Crolla la Chiesa di Papa Bergoglio fra scandali ed eresie, e la CEI pensa di mettere in piedi un partito anti Salvini.
Il Papa Bergoglio insiste fino alla noia su muri e migranti, addirittura dicendo che chi non accoglie non è cristiano; e lo stesso Cardinale Bassetti, Presidente della Cei italiana unitamente a taluni vescovi sta pensando di mettere in piedi un Partito anti Salvini. Vaticano e gerarchie farebbero meglio a scartabellare fra i drammi della chiesa italiana e mondiale, su preti, vescovi e cardinali oramai stretti da scandali gravissimi ed eresie imperanti che stanno minando la Chiesa Cattolica Romana.
Papa Bergoglio , dopo aver sentito il Consiglio dei Cardinali (C9), ha deciso di convocare urgentemente una riunione con i presidenti delle Conferenze Episcopali della Chiesa Cattolica di tutto il mondo sul tema della “protezione dei minori”, “per parlare della prevenzione di abusi su minori e adulti vulnerabili”. Sembrerebbe questa la resa dei conti per questo papato. E’ la fine, crolla la Chiesa di Bergoglio. Il “Sinodo” con il Pontefice si terrà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio 2019. Lo ha riferito in un briefing la vice direttrice della Sala stampa vaticana, Paloma Garcia Ovejero, leggendo un comunicato del Consiglio dei cardinali, riunito in questi giorni Oltretevere. E’ certo che la figura di Bergoglio è imbarazzante. Noi cattolici eravamo abituati a Papi con il senso della Cultura, della Dottrina, e della Fede che viene prima della Misericordia, veri seguaci di Cristo. Vicari di Cristo, in sostanza, non populisti sudamericani. Sappiamo invece che Bergoglio -ne parlano i media di tutto il mondo e vaticanisti di chiara fama- (non quelli che lo hanno accompagnato sulla Tomba di Tonino Bello), e cioè che Bergoglio predilige, protegge e difende gerarchie ecclesiastiche peccatrici, discutibili e indagate. Sappiamo che oggi una parte notevole di cardinali di Santa Romana Chiesa si è pentita di averlo eletto al soglio pontificio. Entriamo nel vivo ed elenchiamo i casi clamorosi e gli scandali dell’alta gerarchia ecclesiastica.
Intanto il cardinale Gotfried Danneels, (Kanegem, 4 giugno 1933) è un cardinale e arcivescovo cattolico belga, immortalato vicino al Pontefice sulla Loggia di San Pietro subito dopo l’elezione; Danneels ha coperto un vescovo che aveva abusato il proprio nipote; e una petizione di laici chiedeva infatti che non partecipasse al Conclave. Danneels è poi stato persino invitato-bell’esempio- dal papa al Sinodo sulla Famiglia.
Hanno lavorato per Papa Bergoglio il cardinale Theodore Edgar McCarrick (New York, 7 luglio 1930) cardinale cattolico statunitense oggi definito abusatore; erano circolati documenti e testimonianze sul fatto che il cardinale emerito di Washington molestasse dei seminaristi: in uno di questi si parla di un viaggio dell’allora arcivescovo di Newark con due giovani preti e un seminarista con il quale avrebbe condiviso la camera da letto.
E ancora Roger Michael Mahony (Hollywood, 27 febbraio 1936) cardinale e arcivescovo cattolico statunitense. Mahony, di Los Angeles, oggi obbligato a condurre vita ritirata e di preghiera dal suo successore; ricevette il verdetto di un tribunale americano mentre si trovava chiuso nella Cappella Sistina per la scelta proprio del nuovo pontefice Bergoglio; una corte di Los Angeles ha stabilito che lui, l’arcidiocesi della metropoli californiana e un ex sacerdote, Michael Baker, debbano pagare 10 milioni di dollari come risarcimento nei confronti di 4 uomini su cui Baker praticò degli abusi sessuali. Mahony doveva andare come rappresentante pontificio in un evento importante l’anno scorso, a dispetto del divieto di presenza a eventi pubblici; la protesta dei laici l’ha impedito. Ma Roger Mahony parlerà a marzo al Los Angeles Education Congress: un segno evidente del favore papale, persistente a dispetto degli abusi e delle coperture.
