Leonardo in Valdichiana: il disegno del territorio e la scienza delle acque. La mostra nella Fortezza di Montepulciano.
La Fortezza di Montepulciano ospita la mostra dal titolo Leonardo in Valdichiana: il disegno del territorio e la scienza delle acque, curata dal Museo Galileo di Firenze ed aperta fino all’8 settembre 2019. L’esposizione è promossa dal Comune di Montepulciano e dalla Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, su progetto del Museo Galileo di Firenze, con l’organizzazione di Opera Civita.
Nella sua lunga vita Leonardo da Vinci fu impiegato anche come cartografo, numerose, infatti, sono le mappe da lui disegnate. La carta della Valdichiana (Windsor, RL, 12278) è uno dei più raffinati prodotti cartografici di Leonardo. Fu disegnata tra il 1502 e il 1503 quando l’artista era al servizio di Cesare Borgia coma architetto e ingegnere militare. E’ una carta che si distingue per la ricchezza dei contenuti topografici e idrografici ma anche per la particolare rappresentazione a volo d’uccello che ne fa una sorta di fotografia aerea ante litteram.
A dare l’impressione della tridimensionalità è la rappresentazione prospettica dei castelli e dei rilievi montuosi, nonché lo schiacciamento evidente del territorio volterrano, compresso ad arte per estendere la rappresentazione cartografica fino al mare. I numerosi toponimi permettono di individuare 254 luoghi geografici, tra città, castelli, e fiumi distribuiti in un territorio esteso tra Firenze, l’Aretino, il Trasimeno, il Chianti senese, il Volterrano, la Val d’Orcia e la val di Cecina. Il principale oggetto della rappresentazione, tuttavia, è la grande palude che dal Medioevo affliggeva la Val di Chiana con aria malsana. Leonardo evidenziò la zona paludosa con un azzurro chiaro in modo da rendere ben visibili, con un azzurro più scuro, i numerosi corsi d’acqua che confluivano verso il canale maestro della Chiana, l’antico fiume Clanis che dà il nome alla regione e che da circa tre secoli allagava la pianura circostante. La funzione idrografica della mappa è ben evidenziata in un foglio di studio (Windsor, RL, 12277) in cui Leonardo rileva un canale in secca, già emissario del Trasimeno verso la Val di Chiana, annotando che fu chiuso dal signore di Perugia Andrea Fortebracci: “Braccio da Montone lo chiuse”. La chiusura di questo canale era uno dei tentativi di bonifica della Val di Chiana che si susseguirono fino al Settecento. Fortebracci lo chiuse riaprendo nel contempo l’antico emissario a sud del Trasimeno, occluso in un breve tratto percorso in galleria, che fin dall’epoca romana permetteva di far defluire le acque del lago verso il Tevere.
E’ probabile che la mappa di Leonardo dovesse servire come studio preliminare per un intervento risolutivo di bonifica del territorio delle Chiane. Una seconda ipotesi è che lo studio idrografico di quel territorio fosse destinato a trasformare la palude malsana in un grande serbatoio idrico per garantire la navigabilità costante del Canale di Firenze, il progetto che Leonardo elaborò nello stesso periodo per la Repubblica fiorentina. In questa seconda ipotesi, la carta della Valdichiana si lega alle altre mappe del territorio toscano in cui Leonardo elabora il progetto del canale navigabile da Firenze al mare. Sono le carte della Valdinievole e Valdarno Inferiore (Windsor, RL 12685) dove un segno a matita traccia il percorso del canale che da Firenze, passando per Prato, Pistoia, Serravalle e il padule di Fucecchio, avrebbe raggiunto il mare a Pisa, o nei pressi di Livorno. A suggerire il legame tra la bonifica della Valdichiana e il canale navigabile è una nota contenuta nel Codice Atlantico: “Facciasi alle Chiane di Arezzo tali cateratte che mancando acqua la state in Arno il canale non rimanga arido”.
Carlo Franza