Alex Zanotelli, il frate comboniano comunista che odia il ministro Salvini, veste arcobaleno e si vergogna del suo paese leghista.
Di nome Alex, cognome Zanotelli, frate comboniano. Questo prete è al soldo della chiesa in uscita di Papa Bergoglio. Appartiene a quella razza di preti che di pretesco hanno proprio poco, nonostante siano stati consacrati da qualche vescovo par loro, perché non indossano mai la talare, e se osservate come veste Zanotelli con il foulard arcobaleno ci chiariamo subito l’idea di chi stiamo parlando. Sono i preti politicanti. Ma “questo è un prete”? Padre Alex Zanotelli corre su e giù per l’Italia da Napoli ad Alessano/LE sulla Tomba di Tonino Bello, da Roma a Livo di Trento leghista a far comizi contro. Chiedete ai comboniani e alle comboniane di Verona cosa pensano di questo tipo di prete pieno di odio, ne sentirete delle belle. Anche perché va contro ciò che diceva San Daniele Comboni il fondatore del suo ordine religioso. Comboni diceva: “L’Africa si salva con l’Africa”. E per l’appunto Zanotelli fa l’opposto.
Frate Alex Zanotelli, 80enne missionario comboniano impegnato tra Africa e Italia, da 40 anni prete contro. L’ultimo della lunga lista di preti che hanno attaccato con parole ingiustificabili Matteo Salvini per le sue politiche sull’immigrazione. In una recente intervista a LaPresse, Zanotelli ha bollato Salvini come “razzista, genio malefico e criminale“. Ma non solo, perché il prete è riuscito anche a dire: “Il Vangelo parla di perdono, di accoglienza dell’altro, se siete cristiani e lo scegliete non potete scegliere Salvini. La Storia ci giudicherà come noi oggi giudichiamo i nazisti“, ha tuonato. Sempre sul ministro dell’Interno, parla de “il Vangelo di Salvini che si regge sull’odio o sul disprezzo dell’altro”. Parole pesantissime quelle che questo frate ha rivolto a Salvini, e dicono tutto di questo frate. Commentando la vicenda Diciotti e la richiesta di rinvio a giudizio che pende su Salvini: “Come per la Diciotti – ha affermato Zanotelli -, è assurdo che un ministro e vicepremier sia sopra le leggi. Giocare sulla vita della povera gente per ottenere risposte dall’Europa è immorale”. E dunque “saremo giudicati come i nazisti”. Un assoluto delirio, al quale ora Salvini ha scelto di replicare. Il vicepremier leghista lo ha fato su Facebook, dove in calce a una foto di Zanotelli ha scritto: “Dopo avermi definito razzista, genio malefico, criminale (e altri complimenti che al momento mi sfuggono), questo prete sostiene che dovrebbero processarmi non solo per la Diciotti ma anche per la Sea Watch. Olè“. Dunque, un PS: “P.s. Ma, mi chiedo, un uomo di chiesa può essere sempre così pieno di risentimento e di odio”.
Sono andato un po’ più a fondo per capire come mai questo prete oggi ce l’la con Salvini. Padre Zanotelli è di Livo -Trento , ebbene nel suo paese Padre Alex Zanotelli è contro la leghista Giulia Zanotelli. Tutte e due di Livo-Trento ma evidentemente di ideologie diverse. Pensate che questo Padre Alex Zanotelli da Napoli -dove oggi vive- Zanotelli ha fatto sentire la sua voce dopo le elezioni di domenica 4 marzo 2018 dicendo : “Mi vergogno che Livo sia diventato la capitale della Lega”. Proprio così, sue parole. Le camice verdi della Lega a Livo di Trento in effetti hanno fatto saltare il banco raggiungendo il 54% dei votanti, quadruplicando il risultato delle provinciali del 2013.