Non è da meno l’arcivescovo José Horacio Gómez (Monterrey, 26 dicembre 1951) arcivescovo cattolico messicano naturalizzato statunitense (che, stranamente, non è mai stato fatto cardinale; forse perché non ha scheletri nell’armadio ed è dell’Opus Dei…) ma un’indagine giudiziaria ha rivelato che aveva coperto decine di preti abusatori. Mahony doveva andare come rappresentante pontificio in un evento importante l’anno scorso, a dispetto del divieto di presenza a eventi pubblici; la protesta dei laici l’ha impedito. Ma Roger Mahony parlerà a marzo al Los Angeles Education Congress: un segno evidente del favore papale, persistente a dispetto degli abusi e delle coperture.
Poi c’è il caso del card. Cormac Murphy O’Connor (Reading, 24 agosto 1932 – Londra, 1º settembre 2017). Aveva spostato un prete abusatore seriale (poi condannato) da un posto a un altro, dove aveva replicato gli abusi. O’Connor è stato particolarmente favorito dal Pontefice: ha imposto al card. Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con una telefonata irosa durante la celebrazione di una messa, di chiudere l’indagine che vedeva Murphy O’Connor indagato per un abuso Arrivano dall’Inghilterra conferme indirette sul memoriale di mons. Carlo Maria Viganò. Jorge Mario Bergoglio avrebbe “coperto” anche i misfatti del defunto cardinale Murphy-O’Connor, il prelato inglese che rivelò al mondo l’esistenza del “team Bergoglio”..
Il cardinale australiano George Pell, (Ballarat 8 giugno 1941) è un cardinale e arcivescovo cattolico australiano che è ancora oggi il prefetto per la Segreteria dell’Economia del Vaticano, sarebbe stato giudicato colpevole da un corte di giustizia sita a Melbourne, è stato accusato e condannato per “gravi reati sessuali” sui minori, fra i quali quello di uno stupro; essi sarebbero stati commessi negli anni ’70; colpevole di cinque capi d’accusa, tra cui violenze su un minore e atti osceni. Il processo secretato dal giudice, la sentenza il 4 febbraio 2019.
Il cardinale Donald William Wuerl (Pittsburgh, 12 novembre 1940) è un cardinale e arcivescovo cattolico statunitense. Wuerl ha negato di aver mai saputo alcunché sia dei crimini di McCarrick che dei suoi comportamenti immorali lungo decenni. La denuncia dell’ex nunzio apostolico negli Usa, Carlo Maria Viganò, pubblicata lo scorso 26 agosto, lo ha tirato in ballo duramente, accusandolo di mentire sull’affaire McCarrick e in particolare di aver saputo delle misure restrittive che Benedetto XVI aveva imposto in “segreto” all’ex porporato. Wuerl ha respinto fermamente tali accuse e anche oggi in un’intervista alla rivista dei gesuiti statunitensi America ha ribadito di non aver mai ricevuto comunicazioni in merito alle presunte “sanzioni” riguardanti McCarrick. Ma a metà dello scorso agosto si è aperto un altro fronte per Wuerl: la pubbklicaziobe del dossier del Gran Giurì della Pennsylvania , su 70 anni di abusi sessuakli commessi da sacerdoti e religiosi in sei delle otto diocesi dello Stato. In questo lavoro il cardinale viene citato oltre 160 volte per il suo operato come vescovo di Pittsburgh tra 1988 e il 2006.
