Carlo Ramous e la Porta di Milano. L’installazione all’Aeroporto Malpensa di Milano, crocivia del mondo.
La Porta di Milano accoglie 6 grandi sculture, modelli in scala per interventi monumentali destinati all’arredo urbano, e un bronzo storico, la Grande donna seduta, del 1955, di uno dei maggiori scultori italiani del Novecento. SEA presenta “ La Porta di Milano” all’aeroporto di Milano Malpensa – visitabile fino al 15 ottobre 2018 .Shaping the space è una mostra che celebra Carlo Ramous (Milano, 1926-2003), uno dei maggiori scultori italiani del Novecento. Con questa iniziativa, SEA ribadisce il proprio rapporto privilegiato con l’arte, iniziato sette anni fa con la costruzione de La Soglia Magica, un’opera che è diventata la Porta di Milano, il luogo d’eccellenza dove ospitare eventi espositivi che salutano i passeggeri in arrivo e in partenza dal Terminal 1. Di qui sono passati grandi maestri quali Fausto Melotti, Marino Marini, Gio Ponti, Giuseppe Pellizza da Volpedo, e autori appartenenti al panorama artistico contemporaneo, quali Helidon Xhixha, Carlo Bernardini, Alessandro Busci e altri.
Con Carlo Ramous, scultore milanese che a Milano ha lasciato importanti testimonianze, si sottolinea il legame dell’aeroporto con la città e le sue atmosfere.
Dopo l’importante retrospettiva allestita alla Triennale di Milano nell’estate 2017, Ramous torna protagonista di una esposizione, organizzata in collaborazione con Studio Patscheider, che raccoglie sei grandi sculture, modelli in scala per interventi monumentali destinati all’arredo urbano, accanto a un bronzo storico, la Grande donna seduta, del 1955, testimonianza della sua iniziale ricerca figurativa.
Carlo Ramous, autore di opere entrate nell’immaginario collettivo per la loro presenza nell’orizzonte della città, ha indagato per anni, nel corso della sua produzione matura, i rapporti ideali fra la scultura e l’ambiente circostante. Ha studiato forme aperte, in grado di assorbire i ritmi del vissuto metropolitano. Ha disegnato linee dinamiche, giochi calcolati di vuoti e di pieni, elementi metallici capaci di dialogare con l’architettura e con i luoghi che li ospitavano. Fra i suoi lavori più conosciuti spiccano Gesto per la libertà (1972) in piazza Conciliazione a Milano e Timpano(1972), collocata nel parco della Triennale del capoluogo lombardo.
Altri progetti hanno raggiunto spazi pubblici e musei di tutto il mondo. Da Roma a New York, da Venezia a Chiba City in Giappone. Invitato alla Biennale di Venezia (1958, 1962 e 1972), nel 1974 ha allestito opere monumentali in Piazzetta Reale, accanto al Duomo di Milano. Di alcune di queste la mostra presenta i bozzetti, come Frantumazione del 1979 o Lo Schermo distratto del 1981, oltre alle fotografie d’epoca scattate alle sue opere da maestri dell’obiettivo come Enrico Cattaneo nelle diverse occasioni istituzionali. L’esposizione è parte del programma di Novecento Italiano, il palinsesto lungo un anno, promosso dal Comune di Milano, per raccontare, ricordare e riflettere sulla grande avventura culturale del secolo scorso.
Carlo Ramous nasce a Milano nel 1926; frequenta il Liceo Artistico presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, per poi continuare gli studi presso l’Accademia di Brera con Marino Marini e Giacomo Manzù, dove espone per la prima volta un’opera nel 1946. La serie delle mostre personali di rilievo comincia più tardi, con mostre importanti presso la Galleria del Milione di Milano (1956), la Galleria del Cavallino di Venezia (1962) la Galleira Jolas (1971). Risale al 1962 la sua prima partecipazione con un gruppo di opere alla Biennale di Venezia, dove viene presentato da Gillo Dorfles. Vi tornerà dieci anni più tardi (1972) con una sala all’interno della rassegna Aspetti della scultura contemporanea, con uno stile completamente mutato. Mentre la critica più attenta, sia in Italia sia all’estero, scrive del suo lavoro (Giuseppe Marchiori, Giovanni Carandente, Guido Ballo, Enrico Crispolti, Herta Wescher, Marco Valsecchi), Ramous avvia una importante collaborazione con l’architetto Mario Tedeschi, che porta alla realizzazione delle facciate a rilievo per le chiese di Santa Marcellina a Milano e San Giovanni Bosco a Baggio, inizio di una lunga collaborazione con architetti e progettisti ben rappresentata dal monumentale intervento sullo stabilimento tipografico di Cino Del Duca progettato da Tullio Patscheider a Blois. La sua scultura assume presto una importante dimensione urbana, ben rappresentata dalle grandi mostre di sculture all’aperto nel centro storico di Parma nel 1973 e in Piazzetta Reale a Milano nel 1974. Una delle opere esposte allora, Gesto per la libertà, troverà collocazione nel 1981 in piazza Conciliazione a Milano, prima di una serie di grandi sculture collocate dall’artista in Italia e all’estero, fino alla realizzazione di Ad astra nel Chou Park a Chiba City, in Giappone (1992). Carlo Ramous muore a Milano nel 2003.
Carlo Franza