Ha sempre fatto gran parlare di sè questo frate comboniano. Ne troviamo menzione anche nel libro “Pretacci” di Candido Cannavò uscito nel 2008. Ne ha avuto per tutti, persino – lo scrive chiaramente in “Mosaico di Pace” di cui oggi è direttore- contro i suoi confratelli Cappellani militari. I comboniani si sa sono tutti missionari, ebbene anche questo Alex Zanotelli dal 1965 al 1973 ha lavorato come missionario nel Sudan meridionale, martoriato dalla guerra civile. Le autorità civili gli si fecero ostili a causa delle sue forti prese di posizione, le sue prediche erano spesso veementi denunce di ingiustizie, della corruzione nel governo e dell’amministrazione; inoltre la sua solidarietà con il popolo Nuba etnia ai margini nella società sudanese, era mal vista dal governo sudanese. A causa della sua forte denuncia sociale, nel 1973 il governo locale gli negò il visto per rientrare nel paese. Dunque, cacciato via dall’Africa perchè in contrasto con le autorità del posto; e giunto in Italia inizia anche qui con i suoi comizi-prediche. Nel 1985 ci fu un putiferio quando si rivolse all’allora Ministro degli Esteri italiano, il cattolicissimo Giulio Andreotti, con l’epiteto di “commesso viaggiatore di armi”. Zanotelli, su richiesta di esponenti politici e vaticani, dovette lasciare Verona ed emigrò in Africa, nella bidonville di Korogocho alla periferia di Nairobi. Ma ecco cosa ha rimproverato l’africano Daniel Wedikobaria al prete Zanotelli: “ Per citare la sua conclusione in “Rompiamo il silenzio sull’Africa” da africano le vorrei svelare caro Alex che domani saranno i nostri nipoti a dirvi quello che voi oggi dite dei nazisti! Personalmente, lei per me resterà sempre uno di quelli che Jomo Kenyatta ai suoi tempi aveva ben inquadrato:
“Quando i missionari vennero in Africa loro avevano la Bibbia e noi avevamo la terra. Dissero: Preghiamo e noi chiudemmo gli occhi. Quando li riaprimmo, noi avevamo la Bibbia e loro avevano la terra.”
Preti di strada, preti “comunisti”, i preti che il vangelo chiama “lupi”, i preti del “sinistrume” , “prostituiti alle ideologie”; per essere chiari, di questi preti ne cito qualcuno, Vitaliano Della Sala, Andrea Gallo, Alex Zanotelli, Luigi Ciotti, Mons. Bregantini, Mons. Domenico Battaglia, Mons. Bettazzi, Padre Guy Gilbert, Gino Rigoldi, la lista sarebbe un po’ lunga ma mi fermo qui. Chi sono questi “preti contro” fra cui troviamo Padre Zanotelli? Il primo è don Vitaliano Sala (rimosso dalla parrocchia di S. Angelo a Scala, Avellino), qualche citazione: “Il prete-pistola che afferma di credere in Che Guevara (il profeta della violenza)… è membro della ‘congregazione di Che Guevara’ il cui fondatore risolveva i problemi del terzo mondo eliminando le persone che creavano problemi!… “Deve capire – ha detto giustamente il suo vescovo – che i sacerdoti portano la parola del Vangelo, non quella di Marx”. Don Andrea Gallo, parroco di san Benedetto al Porto [Genova], è il prete-comunista che sventola uno straccio rosso, che esalta Casarini e Manu Chao (cantante amato dai no-global, ndr) e che è salito tristemente alla ribalta, soprattutto per la sua sconcertante e aberrante confessione pubblica di aiutare le prostitute ad abortire! Ma ad essere precisi Don Guglielmo Fichera (parrocchia San Luigi Gonzaga – Foggia) in uno scritto distribuito in tempi lontani in Santa Maria Maggiore a Roma intitolato “Contro la mediocrità” attaccava in particolare alcuni dei sacerdoti intervistati da Corrado