Carlo Carrà protagonista fondamentale dell’arte italiana ed europea in una strepitosa mostra a Palazzo Reale a Milano.
Certamente da non perdersi – aperta fino al 3 febbraio 2019- a Milano a Palazzo Reale una straordinaria mostra dedicata a Carlo Carrà (1881 – 1966), uno dei più grandi maestri del Novecento, protagonista fondamentale dell’arte italiana e della pittura moderna europea, che ha lasciato un segno indelebile con uno stile che è rimasto vitale in tutta la sua produzione artistica. Si tratta della più ampia e importante rassegna antologica mai realizzata su Carrà, un’occasione irripetibile che vede riunite circa 130 opere, concesse in prestito dalle più importanti collezioni italiane e internazionali, pubbliche e private. Promossa dal Comune di Milano-Cultura, realizzata in collaborazione con Palazzo Reale e Civita Mostre, la mostra curata da Maria Cristina Bandera, esperta di Carrà e direttrice scientifica della Fondazione Roberto Longhi di Firenze, con la collaborazione di Luca Carrà, nipote del maestro, fotografo e responsabile dell’archivio di Carlo Carrà, fa parte del palinsesto Novecento Italiano ideato dall’Assessorato alla Cultura per l’intero 2018 e dedicato a tutte le espressioni artistiche e culturali che hanno animato il secolo appena trascorso, nel nostro Paese. La mostra presenta un corpus di più di 130 opere concesse da alcune delle più grandi collezioni del mondo come quelle dello State Pushkin Museum of Fine Arts di Mosca, dell’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra, della Kunsthaus di Zurigo, della Yale University Art Gallery, della Národní galerie di Praga, del Museum of Fine Arts di Budapest e dai Musei Vaticani e da prestiti di numerosi musei italiani, tra cui la Pinacoteca di Brera, il MART di Rovereto, il Museo del Novecento di Milano, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, oltre a molte collezioni private, così da ricostruire la fitta trama di affinità intellettuali e di rapporti d’elezione che legò Carlo Carrà ai suoi collezionisti e amici del tempo. Fu, infatti, artista irrequieto, persona dai viaggi significativi che lo portarono già giovanissimo a Parigi e poi a Londra, e di importanti incontri internazionali da Apollinaire a Picasso, oltre che uomo di grandi aperture culturali e di letture che lo spinsero a svolgere un’attività critica sulle riviste più importanti e di tendenza del tempo, “La Voce”, “Lacerba” e soprattutto “L’Ambrosiano”. Infine, la mostra non intende proporre solo la produzione artistica di Carrà, ma anche i tratti e i momenti più significativi di quella che lui stesso definisce “una vita appassionata”. E’ pertanto corredata da documenti, fotografie, lettere e numerosi filmati che testimoniano l’intensa vita di Carlo Carrà, di cui in prima persona ci dà conto nelle pagine de La mia vita, l’autobiografia che ha scritto nel 1942. Infatti, la mostra presenta in assoluta anteprima un filmato inedito del 1952, per la regia di Piero Portaluppi, riscoperto e valorizzato grazie ad un progetto di ricerca di Andrea Scapolan, che ne ha seguito il restauro realizzato da CSC – Cineteca Nazionale, che documenta la vita di Carrà attraverso le parole di Roberto Longhi. Tutti i visitatori hanno a disposizione un’audioguida che li accompagnerà nelle varie sezioni con un racconto accessibile e coinvolgente, sonorizzato dalle musiche da camera di Alfredo Casella, amico di Carrà. Sono ben 7 le sezioni, ciascuna espressione di uno specifico periodo della vita e dello stile del grande maestro. Un prestigioso volume realizzato da Marsilio Editori è il catalogo della mostra e include anche un cd musicale “Nel salotto di Casella: la musica da camera di Alfredo Casella, collezionista di Carlo Carrà” prodotto da Concerto Classics, che permette infatti di indagare e raccontare al grande pubblico il milieu in sui si è sviluppato ed è cresciuto il talento artistico di Carrà, narrando in musica il rapporto con la sua epoca e con quello che fu, per stima e pura amicizia e non per ricchezza personale, il suo maggiore collezionista.
Carlo Franza