E poi il cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa (Santiago del Cile, 5 settembre 1933), cardinale e arcivescovo cattolico cileno. Nel Paese sudamericano, dove la totalità dei vescovi (32), tranne cinque, resta formalmente dal 17 maggio scorso 2018 dimissionario, sono in corso decine e decine di processi che coinvolgono 158 membri della Chiesa e i presunti reati coprono un arco di tempo molto ampio, dal 1960 ad oggi. In questi processi, in totale le presunte vittime sono 266 di cui 178 erano minorenni al momento dell’ipotetico reato di abuso sessuale. Attualmente i membri della gerarchia incriminati per occultamento di questi abusi sono tre vescovi: Monsignor Santiago Silva, vescovo castrense e Presidente dell’Episcopato, Monsignor Juan Barros, emerito di Osorno, discepolo di Karadima, al centro della crisi degli ultimi mesi, e Monsignor Carlos Pellegrin, vescovo di Chillán. Poi nell’elenco degli incriminati, in attesa di essere interrogato c’è l’arcivescovo di Santiago Cardinale Ricardo Ezzati. Ora, secondo le notizie delle ultime ore, sembra che è in arrivo l’incriminazione dell’altro cardinale cileno, emerito della capitale, ancora Membro del Consiglio dei 9 cardinali (C9), Francisco Javier Errázuriz. È stata presentata presso un tribunale di Santiago una querela contro i due porporati, Ezzati ed Errázuriz, da parte dell’avvocato Juan Pablo Hermosilla, che accusa i due cardinali di aver coperto gli abusi sessuali di padre Jorge Laplagne, naturalmente anche lui indicato nella denuncia. La querela chiama in causa anche l’attuale Amministratore apostolico di Rancagua, ex vescovo ausiliare di Santiango, mons. Fernando Ramos, Segretario della Conferenza Episcopale.
Pensate sia finita la trafila? No, perché il problema è il presente, l’oggi. Lasciamo perdere il caso del vescovo cileno Barros, a cui è stata affidata una diocesi nonostante le giuste proteste, e le menzogne dette dal Pontefice in relazione alle vittime. Ma guardiamo al caso del vescovo Pineda, braccio destro di Maradiaga, obbligato alle dimissioni da una lettera di seminaristi che lo accusavano di molestie sessuali. Il vescovo Pineda aveva vissuto con un suo amante nella villa di Maradiaga a Tegucigalpa. Possibile che il cardinale salesiano honduregno Maradiaga braccio destro e gran ispiratore del Pontefice trovandosi al mattino a colazione in compagnia di quel bel ragazzo non si sia mai chiesto: ma questo chi è?
Monsignor Battista Ricca -oggi presentissimo e vicino a Bergoglio- la cui carriera diplomatica è stata travolta da uno scandalo omosessuale, è stato nominato dal Pontefice Prelato dello Ior.
Adesso il Vaticano trema per il caso del Cardinale mons. Gustavo Óscar Zanchetta (Rosario 28 febbraio 1964), vescovo cattolico argentino,oggi destituito. Zanchetta, che è stato non solo ospitato in Vaticano, scappando dall’Argentina, per lui è stato addirittura creato un posto prima inesistente, di Assessore all’APSA, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, il forziere della Santa Sede. A dispetto dei disastri finanziari compiuti nella sua diocesi, Oran (oltre a quelli sessuali). A inviare un dossier al Papa sarebbe stato monsignor Juan José Manzano, già vicario generale di Oran, che anzi ribadisce come quel fascicolo fosse stato spedito a Roma per ben due volte. E pensare che Zanchetta già all’epoca delle dimissioni da Oran non godesse di grande fama; le voci su di lui erano gravissime, dall’autoritarismo verso i parroci, fino a comportamenti inappropriati. Indiscrezioni che già circolavano prima delle accuse di molestie sui seminaristi.
Accuse e sospetti non escludono neanche il nuovo Sostituto alla Segreteria di Stato, Pena Parra (Maracaibo, 6 marzo 1960) arcivescovo cattolico venezuelano, grande amico del vescovo Pineda (vedi sopra) e del cardinale Maradiaga.