Zunino nel suo libro Preti contro (v. Adista n. 21/03); adesso è il turno di Zanotelli: “Tutto il ‘sinistrume’, locale e non locale, adesso crede di potersi riciclare, aggrappandosi ad un personaggio grottesco e da carrozzone da circo come Alex Zanotelli. Questi… è stato invitato, il 4 aprile, a Foggia dai suoi amici di sinistra, della Provincia di sinistra, e la nostra diocesi, nella figura del suo Vicario della pastorale, è andata incredibilmente ad incensare e ad esaltare questo equivoco personaggio, anche per indicarci indebitamente, come succede da anni, per chi votare. Inutile dire che parecchie sue affermazioni sono allucinanti. Allucinazione 1: ‘Gli Stati Uniti sono peggio dei Romani. Sono l’Impero. Oggi l’Islam è il nemico, come ieri era l’Urss’. Zanotelli nega che sia l’Urss dell’impero sovietico sia il terrorismo islamico odierno abbiano commesso dei crimini… Altro errore di Zanotelli è l’idea rozzamente marxista che i poveri sono poveri perché noi siamo ricchi, quindi che bisogna distribuire le ricchezze del mondo e infine che solo con la lotta di classe si può arrivare a togliere al ricco, per fare giustizia. È una bugia colossale. L’errore puerile dei no-global consiste nel credere che l’economia è un ‘gioco a somma zero’, per cui i guadagni di chi guadagna determinano le perdite di chi perde”.
Continua Fichera: “Zanotelli (da bravo pappagallo) ricicla i falsi miti dei no-global… Noi siamo per i poveri e siamo pronti a fare tutto per loro, ma non sopportiamo le prostitute dell’ideologia. Quello che Zanotelli e altri ‘fondi di bottiglia’ come lui, che lo sostengono e lo esaltano, non hanno capito è che lo sviluppo di un popolo non nasce dal denaro o dalla tecnica, ma anzitutto dalla sua educazione. E la Chiesa questo deve fare: educare predicando il Vangelo, non predicare anzitutto lo stupidario comunista, come fa Alex”. Eccone un piccolo quadro del prete che sbraita contro Salvini. Noi liberali e con me soprattutto i Giovani di Forza Italia, dopo aver ascoltato una volta un intervento di Padre Alex Zanotelli a Prato, reputarono le sue argomentazioni «antidemocratiche, illiberali e antiamericane». Una vergogna inaudita. Un abisso fra questo prete comboniano e Tonino Bello; il mio amico Tonino almeno rispettava le idee diverse dalle sue, e non utilizzava mai epiteti offensivi , né mai avrebbe usato parole velenose come queste che oggi Zanotelli ha rivolto a Salvini. Ma vi assicuro che ci vuol ben altro per essere un prete.
Secondo Padre Alex Zanotelli siamo solo noi bianchi a dargli fastidio, a dar fastidio a lui e alle sue idee: “È un problema della tribù bianca, che si sente minacciata ovunque. Per 500 anni la tribù bianca ha conquistato il mondo: abbiamo dato vita alla schiavitù, al colonialismo. Adesso iniziamo a percepire che siamo una minoranza, questi popoli stanno avanzando e ce li ritroviamo anche in casa. Vale per l’Australia, per gli Stati Uniti, per l’Europa, il Canada. Quanto eravamo generosi con gli africani quando erano a casa loro! Gli italiani hanno fatto l’adozione a distanza. Io ora chiedo loro: perché non la fate a vicinanza?” Questo è Zanotelli, lontano dal Vangelo, lontano dalle libertà, lontano dall’Europa, lontano dall’Italia, lontano dalla tribù bianca -come lui ama chiamarci-; e badate bene che questo suo urlare e odiare non ha nulla a che vedere con i preti santi e profeti che nella Chiesa oggi sono invece commissariati e bersagliati proprio da Papa Bergoglio.
Carlo Franza