Cesare Franchi detto il Pollino, celebre miniaturista cinquecentesco. Pregevoli opere esposte alla Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia ne raccontano la vicenda creativa.
La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia dedica una mostra, dal titolo “Atomi e nuvole”, aperta fino al 19 giugno 2019, al miniatore perugino Cesare Franchi detto il Pollino, raffinato artista cinquecentesco che rappresenta, in questo ambito, una delle eccellenze dell’arte europea. Notissimo ai suoi tempi, andò incontro a una fine tragica, poiché resosi colpevole di un omicidio compiuto a Perugia durante il Carnevale, fu giustiziato presso “la fonte di piazza” lunedì 20 febbraio 1595.
Cesare Franchi dipinse le sue miniature con sorprendente minuziosità e raffinatezza, realizzando nel piccolo formato scene molto elaborate e popolate di numerosissime figure. Per guardare questo microcosmo di grande eleganza e poterne apprezzare ogni dettaglio, al visitatore saranno fornite delle lenti d’ingrandimento che gli consentiranno di prendere piena coscienza della straordinaria abilità di questo artista, soprannominato Pollino “per la sua poca vista”, dall’aggettivo latino pullus cioè scuro, conseguente allo sforzo visivo quotidiano impostogli dal suo lavoro. Una maniera antica e insieme attuale di scoprire i segreti visuali di un’opera d’arte.
Trattate con spirito eccentrico e anticonvenzionale, le opere del Pollino sono intrise di una cultura nordica e internazionale che proietta Perugia stessa al centro di un crocevia artistico sorprendente e meritevole di ulteriori approfondimenti critici. Dalla supplica di grazia rivolta al papa Clemente VIII dai più importanti miniatori presenti a Roma, sappiamo che Cesare Franchi doveva aver fatto parte di quella compagnia, anche se la produzione miniaturistica dell’artista, a oggi nota, si compone di sole quindici opere, la maggior parte delle quali – otto – sono conservate in Umbria. Tra queste, quattro sono alla Galleria Nazionale dell’Umbria, due fanno parte del patrimonio della Biblioteca comunale Augusta di Perugia, una è conservata presso la Parrocchia di S. Agostino, una è a Spoleto e fa parte del ricco patrimonio della Fondazione Marignoli di Montecorona. Vi si aggiungono, infine, gli esemplari conservati al Museo civico Amedeo Lia di La Spezia e alla British Library di Londra, riuniti a Perugia per l’occasione.
La mostra è finalizzata, dunque, da un lato a fare luce su un personaggio apparentemente ‘minore’ riunendo pressoché tutta la sua produzione miniaturistica conosciuta, e dall’altro rappresenta anche l’occasione per aprire una prospettiva di approfondimento e di confronto su un genere, quello della miniatura, che sul finire del Cinquecento conosce una rinnovata fortuna. Ne sono testimonianza alcune opere esposte in mostra eseguite da miniatori coevi al Pollino, come Francesco da Castello e un ignoto dai caratteri michelangioleschi, che permettono di inquadrare l’importante ruolo giocato da Perugia in questa specifica produzione artistica, a cui fu di sostegno, certamente, anche l’eccellente e prolifica attività di disegnatore del Franchi, evocata dai due disegni della Fondazione Marignoli e da uno proveniente da collezione privata.
A margine di questa iniziativa culturale la Galleria Nazionale ha pensato di dedicare al Pollino un breve profilo nella collana “I Quaderni della Galleria Nazionale dell’Umbria”, edito da Aguaplano, che contiene testi di Livia Nocchi e Francesco Piagnani, mentre il volume monografico di studi sull’artista sarà pubblicato a breve a cura della Fondazione Marignoli di Montecorona di Spoleto per i tipi dell’Editoriale Umbra. La mostra, il cui progetto scientifico è stato curato da un Comitato composto da Elena De Laurentiis, Duccio K. Marignoli, Marco Pierini, Simonetta Prosperi Valenti, Giovanna Sapori e Laura Teza, è realizzata con la collaborazione della Fondazione Marignoli di Montecorona di Spoleto, impegnata in studi e ricerche nel campo della storia dell’arte e della cultura in Italia con particolare riguardo al territorio regionale, dell’Associazione Amici della Galleria Nazionale dell’Umbria che ha finanziato i restauri delle miniature e di Luxottica, azienda leader mondiale nel settore dell’ottica, che ha fornito le potenti lenti d’ingrandimento che permetteranno ai visitatori di ‘scoprire’ le miniature, particolare dopo particolare, ripercorrendo fra l’altro le modalità di fattura delle opere stesse.
Carlo Franza