con uno sguardo capace di percepire il dentro e il fuori di ognuno di noi, e scavando fra pubblico e privato.
Organizzata in base a un criterio parzialmente cronologico, la mostra canadese esplora sette ambiti tematici che ritmano la carriera della Morisot ‒ dalla pittura figurativa alle atmosfere parigine, dall’intimità domestica alla vita in studio ‒ restituendone un ritratto completo di un’artista che ha lasciato veramente il segno. La pittura dal modello permette a Berthe Morisot di esplorare varie tematiche della vita moderna, come l’intimità della vita borghese, il gusto della villeggiatura e dei giardini, l’importanza della moda, il lavoro domestico femminile, offuscando i limiti tra interno/esterno, privato/pubblico, finito/non finito. Per lei, la pittura deve sforzarsi di “fissare qualcosa di ciò che passa”. Soggetti moderni e rapidità di esecuzione sono dunque legati alla temporalità della rappresentazione, e l’artista si confronta costantemente con l’effimero e il passare del tempo. Così, le sue ultime opere, caratterizzate da un’espressività e una musicalità inedite, invitano a una mediazione spesso malinconica su tali rispondenze tra l’arte e la vita. La mostra è organizzata dal Museo nazionale delle belle arti del Québec in collaborazione con la Barnes Foundation, il Dallas Museum of Art e i Musei d’Orsay e dell’Orangerie.
La mostra sarà in seguito presentata in ciascuno dei seguenti musei:
- Musée national des beaux-arts du Québec, Québec, dal 21 giugno al 23 settembre 2018
- Barnes Foundation, Filadelfia, dal 20 ottobre 2018 al 14 gennaio 2019
- Dallas Museum of Art, Dallas, dal 24 febbraio al 26 maggio 2019.
Berthe Morisot è nata a Bourges il 14 gennaio 1841, sin dalla più tenera età, incoraggiata dalla famiglia, si dedicò alla studio del disegno e del colore. Purtroppo la vita per una donna nell’Ottocento non era semplice, le giovani ragazze non erano ammesse all’École des Beaux – Arts e così Berthe studiò arte con il pittore, di stampo accademico, Joseph Guichard. Dopo la partecipazione ad alcune mostre ed i primi apprezzamenti da parte del pubblico, nel 1868 avvenne un episodio cruciale che stravolse la vita dell’artista in erba, la conoscenza di Manet, uomo tormentato ed esuberante, pittore già affermato, famoso per i suoi quadri quanto per il suo temperamento. Da questo momento Berthe abbandonò le esposizioni ufficiali e le collettive con gli altri artisti per aderire al gruppo degli “Indipendenti”, dove gravitavano altri impressionisti come Monet, Sisley e Renoir. In questi anni, precisamente nel 1872, dipinse l’opera La culla, sicuramente la più famosa della pittrice, che raffigura la sorella Edma mentre, con amorevole sguardo, si rivolge verso la figlioletta Blanche che dorme. Il quadro partecipò alla mostra impressionista del 1874 e Berthe da questo momento fu l’unica donna del gruppo. Unica nel suo genere, apprezzata, amata ma anche non corrisposta nei sentimenti dal suo grande amore e collega Manet. Così sposò il fratello di quest’ultimo, Eugène. In pochi anni il cambiamento fu notevole, la Morisot divenne moglie, madre e donna di spicco del gruppo degli Impressionisti, i pittori della luce, dell’attimo e dell’en plein air, grazie al suo stile raffinato ed elegante ed anche alla sua vasta produzione artistica che spaziava dagli oli, ai pastelli, agli acquerelli alle puntasecche. L’unica vera e verosimile protagonista femminile della stagione dell’impressionismo, si spense, a seguito di una malattia, il 2 marzo 1895, ancora giovane ed in carriera. Fu seppellita nel cimitero di Passy, nella tomba della famiglia Manet, vicino al marito ed al più famoso cognato.
Carlo Franza