E poi ci sono i casi degli Stati Uniti. È di queste ore la notizia che il cardinale Kevin Joseph Farrell (Dublino, 2 settembre 1947) Cardinale e vescovo cattolico statunitense, un uomo della filiera McCarrick( si è parlato di lui come fidanzato e convivente del cardinale Mc Carrick), nominato dal Pontefice prefetto del Dicastero per Laici e Famiglia, è sotto inchiesta da parte del Dipartimento di Polizia di Dallas, per un’accusa di abusi quando era vescovo laggiù. Farrell è stato nominato vicario generale da McCarrick, e ha vissuto sei anni nello stesso appartamento con McCarrick; e non si è mai -dice lui- accorto di nulla. Di Wuerl, della sua copertura a McCarrick e delle sue scuse sconcertanti – si era “dimenticato” della denuncia che aveva inviato egli stesso al Nunzio negli USA – e delle sue menzogne si è parlato di recente. E poi Joseph William Tobin (Detroit, 3 maggio 1952) cardinale e arcivescovo cattolico statunitense, che -fa sapere Tosatti su Stilum Curiae- con i suoi strani messaggini via Twitter inviati alla sorella… Tobin ha dichiarato di non aver indagato sulle voci su McCarrick perché le riteneva incredibili. Badate bene è stato fatto cardinale anche lui, come Farrell.
Vorrei chiudere con una reprimenda. Si è mai chiesto qualcuno -certo che sì- come mai Bergoglio che va a destra e a manca e adesso anche in Marocco a trovare il Sultano, a sei anni dall’elezione al soglio di Pietro non sia ancora andato in Argentina? Strano, no? Molto strano. Che cosa teme? Che emergano altri casi come quello del padre Grassi, condannato alla galera, e per cui il card. Bergoglio ha fatto preparare due tomi di difesa da inviare ai giudici del processo di appello? Fatto questo che poi – mentendo – ha negato a una tv francese. Di Padre Grassi Bergoglio era il padre spirituale; come dell’arcivescovo Zanchetta, e di altri che non citiamo e che hanno avuto, sempre in Argentina, percorsi ecclesiali sessualmente non esemplari. Esiste un video che circola anche in rete in cui Bergoglio risponde a una domanda precisa sul caso Grassi, un sacerdote della diocesi di Buenos Aires, e nega di aver mai commissionato una contro-inchiesta sul caso. L’opera fu commissionata dalla Conferenza episcopale argentina quando il cardinale Bergoglio ne era presidente. Padre Julio Cesar Grassi è stato condannato a quindici anni di prigione, che sta ancora scontando. I fatti non sono lontani nel tempo: si parla del 2010. Chissà perché a sei anni dall’elezione questo Pontefice non ha mai – diciamo mai – pensato di tornare in patria. Strano, no? Che cosa teme? Che emergano altri casi come quello del padre Grassi, condannato alla galera, e per cui il card. Bergoglio ha fatto preparare due tomi di difesa da inviare ai giudici del processo di appello. Fatto che poi – mentendo – ha negato a una tv francese. Di Grassi Bergoglio era il padre spirituale; come di Zanchetta, e di altri che non citiamo e che hanno avuto, sempre in Argentina, percorsi ecclesiali sessualmente non esemplari. Infine c’è il silenzio, badate bene datato 26 agosto 2018, su MCCarrick, e di ciò che faceva questo cardinale e delle sue malefatte; il Pontefice fu informato da mons. Viganò pochi mesi dopo l’elezione; Mons.Viganò è stato usato come suo inviato più o meno ufficiale, e consulente per le nomine negli USA. Sapeva Bergoglio? E se sapeva perché ha scelto di usare una persona così discutibile? Illuminante il testo del vaticanista Aldo Maria Valli su “Il caso Viganò”. Bergoglio ama circondarsi di pecore obbedienti, con qualche scheletro nell’armadio. Ecco come viaggiano le sue nomine, certo non secondo i dettami del Vangelo.
