L’Ambasciatore Gaetano Cortese e “La Residenza di Avenue Legrand” sede dell’Ambasciata d’Italia a Bruxelles. Un libro affascinante, ricco e prezioso, nell’anniversario della Residenza di Avenue Legrand come Ambasciata d’Italia in Belgio (1919-2019).
Bruxelles – Ho tra le mani il bellissimo volume dedicato alla Residenza di Avenue Legrand /Ambasciata d’Italia a Bruxelles, dell’illustrissimo nostro Ambasciatore italiano Gaetano Cortese (CORTESE Gaetano, Il Palazzo di Avenue Legrand. Residenza dell’Ambasciatore d’Italia presso Sua Maestà il Re dei Belgi, Servizi Tipografici Carlo Colombo, Roma, 2019, pp. 506), curatore ammirevole di quella stupenda e dotta collana che dà prestigio all’Italia e al nostro Paese, in quanto esempla da tempo già tutta una serie di Ambasciate italiane all’estero, prestigiose rappresentanze diplomatiche; collana tesa a promuovere e valorizzare il patrimonio architettonico ed artistico delle proprietà demaniali dello Stato italiano all’estero (L’Ambasciata d’Italia a Bruxelles, L’Ambasciata d’Italia a L’Aja, Il Palazzo di Sophialaan, La Villa di Inkognitogaten/l’Ambasciata d’Italia a Oslo, Il Palazzo sul Potomac/ l’Ambasciata d’Italia a Washington (2011), The Embassy of Italy in Washington (2012 e seconda edizione 2014), Il Palazzo Metternich nel bicentenario del Congresso di Vienna (2015), Il Palazzo Metternich nel 170 anniversario della sua costruzione (2017), Il Palazzo di Venezia a Istanbul- Residenza dell’Ambasciatore d’Italia, 2018).
Ora l’Ambasciatrice d’Italia in Belgio Elena Basile ha ospitato la cerimonia per la presentazione della seconda edizione del volume dedicato alla Residenza dell’Ambasciatore d’Italia presso il Re dei Belgi, lo storico Palazzo di Avenue Legrand. Cerimonia caduta nell’anniversario della Residenza di Avenue Legrand come Ambasciata d’Italia in Belgio(1919-2019).
Il prezioso e ricco volume, carico di notizie, storia, e una vitalissima e bella iconografia, è stato curato da Gaetano Cortese, Ambasciatore d’Italia in Belgio dal 1999 al 2003 ed autore anche della prima edizione. Il libro traccia in tutta la sua storia le relazioni diplomatiche tra l’Italia e il Belgio, analizzando i più importanti eventi che hanno caratterizzato la storia tra i due Paesi. L’opera si caratterizza tuttavia non solo per il complessivo materiale che lascia vivere il quadro storico-diplomatico, ma soprattutto per l’attenzione dedicata al Palazzo di Avenue Legrand, sede della rappresentanza diplomatica d’Italia a partire dal 1919, dal punto di vista artistico-architettonico. Ammirevole esempio di stile neo-classico, in controcorrente con l’Art Nouveau che al tempo andava espandendosi in Europa nei primi anni del Novecento, il Palazzo di Avenue Legrand ospita nel suo interno numerosi dipinti e suppellettili che furono portate a Bruxelles dal Castello di Moncalieri. Il libro mostra come il Palazzo di Avenue Legrand sia stato uno strumento focale di cui la diplomazia italiana ha potuto usufruire per la promozione politica, economica e culturale del Paese Italia in Belgio. Simbolo della storia comune tra la Casa Reale del Belgio e i Savoia, il Palazzo di Avenue Legrand ha potuto riflettere negli anni l’evoluzione della società e con essa della diplomazia. Il libro nella seconda edizione, si correda di una nutrita raccolta di fotografie d’epoca, nonché istantanee più recenti degli eventi principali, ritrae anche questi cambiamenti mettendo a confronto in una dialettica particolarmente riuscita gli eventi protocollari, più numerosi nel passato, con l’attenzione più recente alla diplomazia pubblica e all’approccio manageriale. Il Palazzo/Residenza di Avenue Legrand, ospita sin dal lontano 1919 ( e dunque siamo nel centesimo anniversario) la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia presso il Re dei belgi, proprio adiacente agli uffici della Cancelleria Diplomatica. Sorge in un quartiere elegante della capitale in prossimità di una grande distesa boschiva, il Bois de la Cambre. Su richiesta del Principe Pierre di Caraman Chimay, figlio di un Ministro degli Esteri belga, il Palazzo fu progettato e costruito nel primo decennio del Novecento(1910) da una coppia di celebri architetti parigini, i fratelli Pierre e Maurice Humbert, famosi soprattutto per le loro realizzazioni che attualizzavano l’architettura neoclassica e i loro restauri. Lo eressero nel 1910 come residenza cittadina per l’amico Pierre de Riquet principe di Caraman-Chimay (diplomatico belga, figlio del ministro degli esteri Joseph II de Riquet de Caraman-Chimay) e la sua seconda moglie Jeanne Marie Charlotte Carraby viscontessa di Dampierre. Per questo l’edificio è talora indicato anche con il nome di Hôtel de Caraman-Chimay. Alla morte del Principe nel 1913 e subito dopo la fine della Prima Guerra mondiale, il Palazzo fu acquistato dal nostro Vittorio Emanuele III Re d’Italia che contribui’ ad abbellirlo con preziosi dipinti e suppellettili, divenendo residenza dell’Ambasciatore d’Italia presso i sovrani del Belgio dal 1919. Nel 1929 l’Ambasciata di Avenue Legrand fu scelta dall’allora principe Umberto per celebrarvi il proprio fidanzamento ufficiale con la principessa Maria Josè del Belgio. Terminata poi la Seconda Guerra Mondiale, la Residenza di Avenue Legrand è stata testimone della nascita e dei primi significativi passi della costruzione comunitaria, ovvero di quelle basi dell’Europa che i padri fondatori della Comunità Europea misero in piedi nonché sede di numerosi incontri e colloqui di rilievo. Più recentemente presso l’ambasciata, e soprattutto presso la residenza di Avenue Legrand, vengono organizzati oltre agli incontri istituzionali anche eventi dalle imprese e dagli enti del Sistema Italia a Bruxelles, manifestazioni di promozione dell’Immagine del nostro Paese nella capitale europea.
La pubblicazione curata da Gaetano Cortese, già premiato più volte per la sua encomiabile iniziativa storiografica, – che è stato a capo della rappresentanza diplomatica italiana in Belgio come Ambasciatore- comprende una vasta parte fotografica e ricostruisce nei dettagli le relazioni storiche tra l’Italia è il Belgio; soprattutto il volume vive e mette in luce un quadro di storicizzazione delle relazioni fra i due paesi, è ampiamente corredato di immagini che fanno il punto sull’arte presente nello storico palazzo tra dipinti, sculture e arredi vari, e racconta con parole e immagini di alta fattura, parte della storia d’Italia, in Europa e nel mondo; un ulteriore tassello che si aggiunge alla più ampia focalizzazione delle sedi diplomatiche del nostro paese che tengono alta la bandiera della nostra nazione.
Carlo Franza