Il cardinale Alberto Suarez Inda, messicano, fedelissimo di Bergoglio, intervistato dal vaticanista Mediaset, Fabio Marchese Ragona, nel suo libro “Tutti gli uomini di Francesco” (San Paolo Edizioni, 384 pagine, 18 euro), ha detto : “I casi di pedofilia restino segreti”.
Di cosa parleranno a febbraio 2019 i 120 Presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo? Ha scritto Bisignani su Il Tempo del 13 settembre 2018: “Dai preti giovani (scelti e ordinati, in gran numero, principalmente perché gay con una percentuale sempre più alta di immigrati) ai Vescovi vecchi e nuovi (anche loro scelti e ordinati quasi tutti, perché gay) ai cardinali “potenti”, cooptati sempre perché gay e danarosi. Ma si arriverà anche a parlare dell’emarginazione di tanti preti messi da parte nelle Diocesi e a Roma solo perché chiaramente eterosessuali, cioè “normali” e, di tanto in tanto, chiedevano se fosse ancora il caso di restare celibi o non fosse magari giunta l’ora di rivedere la legge che li obbligava a vivere senza donne. Una discussione che il Sinodo del 1971 aveva cercato di affrontare e che è stata interrotta scatenando in tutto il mondo cattolico la caccia ai seminaristi e ai preti eterosessuali, anche a quelli che restavano fedeli al celibato. Uno spreco di talenti incommensurabile e, come ora sappiamo, frutto di scelte scellerate….. Ma si sa già che si parlerà anche di ciò che avviene nelle segrete stanze dei seminari. A infestare ancora di più l’aria è il cardinale Marx (di nome e di fatto: è nato anche lui a Treviri come l’ingombrante omonimo) il quale ha annunciato che a fine mese presenterà un rapporto, scritto da una commissione indipendente, sulle denunce di abusi avvenuti in Germania dal 1944 al 2014. Le prime riservate notizie parlano di migliaia di casi e quasi 4000 preti coinvolti. L’Assemblea generale di febbraio è anche un modo per prendere tempo ed evitare che, come ha fatto Marx, tutti siano pronti a pubblicare migliaia di casi sparsi in tutto il mondo. Il 22 agosto scorso padre Hans Zollner, gesuita, membro della Commissione vaticana contro la pedofilia e presidente del Centro protezione dei minori istituito presso l’Università Gregoriana, ha dichiarato per esempio che “La Chiesa romana ha ancora molto da fare per far luce sui suoi scandali”. Il Papa aveva appena pubblicato sull’argomento la sua “lettera al popolo di Dio” che la Conferenza Episcopale Italiana si è ben guardata dal diffondere nelle parrocchie e il buon padre Zollner precisava che per “Chiesa romana” intendeva Chiesa Italiana che veniva supplicata da lui di attivarsi prima che “i fatti” arrivassero sui media perché, in tal caso, ci sarebbe stato un bagno di sangue…”. Non entro nel dettaglio dei numerosissimi casi -migliaia- di preti italiani; basti solo pensare all’escort Mangiacapra(Napoli) che inviò un dossier in Vaticano per decine di diocesi coinvolte da quella di Napoli alla Diocesi di Tricarico , dalla diocesi di Tursi- Lagonegro fino a quella di Nardò in Puglia; ecco cosa diceva al quotidiano Libero il 13 marzo 2017 l’escort napoletano: “ E poi i preti. Tanti. Mi chiamano l’escort dei preti. Io non so quanti don siano passati dal mio letto, ma certo sono molti più di quelli che sono riuscito a identificare come tali”. Di questi don aveva imparato abitudini, preferenze e perversioni, e ancora “Il giorno preferito dai preti per gli incontri è il lunedì. Forse perché è un giorno meno impegnativo essendo immediatamente successivo alla domenica, oppure perché è il più distante dal giorno del Signore e hanno più tempo per smaltire i peccati…”.. Sarà per questo che Bergoglio ha deciso di cambiare il “Padre nostro”.